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133 – LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO – PARTE PRIMA

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Le Origini del Cristianesimo – Parte prima

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Iniziato il 15 del mese di Cleopatra 2014.

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Le origini del Cristianesimo affondano le loro radici in un grande amore fra un uomo e una donna, o, meglio, una donna ed un uomo, Iside ed Osiride. Essi si incotrarono sulle sponde del Nilo ed intuirono, attraverso lo scambio dei loro primi pensieri, che le loro anime erano molto affini e che stava per accendersi la scintilla di un grande e profondo amore. Ma essi non immaginavano che il loro amore sarebbe divenuto una luce di riferimento per tutti gli uomini sulla Terra e per tutti  i millenni a venire.

Iside era molto bella ma la sua bellezza non superava la bellezza della sua anima che si manifestava con mille bagliori di arcobaleno che dipingevano tutte le sue espressioni. I suoi capelli erano neri e lucidi ed erano da lei pettinati a volte “a caschetto”, come si usava da quelle parti, ed a volte erano annodati dietro la nuca con un nastrino color argento che lasciava cadere tre pendenti di boccoli a spirali e, ai lati del viso, due grandi cerchi neri come fossero orecchini.

Iside indossava tuniche di lino finissimo, orlate con fiori ricamati multicolori, a maniche corte con ampie scollature a “V” o quadrate ed abbottonature centrali, dai colori da lei preferiti, bianco e blu notte. La sua innata femminilità e personalità risaltavano in maniera naturale per la cura con la quale essa amava presentarsi.

L’amore che si sviluppò fra Iside ed Osiride era alimentato dalla loro reciproca fiducia che li univa dovunque essi fossero, lontani o vicini, in un crescendo senza fine. L’amore penetrò ogni angolo delle loro anime e, come un fluido magico, straripò diffondendosi per tutta la Terra con la sua Natura, proseguendo fino ad includere tutte le meraviglie dell’Universo.

Motivato dall’onda di questo profondo sentimento Osiride cominciò a capire cose che prima non aveva mai capito. Egli pertanto si mosse ed iniziò a viaggiare per tutto il mondo conosciuto per predicare, insegnare e spiegare a tutte le genti della Terra una nuova concezione dell’umana esistenza, basata sull’amore ed il rispetto per i propri simili, per tutte le forme della natura e per tutte le forme di vita sul palcoscenico della Manifestazione, dalle acque dei fiumi e dei mari con tutte le loro creature, a tutti gli uccelli del cielo, a tutte le creature della terra ferma, a tutti gli alberi e fiori della lussureggiante flora, affinchè nessuno di tali elementi potesse prevalere o sopraffarne un  altro.

L’amore di Iside aveva spinto Osiride a dare il via alla prima Rivoluzione sociale dell’homo sapiens. Egli ebbe un grande successo e fu acclamato ed osannato da tutti i popoli della Terra che riconobbero in lui il loro Maestro di Giustizia ed il sovrano della Pace e della Fratellanza e dell’Equilibrio fra tutti gli elementi della vita evolutiva.

Il Male però era in agguato. Il grande successo di Osiride causò una distruttiva inarrestabile invidia nell’animo di suo fratello Seth che per tale motivo decise di ucciderlo. A tale scopo Seth organizzò una festa o banchetto a cui fece partecipare 72 congiurati invitando anche Osiride. Lo svolgimento della festa prevedeva un gioco il cui vincitore sarebbe stato colui che fosse riuscito ad entrare perfettamente in una bara vuota, appositamente allestita al centro della sala. Tutti provarono ad entrare ma senza riuscirvi perchè la bara era stata costruita sulle misure di Osiride, finchè quest’ultimo vi prese posto. I congiurati immediatamente scattarono e chiusero la bara con il suo coperchio in modo ermetico. La bara contenente Osiride fu quindi gettata nel Nilo.

Iside venne a sapere di quanto accaduto e possiamo solo immaginare l’esplosione di emozioni, sentimenti, dolore, disperazione e tormento nella sua anima e nel suo cuore alla notizia di una tale terribile tragedia. Ma indomita e coraggiosa, dopo i primi momenti di sbandamento, essa si mise alla ricerca determinata della bara e del corpo di Osiride.

(Vi sono varie versioni per il ritrovamento del corpo  di Osiride ma esse tutte non alterano il senso generale di questa storia).

Seth, al fine di prevenire Iside, ripescò la bara dal fiume e smembrò il corpo di Osiride in 14 parti gettandole in varie aree del Nilo. Iside chiamò a raccolta tutte le sue forze ed i suoi poteri al fine di ritrovare il suo amato, pregando tutte le forze benevole dell’Universo di soccorrerla ed aiutarla. Le forze occulte dell’Amore Cosmico, che sono di gran lunga prevalenti sul Male, si commossero ed intervennero, concedendo ad Iside il ritrovamento delle parti di Osiride e la loro ricomposizione.

Perseguendo con determinazione il suo obiettivo fino in fondo, secondo la sua natura rigeneratrice, Iside riuscì, con i poteri magici della sua superiore femminilità, a resuscitare alla vita Osiride quel tanto da permetterle il concepimento di un figlio, il frutto del loro amore totale, mortale ed immortale e senza fine. Correva l’anno 20.000 A.C. circa.

Quello che Osiride capì sotto l’influsso dell’amore di e per Iside era l’idea del MAAT, l’idea del vivere in equilibrio, nell’armonia e nel rispetto di tutte le forme di vita dell’Universo. Il Maat costituì la filosofia portante della antica civiltà egizia e fu anche l’espressione più rappresentativa dell’Età dell’Argento che si protrasse per circa 15.000 anni dal 18.000 A.C. fino al 3.000 A.C..

L’Età dell’Argento, avvalendosi di regole di etica universali e valevoli in ogni tempo, vide lo sbocciare ed il fiorire di una pianta unica nella storia dell’uomo, la Conoscenza ed il pensiero razionale, in tutte le forme che conosciamo: agricoltura, addomesticamento degli animali, scrittura, astronomia, geometria, matematica, urbanizzazione, architettura, opere ingegneristiche e monumentali, pittura, scultura, letteratura, arte e musica, mappatura del cosmo  e delle stelle, mappatura della Terra, unità di misura e dimensioni della Terra, delle quali solo briciole ci sono pervenute attraverso i classici greci. Ma per sapere come e perchè sia stato possibile lo sviluppo di tutto ciò dobbiamo tornare ad Iside, questa Donna meravigliosa dalla quale tutto ebbe inizio.

Iside partorì e diede alla luce un bellissimo pargolo che lei chiamò Horus, nutrendolo ed allevandolo con tutte le cure che può offrire una madre per un figlio tanto voluto ed amato. Horus crebbe sano e forte e quando raggiunse la maturità e l’indipendenza dalla madre egli decise di vendicare la morte del padre dando inizio ad una lotta senza quartiere al fine di uccidere Seth. Horus era il figlio dell’Amore, Amore lui stesso, e cercava di uccidere Seth, il Male, per eliminarlo per sempre dall’Universo.

Il duello fu titanico e durò per lungo tempo mentre i suoi echi riverberarono per il Cosmo intero. Durante questa epica lotta Horus perse un occhio e Seth perse i testicoli, ma nessuno dei due riuscì a prevalere sull’altro, finchè le forze evolutive dell’Universo intervennero ed assegnarono la vittoria e lo scettro del comando ad Horus, l’Amore, designandolo Re, Signore e Governatore dell’Universo.

Horus imparò e capì la lezione vissuta sulla propria pelle. L’amore appartiene all’evoluzione perchè solo  l’amore genera e rigenera continuamente la vita nell’Universo e per questo motivo è infinitamente prevalente sul male. Il Male non può generare o rigenerarsi ma può diventare estremamente distruttivo e letale solo se lasciato crescere e svilupparsi liberamente senza freni o senza regole. Era la nascita del pensiero razionale.

Horus pertanto si accinse al concepimento, formulazione ed istituzione di regole universali e valevoli in ogni tempo al fine di assicurare un progresso pacifico rendendo il male totalmente innocuo, in condizioni tali da non potersi sviluppare.

Queste regole sono venute alla luce dalle sabbie in seguito a scavi archeologici e sono state chiamate “Confessioni Negative” dai moderni archeologi; tuttavia non sappiamo il titolo che in origine fu dato a queste regole. Di esse si sono trovate varie versioni scritte su papiri risalenti al 3000 a.C. circa, a testimonianza del fatto che gli scriba che si accinsero a scrivere queste regole riportavano concetti antichissimi finanche per loro, che pertanto si prestavano ad interpretazioni diverse, anche se accomunate ad un unico filo conduttore di etica. Queste regole sono:
1. NON INFERIRE SOFFERENZE
2. NON RAPINARE
3. NON FARE VIOLENZA VERSO ALCUNA PERSONA
4. NON RUBARE
5. NON UCCIDERE UOMO O DONNA
6. NON TRUFFARE SULLE QUANTITA’
7. NON AGIRE CON INGANNO
8. NON SFRUTTARE INGIUSTAMENTE LA NATURA
9. NON PRONUNCIARE IL FALSO
10. NON PRIVARE ALCUNA PERSONA DEI PROPRI BENI
11. NON BESTEMMIARE
12. NON SOTTRARRE CIBO AD ALCUNA PERSONA
13. NON AGIRE IN MALAFEDE
14. NON AGIRE CON RABBIA BRUCIANTE
15. NON INVADERE LA TERRA ALTRUI
16. NON UCCIDERE O VIOLENTARE ALCUN ANIMALE
17. NON DEVASTARE TERRENI COLTIVATI
18. NON CREARE IMBROGLI
19. NON CALUNNIARE ALCUNA PERSONA
20. NON ARRABBIARTI SENZA UNA GIUSTA CAUSA
21. NON FORNICARE, NE’ COMMETTERE SODOMIA
22. NON CORROMPERE TE STESSO
23. NON FAR L’AMORE CON LA DONNA ALTRUI
24. NON IMPAURIRE ALCUNA PERSONA
25. NON PARLARE CON RABBIA
26. PERSEGUIRE GIUSTIZIA E VERITA’
27. NON FAR PIANGERE ALCUNA PERSONA
28. NON ESSERE BLASFEMO
29. NON AGIRE CON VIOLENZA
30. NON  ESSERE PRECIPITOSO
31. NON MALTRATTARE TE STESSO
32. NON PARLARE PIU’ DEL NECESSARIO
33. NON COMMETTERE FRODE
34. NON INGIURIARE IL TUO SOVRANO
35. NON INQUINARE LE ACQUE
36. NON ESALTARE I TUOI DISCORSI
37. NON MALEDIRE LA NATURA
38. NON AGIRE CON INSOLENZA
39. NON FARE DISTINZIONI (O NON DISTINGUERSI)
40. NON ARRICCHIRSI OLTRE I PROPRI BENI
41. NON MALEDIRE LE COSE DI CUI DISPONI
42. RISPETTARE IL PATRONO DELLA PROPRIA CITTA’.

Così l’amore di Iside causò il sorgere del pensiero razionale e diede inizio all’Età dell’Argento.

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Continua con il prossimo articolo 134.

132 – LE DIMENSIONI DELLA TERRA ED I PAPOCCHI DI NEWTON

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LE DIMENSIONI DELLA TERRA ED I PAPOCCHI DI NEWTON.
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Ci è stato detto e ripetuto, da secoli, nelle scuole ed università, su libri di testo e divulgativi e su enciclopedie etc, che la Terra è schiacciata ai poli ed ha un rigonfiamento all’equatore, ciò che le conferisce una forma ellissoidale. Tale idea nacque da Newton, secondo il quale la rotazione della Terra sul suo asse produce delle forze centrifughe che determinano il suddetto rigonfiamento equatoriale. Newton, senza avere alcuna evidenza che potesse confermare questa idea, come sua abitudine, costruì delle formule matematiche per corroborare l’ipotesi dello schiacciamento della Terra ai poli che continua ancora oggi.

Ma, circa due secoli dopo Newton, si verificarono due eventi di tutto rispetto che avrebbero dovuto far suonare degli assordanti campanelli d’allarme nelle menti di molti cervelli del pianeta, affinché correggessero l’idea di Newton.
Il primo di tali eventi fu l’istituzione del sistema metrico decimale, fatto dai francesi poiché la vecchia unità di misura del piede aveva perso tutta la sua precisione e nessuno ne conosceva più l’origine, ragion per cui il piede variava da paese a paese, da contrada a contrada, da città a città, creando una “Babele” totale che si ripercuoteva su tutte le misure. I francesi si prefissarono di creare una nuova unità di misura che doveva rappresentare una decima milionesima parte dell’arco di meridiano fra l’equatore ed il polo. Sorse pertanto la necessità di misurare la distanza di questo arco di meridiano dall’equatore al polo.

L’impresa di misurare l’arco di meridiano dall’equatore al polo, fatta dai francesi, fu una memorabile, avventurosa ed affascinante pagina della scienza moderna.
Essi cominciarono dalla Lapponia e, scendendo sempre verso l’equatore per meridiano, a pezzo a pezzo, passando per Dunkerque, attraversando tutta la Francia fino ai Pirenei ed oltre, proseguendo in centro e sud America fino al Perù, per mezzo di triangolazioni oggi note a qualsiasi geometra, misero assieme una serie di lunghezze dell’arco meridiano che portarono alla misurazione totale della distanza dall’equatore al polo pari a 10 milioni di metri.

Tali misurazioni fatte dai francesi condussero alla scoperta del fatto che un primo, o un grado di arco di meridiano aumentava la propria lunghezza progressivamente dall’equatore al polo. Un primo di arco di meridiano all’equatore era 1.842 mt e lo stesso primo di arco di meridiano al polo era 1.862 mt, cioè circa 20 metri in più del primo di arco all’equatore. I francesi notarono questa discrepanza, la quale confermava che la Terra non era perfettamente sferica e, anziché essere schiacciata ai poli come a suo tempo teorizzato da Newton, era, in realtà, allungata ai poli e, di conseguenza, schiacciata all’equatore.
Dagli archivi storici risulta che i francesi espressero questa loro opinione riguardo la forma della Terra allungata ai poli, ma, forse per motivi politici e per altri motivi, dal momento che correvano i tempi convulsi della rivoluzione francese, essi non riuscirono a ribaltare la precedente teoria di Newton che, pertanto, continuò ad essere accettata.
Il sistema metrico decimale, fra i due estremi primi di 1842 mt all’equatore e di 1862 mt ai poli, stabilì che si usasse la lunghezza media di un primo di arco alla latitudine di 45°, pari a 1852 mt valevole per tutta la Terra, rendendola così sferica e perfetta ai fini dei calcoli cartografici e di navigazione.

Il secondo evento che si verificò, che avrebbe dovuto attirare l’attenzione generale su quest’argomento, furono le campagne archeologiche che ebbero inizio con Napoleone Bonaparte in tutto il “mondo antico” e che portarono alla luce gli “Omphalos”, descritti all’articolo 96. Questi Omphalos (oppure Onfalo in italiano), sia sotto forma di pietre originali sorte dagli scavi, sia come raffigurazioni rinvenute in alcune tombe e sui papiri e risalenti all’inizio della storia egizia, possiedono tutti una forma semisferica allungata verso l’alto. A giudizio di molti studiosi questi Omphalos rappresentavano l’emisfero nord terrestre, e la loro forma voleva mostrare che il grado di arco di meridiano progressivamente aumentava dall’equatore al polo. Questi studiosi, pur riconoscendo che gli Omphalos rappresentavano l’emisfero nord terrestre, non osarono trarne la logica conseguenza che la Terra era allungata ai poli, accecati forse dal pregiudizio di Newton, per cui, ancora una volta, si continuò a credere come una verità scientifica-dogmatica la teoria di Newton, rinunciando ad interpretare l’evidenza che si trovava sotto i loro occhi.

Su alcune di queste raffigurazioni degli Omphalos è posta un’unità di misura, piede o cubito, per indicare che gli Omphalos, oltre a quanto già detto all’articolo 96, servivano per misurare gli archi di meridiano dall’equatore al polo. La misura dell’arco di meridiano dall’equatore al polo è sempre stata fondamentale perché il possesso di tale misura permette la conoscenza delle dimensioni e della forma della Terra. Questo concetto, o idea, era valido ai tempi degli antichi egizi e fu perseguito, forse inconsciamente, anche dai francesi che istituirono il sistema metrico decimale. La sola differenza tra i francesi e gli antichi nel misurare la lunghezza dell’arco meridiano sta nel fatto che, mentre i francesi si riferirono alla lunghezza totale equatore-polo per ricavare il metro (come detto, una decima-milionesima parte di esso), gli antichi si riferirono alla lunghezza dell’arco di un singolo grado alle varie latitudini. Per esempio, un grado di meridiano all’equatore ha una lunghezza di 1842 x 60 = 110.520 metri, ed un grado di arco di meridiano al polo ha una lunghezza di 1862 x 60 = 111.720 metri.

A compendiare questi due eventi occorsi dopo Newton, bisogna aggiungere che, recentemente, con i satelliti artificiali, si è proceduto alla misurazione dell’arco di meridiano come mai in passato. I satelliti hanno, in pratica, corretto le precedenti misurazioni ottiche effettuate dai francesi, ed hanno dato, per l’arco di meridiano dall’equatore al polo, 2288 metri in più rispetto ai 10 milioni misurati dai francesi, per un circolo meridiano totale, che avvolge tutta la Terra, pari a 40.009.152 metri. Gli stessi satelliti hanno dato 1842,9 metri come lunghezza di un primo di arco di meridiano all’equatore e 1862,5 metri come lunghezza di un primo di arco di meridiano al polo, confermando con ciò il progressivo aumento del primo di arco di meridiano man mano che dall’equatore ci si avvicina al polo.

Ora non è necessario essere uno scienziato, né un astrofisico, né un matematico per accorgersi dell’evidenza che sta davanti agli occhi di tutti, e basterebbe finanche una massaia, magari impegnata fra un’omelette ed un cappuccino, a rendersi conto che uno stesso angolo sottende un arco di lunghezza inferiore per le superfici più vicine, e sottende un arco di lunghezza maggiore per le superfici più lontane. Se un primo di arco di meridiano all’equatore ha una lunghezza di 1842,9 metri, come detto, ed al polo la stessa lunghezza diventa di 1862,5 metri, ciò significa semplicemente che l’equatore è più vicino al centro della Terra mentre il polo è più lontano dallo stesso centro, e che la Terra è di conseguenza allungata ai poli e schiacciata all’equatore, cioè l’esatto contrario di quanto sostenuto da Newton e dalla scienza moderna.

La lunghezza dell’equatore di 40.076 km, come riportato su vari libri di testo e divulgativi, è una lunghezza risultante dalla teoria di Newton e non dalle evidenze sopra descritte, per poter conservare la vecchia idea dello schiacciamento della Terra ai poli. La lunghezza dell’equatore, invece, risultante dalle suddette evidenze, è in realtà 1842,9 x 21.600 = 39.806.640 metri, ovvero 39.806 km, o una misura molto vicina a questa cifra, comunque di molto inferiore alla lunghezza del circolo meridiano. Nei calcoli di navigazione e di cartografia è preso in considerazione un primo di arco di meridiano unico per tutta la Terra pari a 1852 metri, che è la misura media fra il primo di arco all’equatore e quello al polo. Pertanto la lunghezza dell’equatore non ha influenza alcuna nei calcoli di posizione, che sono sempre basati sul primo di arco di meridiano. Ciò ha reso possibile mantenere la lunghezza dell’equatore come un valore empirico, per confermare quanto teorizzato da Newton.

Nei secoli si è pertanto mantenuto intatto lo schiacciamento della Terra ai poli ipotizzato da Newton, pur avendo l’evidenza del contrario. Tutti facciamo degli errori e , come si dice, “chi opera sbaglia”, e nessuno si può erigere a giudice o a maestro sugli errori fatti dagli altri quando ciò avviene in buona fede. Ma quando questi errori non vogliono essere riconosciuti solo per salvaguardare la reputazione di un grande personaggio della scienza, allora il minimo che si può dire o gridare è: VERGOGNA!!!!

Forse Newton aveva preso in considerazione solo le forze centrifughe generate dalla rotazione della Terra intorno al proprio asse, dimenticandosi che la Terra gira anche intorno al Sole e che le forze centrifughe prodotte da questo moto di rivoluzione sono preponderanti rispetto a quelle da lui considerate. Ecco perché la Terra è allungata verso i poli.

Qualsiasi sia la causa di questo allungamento, esso è inconfutabile, data l’estrema precisione con cui è stato misurato l’arco meridiano.
Appare anche illuminante il fatto che gli antichi avessero già espresso questa nozione con i loro Omphalos, i quali, oltre che per stabilire l’unità di misura sfruttando il triangolo rettangolo formato dall’ombra del sole lasciata da un’asta verticale quando in meridiano, cioè a mezzogiorno (da cui la parola meridiano), marcavano dei centri geodetici dai quali si procedeva alla mappatura del cielo stellato e della Terra, come descritto all’articolo 96, e certamente la forma degli Omphalos così sistematicamente precisa ed uguale nelle sculture e nelle pitture, è una chiara indicazione che la Terra è allungata verso i poli ed è schiacciata all’equatore.

Le evidenze ed i fatti sopra descritti sono semplici e chiari e parlano da soli. Appare ormai chiaro che Newton, come altri cosiddetti “padri fondatori della scienza moderna”, ad eccezione della mela della gravitazione universale di cui gli va dato merito, senza la conoscenza del cielo, senza avere mezzi conoscitivi adeguati, e senza alcuna prova che potesse convalidare la sua teoria, era solo un dilettante allo sbaraglio che ha contribuito enormemente alla distorsione del pensiero razionale in tutti i settori della conoscenza, e da cui sarà molto difficile riprendere il filo perduto.

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P.S. – Naturalmente l’allungamento ai poli fa cadere anche l’altra sua teoria della rotazione dell’asse terrestre in circa 26.000 anni come già descritto all’articolo 61.

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126 – LA MISURA SETTENARIA E IL CUBITO REALE – AI CONFINI DELLA STORIA

Posted in MISURA E GIUSTIZIA, STORIA with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , on marzo 29, 2013 by beautiful41

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La Misura Settenaria e il Cubito Reale

Ai Confini della Storia

Questo articolo è una estensione e chiarificazione dell’articolo 23.

La Misura Settenaria , basata sul numero sette, fu istituita nell’antico Egitto all’inizio del periodo dinastico dei faraoni della storiografia ufficiale, verso il 3000 A.C. circa. La Misura settenaria si concretizzò con l’istituzione del cubito reale egizio, molto famoso, e forse l’unità di misura antica più conosciuta in assoluto. La misura settenaria fu così chiamata perché il cubito reale egizio era composto di sette palmi. Il cubito di sette palmi rappresentò, per quei tempi, una grande rivoluzione sociale ed intellettuale che può essere paragonata all’istituzione del sistema metrico decimale dei tempi moderni.

La Misura settenaria del cubito reale derivava dal precedente sistema in vigore dai millenni antecedenti, e cioè il sistema di misure sessagesimale basato sul numero sei e con un cubito composto di sei palmi. Guardando dall’alto dei millenni, la plurimillenaria storia dell’uomo e del suo pensiero può essere forse identificata, relativamente alla Misura, come una storia composta di tre distinti periodi. Il primo periodo, durato millenni, del sistema di misure sessagesimali. Il secondo periodo, anch’esso durato millenni, del sistema di misure settenario. Il terzo ed ultimo periodo del sistema metrico decimale, iniziato recentemente.

Il sistema sessagesimale, già descritto più approfonditamente all’articolo 23 – l’Origine della Misura, e che qui sinteticamente si riassume, nacque dal Cosmo, dall’Uomo e dalla sua Terra, tutti interconnessi, con una semplice divisione di 86400/360 = 240. Mille volte 240 divennero le unità contenute in un grado di superficie terrestre. Tali unità furono chiamati cubiti che, una volta individuatane la loro lunghezza, andarono a comporre il sistema sessagesimale basato su  1 – 6 – 60 – 360. Le misurazioni di questo cubito furono riferite alla latitudine media dell’Egitto antico di 27° 45’ N e dalle quali si ottenne una lunghezza di 0,46169 metri per un cubito di sei palmi. Fu anche istituito il “piede” con il rapporto fisso di 1,5 piedi per cubito.

Di conseguenza un secondo di arco era 100 piedi; un primo di arco era 6000 piedi; un grado era 360.000 piedi. Parimenti un secondo di tempo era 1000 cubiti; un minuto era 60.000 cubiti; una ora era 3.600.000 cubiti. Durante l’era settenaria però molte unità di misura sessagesimale rimasero in uso perché divenute molto popolari.  Una di esse, lo “Stadia”, che poi diede origine alla parola “Stadio” come luogo per avvenimenti sportivo, aveva una lunghezza di 400 di tali cubiti di 0,46169 metri o 600 dei suoi piedi di 0,30779 metri.  Tale fu uno dei primi stadi olimpici di Atene di 184,68 metri, che rappresentava anche 1/10 di primo di arco di meridiano alla latitudine media dell’Egitto a 27° 45’ N. Ed anche la larghezza del Partenone di Pericle era di 100 di tali piedi e rappresentava un secondo di arco sulla superficie terrestre.

Cubando il piede di 0,30779 metri si ottenne l’unità di volume e peso sessagesimale denominata ARTABA di 29.160 cc o grammi che dall’Egitto fu diffusa ai Sumeri e fino alla Cina. In questo sistema sessagesimale i multipli ed i sottomultipli erano sempre riferiti a 60, come per esempio con la Pinta che era 1/60 di una Artaba e come lo “Sheqel” che era 1/60 di una Pinta. Questo sistema andava bene quando vi erano poche persone sul pianeta e quando la terra era di tutti.

Ma quando si iniziò a suddividere la terra, e non solo quella agricola, in tanti lotti e porzioni da assegnare a questo o quel personaggio, sorse la necessità di usare una misura che facilitasse la pratica di operare con quadrature di aree ed anche cubatura, per le quali il sistema sessagesimale era limitato e poco adatto.  La diagonale di un quadrato di lato 10 (dieci)  è 14,1 ed inoltre un quadrato di lato 7 ha un’area di 49 ed una diagonale di 9,899 cioè vicinissimo a 10. Con una unità di misura basata sul 7 si sarebbe potuto pertanto facilitare di molro le dette operazioni pratiche perché 14 è due volte sette, e la diagonale di un quadrato di lato 7 è, con buona approssimazione, 10, numeri cioè facilmente memorizzabili.

Inoltre, dato che nell’antichità si usavano molto le frazioni per i decimali, una unità di misura basata sul sette facilitava anche le operazioni con la circonferenza del cerchio il cui rapporto con il suo diametro era considerato 22/7.

Per la creazione del nuovo cubito settenario si partì dalla vecchia ARTABA sessagesimale di 29.160 cc o grammi, introducendo la nuova idea di ricavare la nuova misura dalla lunghezza dello spigolo di un cubo, cioè dalla radice cubica di una figura geometrica precisa ed inequivocabile. Questa figura geometrica del cubo fu divisa in 64 parti o unità, anziché 60, dato che non è possibile dividere un cubo in 60 unità intere ed il numero più vicino ad esso è 64 che si può scomporre in 4 x 4 x 4, prestandosi così alla formazione di nuovi multipli e sottomultipli  riferiti a parti di un cubo. Il cubo di 4 x 4 x 4 diede origine così all’idea della creazione del cubito reale egizio di sette palmi, che rispondeva e facilitava tutte le dette  nuove esigenze di quadratura e cubatura. E questa era una nuova idea che, a quanto pare, elettrizzò gli uomini di quel tempo.

La vecchia ARTABA sessagesimale fu così divisa per 64 ottenendo la nuova “Pinta”, detta STANDARD, di 455,625 cc o grammi.  Questa nuova “Pinta” a sua volta fu divisa per 50 ottenendo il “QEDET” di 9,1125 cc o grammi normalmente usata per pesare oro e argento. Dalla radice cubica o spigolo di un cubo composto di 5 ARTABA (29.160 x 5) si ottenne il primo cubito reale egizio di sette palmi e di una lunghezza di 0,5263 metri. Questo cubo naturalmente conteneva  50 x 64 x 5 = 16.000 QEDET di 9,1125 cc o grammi.

Gli egizi, cercando di migliorare e creare un cubito reale sempre più semplice nella sua concezione, istituirono altri due cubiti reali settenari, il primo dei quali si ottenne dal cubito ORDINARIO, scaturito dalla radice cubica di un cubo contenente 10.000 QEDET, e cioè un cubito di 0,450 metri ed il corrispondente piede di 0,300 metri. Il suo cubito settenario si ottenne aggiungendovi un sesto di esso (0,450 + 0.075 =) risultando così 0,525 metri.

Il terzo ed ultimo cubito reale, quello più conosciuto e maggiormente usato e ricordato, si ottenne dalla radice cubica di un cubo contenente 16.000 QEDET ciascuno di 9 cc, pari ad una lunghezza di 0,524 metri.

Il cubito reale settenario fu usato per circa 3000 anni ma non riuscì mai a sostituire il cubito sessagesimale con il quale in pratica fu costretto a convivere a causa della superiorità e perfezione del sistema sessagesimale che nacque dal Cosmo e dall’Uomo ancorati al meridiano terrestre, in uns visione universale senza confini. La Misura Settenaria scaturì dalla necessità di definire lotti di terreno agricolo che venivano invasi dalle acque della piena annuale della Valle del Nilo, ed in definitiva dalla necessità di creare dei confini ed il possesso della terra.

Sembra che i sette corpi celesti rincorrentisi nella fascia zodiacale, e cioè Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, detti anche i “vagabondi” del Cosmo per essere gli unici a muoversi sullo sfondo delle stelle fisse, conferissero a questo sistema settenario una sorte di legittimazione cosmica. Questi sette corpi celesti poi andarono a a dare i nomi e formare i sette giorni della settimana.

Il sistema settenario ebbe il grande merito di aver prodotto per la prima volta l’idea di ricavare l’unità di misura dallo spigolo di una figura geometrica, un’idea geniale per quei tempi,  da una radice cubica, ma non sopravvisse alle istituzioni che lo avevano sostenuto, anche se l’idea del cubo si propagò per l’antico mondo conosciuto. Per esempio il cubito romano di 0,4439 metri ed il piede romano di 0,2959 metri  nacquero dalla radice cubica di 3 ARTABA, da un misto cioè di sessagesimale e settenario. Di contro, il cubito settenario scardinò le inter-connessioni del sistema sessagesimale e produsse la degenerazione e la babele di piedi e cubiti.

Dei tre sistemi citati si può dire che oggi, nel pieno dell’era metrica decimale, il primo sistema sessagesimale, anche se gravemente mutilato, continua a vivere e ad imporre la sua superiorità e spirito divino nella misura del tempo che passa e degli orologi atomici, e nella misura in gradi del Cosmo e della Geografia e della misura angolare, oltre al piede di 0,3048 metri ancora usato negli Stati Uniti ed in altri Paesi.

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APPENDICE POSTUMA – Non sappiamu se gli ideatori architetti e matematici della nuova misura settenaria si resero ben conto delle conseguenze di tale atto. Ciò che ne scaturì fu l’abbandono del Cosmo. Il Cosmo, fonte di conoscenza e di norme di equilibrio per vivere sulla Terra, lentamente si eclissò e poi svanì cambiando per sempre il percorso evolutivo dell’Uomo che, privo della sua anima cosmica, si incamminò verso i monoteismi, verso la costuzione di armi sempre più sofistcate e, in definitiva, verso la sopraffazione sugli esseri viventi e sulla natura, verso un progresso senza equilibri che continua ai giorni nostri.  

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NOTA  POSTUMA al peperoncino del 15 Aprile 2013 per i curiosi, gli scettici e i meno scettici.

Con l’avvento dei satelliti artificiali si è proceduto alla misurazione della Terra come mai in passato. I satelliti hanno dato per l’arco di meridiano equatore-polo una distanza di 10.002.000 metri anziché dei 10.000.000 esatti come ritenuto e calcolato con metodi tradizionali. Con un errore quindi del sistema metrico decimale di 2000 metri su dieci milioni, e cioè dello 0,02%.

Gli stessi satelliti hanno dato per la lunghezza di un primo di arco di meridiano all’equatore 1842,904 metri e la lunghezza del primo di arco di meridiano era la base dei primi sistemi sessagesimale e settenario. Agatarcide di Cnido, uno dei bibliotecari della Biblioteca di Alessandria d’Egitto, ha lasciato la testimonianza che il perimetro della base della Piramide di Cheope, o Grande Piramide, rappresentava la metà di un primo di meridiano all’equatore. Tale perimetro, misurato ufficialmente in tempi recenti, è risultato di 921,455 metri, con un errore, rispetto ai satelliti, di soli 6 millimetri su 1842,904 metri, cioè un errore dello 0,00033%.

E senza contare l’approssimazione dei pur precisi dati satellitari e che è di circa 30 centimetri.

Sembra un miracolo, ma non lo è perché altre misure, come lo “Stadia” menzionato, convalidano la sorprendente precisione degli antichi, con un rapporto di precisione rispetto al sistema metrico decimale di 100 a 1.

113 – LA SUPERIORITA’ ARIANA E L’EURO-CENTRISMO

Posted in ATTUALITA', MISURA E GIUSTIZIA, STORIA with tags , , , , , , , , , , , , , on novembre 3, 2012 by beautiful41

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La Superiorità Ariana e l’Euro-centrismo.

La datazione dell’Origine della Civiltà.

La superiorità della razza ariana è tristemente nota per essere stata l’ideologia portante del nazismo e di Hitler. Anche se il nazismo e Hitler avevano interpretato in senso stretto il popolo di razza ariana come il popolo germanico, “superiore” a tutte le altre razze, il concetto di “popolo ariano” risale a prima del nazismo ed include tutti i popoli che vanno dall’India all’Europa intera, popolo che è stato classificato dagli antropologi per l’appunto come popolo indo-europeo.

La condanna del nazismo e dei suoi crimini, divulgata con tutti i mezzi possibili per tutto il pianeta, ha creato l’illusione e fatto credere all’umanità intera che questa ideologia razzista era una patologia mentale che apparteneva solo al nazismo ed Hitler e che pertanto, finita la guerra con la sconfitta del nazi-fascismo, questa patologia mentale fosse stata debellata per sempre.

Ma questa è solo l’apparenza. Questa “superiorità” viene da lontano e quella conosciuta è solo la punta di un immenso iceberg che interessa e si ripercuote nel presente e nel futuro di tutta l’umanità. La sua valenza pertanto è immensa perché concerne il “pensiero razionale”, la capacità di avere una giusta prospettiva della realtà e di ciò che è giusto e ciò che non è giusto.

Per quanto il nazismo sia stato condannato ampiamente a parole, Hitler, dall’al di là dove si trova, sarà sicuramente molto felice di sapere che le sue idee di superiorità della razza ariana sono state concretizzate, oltre ad ogni aspettativa, dopo la sua morte, in modo pacifico.

L’idea della “superiorità” ariana si era sviluppata in modo graduale a partire dal Rinascimento con le tante conquiste della conoscenza scaturite dalla lettura dei classici greci importati dagli arabi e tradotti in latino e che avevano acceso la miccia ad un progresso apparentemente illimitato del quale l’Europa ne era il centro promotore. La datazione del calendario che contava gli anni dall’anno zero di Cristo si saldava alla perfezione con gli scritti dei classici greci dando origine ad una concezione euro-centrica della Civiltà perché essa, questa Civiltà, era nata nella Grecia Classica e con Cristo.

Pur se questo sentimento di superiorità era allo stato latente nell’animo di molti europei, il punto di rottura, o di svolta, fu raggiunto in Inghilterra, ove paradossalmente erano iniziati gli studi sulla metrologia antica, dopo che lo studioso tedesco di classicismo greco August BOCKH pubblicò alla fine del XIX° secolo il risultato delle sue ricerche sulle unità di misure classiche greche attestanti che vi era nel mondo ellenico antico un singolo sistema di misure (metrologia) che era stato sviluppato in Egitto e consegnato ai Classici Greci come un lotto unico, o un solo blocco, e comprensivo delle unità di lunghezza, peso, volume e connesse con le misure angolari e del tempo. August BOCKH sosteneva inoltre che in questo sistema la cubatura dell’unità di lunghezza produceva l’unità di volume che, riempito con acqua dolce, produceva l’unità di peso.

Ma il troppo diventò troppo perchè questa era una idea che gli europei non potevano accettare a cuor leggero dato che l’accettazione di tale ricerca o scoperta avrebbe comportato il riconoscimento che il “pensiero razionale”, l’embodimento del significato di Civiltà, non era nato nella Grecia Classica, in territorio europeo, ma in tempi migliaia di anni prima dei Greci ed in Paesi stranieri totalmente extra europei ed extra ariani. Ed in che modo si poteva rifiutare una tale nuova prospettiva, poi suffragata da tanti rinvenimenti archeologici???

Lo si poteva fare in un solo modo, e cioè quello di rifiutare l’evidenza. Per rifiutare l’evidenza si cominciò ad attaccare il metodo attraverso il quale si era pervenuti alle citate indigeribili conclusioni, e cioè il metodo della filologia. In sintesi la filologia ha origini germaniche ed è lo studio sistematico, a tappeto, di tutti i possibili significati dei testi. parole o frasi, che si esaminano prima di poter arrivare ad una certa e sicura conclusione interpretativa finale.

Si cominciò pertanto a dire che questo metodo filologico era poco affidabile o errato e tipico della pedanteria perfezionista germanica. Un metodo cioè senza l’uso della fantasia o dei “lampi di genio”, e che solo un metodo “induttivo” e fantasioso, superiore e di stampo inglese, avrebbe permesso il raggiungimento di conclusioni veritiere. Da quell’epoca, fine ottocento o inizi del novecento, il pensiero scientifico dell’uomo, pur di non rinnegare la superiorità ariana, si rifugiò nella pura irrazionalità, si rifugiò cioè nella follia che continua ai giorni nostri, per esempio con l’economia ove la Germania non capisce e mai capirà l’utilità del vivere nei debiti anziché nel più corretto vivere senza debiti.

L’irrazionalità nata da questa contrapposizione fra il mondo accademico anglosassone e quello della Germania, fra un classicismo fantasioso ed un classicismo scientifico, ha contribuito pesantemente allo scoppio delle due terrificanti guerre mondiali. Naturalmente questa storia della perdita del pensiero razionale è molto complessa, lunga ed articolata ed in questo articolo vi si danno solo dei cenni per l’utilità e la curiosità dei lettori.    

E’ anche però una storia tristemente divertente nel constatare le enormi idiozie, i paradigmi più aberranti, le bufale colossali date come oro colato nelle università più prestigiose al mondo, dalle quali non possono non uscire che degli handicappati mentali o, come si dice oggi, dei diversamente abili della cognizione e ragione. Ecco perché nelle stesse università si insegna ai giovani che “i numeri dell’antichità non contano”.

E quando un famoso archeologo ebbe il compito di esaminare il regolo di un cubito, venuto fuori dagli scavi archeologici, sul cui retro vi erano delle iscrizioni dalle quali si deduceva che gli antichi egiziani conoscevano ed usavano la numerazione in gradi dei 360 gradi, fu subito scartata a priori la giusta interpretazione con le parole “Bisogna assolutamente escludere che gli antichi egizi conoscessero i gradi”. Come in questa storiella, si sono esclusi poi, a priori, o passati sotto silenzio, reperti, testi ed evidenze da cui  si potesse desumere l’origine della Civiltà in posti diversi da quelli della Grecia Classica.

Eppure, dalle più remote antichità è pervenuta una frase, citata e ripetuta su tantissimi e più disparati testi: “”METRA KAI STATHMA KAI NOMISMA”” (o NOMOS), riportata in latino come “”NUMERO, PONDERE ET MENSURA”” a significare l’importanza che gli arcaici, già migliaia di anni prima della Grecia Classica, attribuivano alla Misura  originata in Egitto, alla latitudine di 27° 45’ N, e che metteva l’Uomo in relazione con il Cosmo, con le dimensioni della Terra, con lo spazio e con il tempo, come descritto all’articolo n. 23 – L’Origine della Misura.

La datazione in cui originò questa Misura, diffusasi poi a tutti gli antichi popoli della Terra, si deduce facilmente dalla demarcazione dei primi confini dell’Egitto allorchè il confine meridionale fu stabilito alla latitudine del Tropico del Cancro di quei tempi, a 24° 00’ N, in corrispondenza del bordo superiore della prima cataratta del Nilo. Questa latitudine, ove il Sole raggiunge lo Zenith una volta all’anno, al solstizio d’estate, e che oggi è 23° 27’ N, rappresenta in pratica l’inclinazione dell’asse terrestre sull’eclittica.

La scienza moderna ritiene che l’asse terrestre subisce una variazione di questa inclinazione pari a 2°, due gradi, tra 22,5 e 24,5, ogni 41.000 anni, ed ora tale inclinazione è in fase discendente. Mezzo grado di variazione dell’inclinazione impiega pertanto circa 10.000 anni. Ciò significa che la Civiltà, con l’origine della Misura, nacque in Egitto circa 10.000 anni addietro o circa 8.000 anni AC, quando il Tropico del Cancro era, come detto, a 24° 00’ N, in corrispondenza del bordo superiore della prima cataratta del Nilo.  E ciò è nei limiti ragionevoli risultanti da tanti testi dell’antichità e da una cronologia non falsata né immensamente sottostimata per gli accennati motivi di “superiorptà” euro-centrica.

Mi fermo qui per non annoiare troppo i lettori ma sembra d’obbligo concludere dicendo che se non si trova il coraggio di riconoscere l’evidenza, e quindi il raziocinio e la ragione, in futuro ci aspettano disastri ben più gravi delle due guerre mondiali e della crisi economica.

105 – LA RESURREZIONE DELL’EURO

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La Resurrezione dell’Euro

Può risuscitare l’Euro??? Esiste la possibilità di salvare la moneta unica europea??? Gli si può ridare il soffio della Vita??? Esiste una Magia che possa realizzare una tale apparentemente miracolosa impresa???

Sì, la Magia esiste ma per poterla realizzare è necessario riconoscere una importante condizione alla base di tutto il processo di risurrezione dell’euro. Questa condizione è il riconoscere che la catastrofe nella quale si è trovato coinvolto l’Occidente è in realtà il collasso del capitalismo e la crisi dell’euro una conseguenza di tale collasso.

E la catastrofe è di tali proporzioni che qui non se ne esce con pacche sulle spalle, sorrisi, vertici e conferenze stampa dei nostri dirigenti senza cervello. Appare sempre più chiaro che continuando così, senza fare pressocchè niente salvo aggiungere montagne di debiti a montagne di debiti, l’impoverimento generale sarà progressivo, assieme allo svanire dell’euro e del lavoro. Qualsiasi cosa cioè faremo o non faremol noi non potremo sfuggire alla realtà che ci attanaglia e stringe sempre più. E saremo ridotti presto alla carità.

Riconoscere il collasso del capitalismo naturalmente è cosa che non si esprime a cuor leggero dato che trattasi del sistema economico nel quale viviamo e siamo immersi e che si tenta disperatamente di ripristinare per poter “crescere” come e più di prima.

Ci troviamo come alla fine di una grande guerra. Tutto è distrutto intorno a noi. Solo che invece di distruzioni fisiche prodotte da bombardamenti e cannonate o eserciti, le distruzioni sono economiche con la chiusura delle fabriche e la scomparsa del lavoro. E’ una distruzione immane di cui la stampa nasconde le reali dimensioni.

Prima di procedere oltre bisogna però chiarire che il capitalismo collassato qui descritto è in realtà un secondo stadio del capitalismo originale, millenario ed immortale basato sulla proprietà della propria casa e dei propri utensili per cibarsi e vivere confortevolmente. Questo secondo stadio di capitalismo, in queste pagine definito anche il capitalismo della follia, vedi articolo n. 56, è un capitalismo irrazionale basato su fantasie e sull’avidità, che si è venuto a sviluppare più o meno in concomitanza della caduta del muro di Berlino. Il capitalismo collassato è pura rapina, causa di disuguaglianze inammissibili, ed è in effetti la negazione del vero capitalismo originario.

L’insanità mentale di questo stadio di capitalismo nocivo si è potuta sviluppare grazie al suo braccio armato che è il libero mercato. Il libero mercato, amato ed osannato vangelo dell’unica verità dei liberali e liberisti, fu pensato ed istituito quando la Terra era considerata dalle risorse infinite e la libertà senza limiti. E’ stato già storicamente dimostrato che questo capitalismo più libero mercato siano in realtà degli strumenti di guerra e distruzioni di cui necessitano periodicamente per far ripartire ogni volta la corsa sfrenata della crescita e ricostruzione. E’ avvenuto anche questa volta, come accennato, senza bombe o eserciti ma solo economicamente, per lo meno finora.

Questa volta però il contesto è cambiato rispetto all’ultima volta circa 70 anni addietro. C’è una presa di coscienza generale nuova che il pianeta è di tutti, che le sue risorse sono limitate, che gli abitanti della Terra sono 7 miliardi e ciascuno di essi ha a disposizione solo 20 metri quadrati di superficie per la sua sopravvivenza, incluso deserti e zone artiche e montagnose. In questo nuovo contesto non è più ammissibile che il 20% degli abitanti del pianeta consumi, per esempio, e si aggiudichi l’80% delle risorse. Bisogna pertanto inventare una nuova filosofia di vita ed instaurare un nuovo sistema per una nuova Civiltà.

Questo nuovo sistema c’è e si chiama Armonia ed è l’unico sistema che può consentire di dare una risposta concreta alle necessità dell’uomo. Dall’adozione di questo nuovo sistema dell’Armonia dipende anche la Resurrezione dell’Euro. Per dare l’idea di che cosa si vuole qui significare per Armonia possiamo fare un paio di esempi. Il primo esempio è quello di una torta dove tutti i conviviali ne mangino un pezzettino, e se la torta si ingrandisce tutti ne hanno un pezzetto in più, come pure un pezzetto in meno per tutti se la torta dovesse rimpicciolirsi.

Il secondo esempio è quello del corpo umano o di un altro corpo vivente ove tutti i suoi componentii, come braccia gambe testa mani dita eccetera, crescono e si sviluppano “armoniosamente”, nessuno di essi cioè indipendente dagli altri. Se si sostituisce l’umanità intera, nazione, o confederazione di nazioni, a quella di un unico corpo vivente anche qui se ne può ricavare una crescita, o sviluppo, armonica o armoniosa.

In questa argomentazione ora il punto essenziale è, come accennato, quello di riconoscere il collasso dello stadio di capitalismo della follia assieme al suo braccio destro del libero mercato. E’ un rospo difficile da ingoiare ma è necessario ingoiarlo se vogliamo salvare l’euro e noi stessi, dando l’avvio ad una svolta millenaria basata suila sostenibilità e razionalità.

Per la verità la società dell’Armonia è già variamente praticata da alcune nazioni nordeuropee come la Germania, ma la sua diffusione e applicazione non è propagata nel nostro Paese dove i poteri forti di commercianti, banchieri, finanziari, assicurazioni, giornalisti venduti, liberisti, professionisti, imprenditori e capitalisti in genere hanno tutto l’interesse che ciò non si sappia per continuare a lucrare liberamente su prezzi e costi strombazzando ai quattro venti che queste sono le regole del libero mercato. Ma il cittadino è avvisato che questa è una libera rapina più che un libero mercato.

Riconosciuto quindi che il sistema nel quale viviamo è errato possiamo così procedere alla sua radicale riforma adottando, sinteticamente le seguenti misure:

1 – Per riportare il debito pubblico a zero in poco tempo (pochi mesi, non anni) vendere o dare in concessione per 50 anni prestigiosi ed importanti assets dello Stato quali il Quirinale, Camera, Senato ed altri dando la precedenza a compratori italiani. Il Presidente della Repubblica può benissimo vivere in un appartamento ai Parioli, anziché costarci 7 volte il costo della Regina d’Inghilterra, e circolare coi mezzi pubblici e le riunioni di Camera e Senato si possono benissimo fare in un giardino pubblico o in un anfiteatro greco-romano . Questo processo porta al recupero di 2000 miliardi del debito pubblico.

2 –Recuperare una seconda cifra enorme di debiti privati che nessuno conosce con precisione ma che varie fonti stimavano alcuni mesi fa a circa 4 “trilioni”, cioè 4000 miliardi, di euro di debiti privati per tutti i Paesi Occidentali di clienti che non hanno più potuto rimborsare le banche per i finanziamenti ricevuti. Questo importante secondo problema si risolve vendendo ai cittadini parti o tutte le proprietà aziendali. Per esempio se la società X, con un capitale immobiliare di 10 milioni, ha un debito impagabile di 5 milioni allora metà dell’azienda verrà venduta ai cittadini.

3 – Eliminati così i debiti pubblici e privati si potrà più facilmente far nascere la Nazione degli Stati Uniti d’Europa, con la automatica scomparsa degli “spread”, della speculazione e di conseguenza con la resurrezione dell’euro e della sua indistruttibile solidità. Questa operazione potrà dare il via alla accennata società dell’Armonia ove l’economia sarà tenuta fuori dalla porta e lavoro, costi, prezzi ed altri aspetti correlati saranno decisi e stabiliti dal governo centrale in una visione globale e generale, o integrata, della Nuova Europa.

Questa è la strada della sostenibilità, del rispetto della libertà e dignità per tutti e della giustizia e armonia. Questa è la strada del futuro e della speranza e della condivisione. Molti potenti, con enormi interessi e privilegi da proteggere, diranno che non è possibile cambiare questo sistema, il migliore mai esistito. Non gli credete perché essi hanno occhi ma non vedono ed hanno orecchie ma non sentono ed il denaro gli ha tolto anche l’anima. Siate fiduciuosi e ragionate con la vostra testa.

I Cittadini della Terra avranno comunque l’ultima parola con la manifestazione pacifica del Solstizio d’Inverno del 22 Dicembre 2012, in tutte le città dell’Europa e del mondo, se avranno ancora tempo.

103 – IL CONTO SENZA L’OSTE – FLASH

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Il conto senza l’oste – FLASH

Fare il conto senza l’oste si dice quando si tirano conclusioni unilaterali senza tener conto di chi, o di cosa, determina lo svolgersi degli avvenimenti. Dopo secoli di lotta ideologica fra liberismo e comunismo, fra democrazie di mercato e statalismo, e dopo varie guerre mondiali terrificanti, siamo punto e a capo come se l’esperienza della storia non fosse mai avvenuta.

Non è servito il collasso del comunismo a convincere i cervelli di molti uomini che quel sistema non funzionava. Non è servito il collasso in corso del capitalismo da libero mercato liberticida e rapace a convincere i cervelli di molti uomini che il sistema attuale di una finanza predatoria e di un mercato senza regole, oltre all’arricchimento miliardario di pochi, ha destabilizzato Nazioni intere provocando chiusure fallimenti disoccupazioni suicidi povertà e disuguaglianze abissali.

E si ha finanche la spudoratezza di negarlo. Ed ancora più spudoratezza a chiedere più liberalizzazioni incontrollate.

Ma questi signori, di entrambe le parti, hanno mai sentito parlare di armonia, o svluppo armonico, o crescita armoniosa, o progresso armonico??? L’armonia non è un abracadabra di religione o un abracadabra di arte estetica o di prospezione sentimentale. L’armonia è numero ben preciso che mette in relazione il grande con il piccolo in maniera ed in misura detta per l’appinto armonica o senza eccessi.

L’armonia prevede un ente centrale, che dovrebbe essere il governo, il quale, come un direttore di orchestra, regola tempi, volumi e toni dell’economia in funzione della variabile produttività del Paese ed in modo tale che tutte le varie componenti di prezzi, costi, salari, banche e tassazioni producano un effetto o una musica piacevole.

E’ difficile da capire tutto ciò???

Sembra di sì, o per lo meno per i nostri governanti e per i “liberisti” i quali con le loro decisioni adottate finora hanno ampiamente dimostrato di non conoscere l’armonia, tassando subito i più poveri e lasciando a chiunque di aumentare prezzi e tariffe a suo piacimento. Evviva!!!

E’ come se in un’orchestra ogni componente suoni quando, come e quanto vuole. Il suono che ne deriva farebbe scappare non dico gli amanti della musica, bensì gli amanti dei tuoni atmosferici!! E questa è l’idea di libertà dei “liberisti”: fare e imporre quello che si vuole senza considerare le anime e la natura circostante, ma questa non è libertà, questa è pura avida follia.

E senza direttore di orchestra le liberalizzazioni e privatizzazioni hanno ed avranno effetti devastanti.

La Germania, unico Paese in Europa, applica invece il concetto di armonia nell’economia sia in crescita e sia in decrescita e questo è il segreto del suo successo. Il rifiuto di ciò riconoscere farà sì che in Europa rimarrà in piedi un solo Paese; la Germania.

Per realizzare l’Armonia la prima cosa da stabilire è chi sarà l’unico direttore di orchestra, il Governo o i Sindacati politici. Il non voler venire a patti con questa semplice realtà significa volersi suicidare.

Ma non c’è dubbio che i fatti drammatici che si stanno svolgendo sotto i nostri occhi determineranno, da soli, l’azzeramento di tutte le illusioni ideologiche, di sinistra e di destra “liberista”, presentando il conto finale alla sempre più povera Nazione Italia.

Ma la vita continua, con un nuovo Sole ed una nuova Civiltà, e lo vedremo nel prossimo articolo.

98 – S.O.S. – SAVE OUR SOULS – S.O.S. FROM PLANET EARTH

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Translation of article n. 97

S.O.S. – Save Our Souls –

S.O.S. from Planet Earth

. . . _ _ _ . . . // . . . _ _ _ . . . // . . . _ _ _ . . . // _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

This was the radiotelegraph distress message of old times of radiotelegraphy that was sent when a ship was in serious danger of sinking and was requesting immediate assistance to anyone could give it. In Morse Code 3 points are “S” and 3 lines are “O”, while one line is “T”. The message was repeated three times and was followed by 12 lines which had the purpose to activate the alarms in all radio stations of ships receiving the message, and also in the cabins of the radio officers in order to wake them up, if they were sleeping, and run into the radio station.

TI TI TI TA TA TA TI TI TI // TI TI TI TA TA TA TI TI TI // TI TI TI TA TA TA TI TI TI // TA TA TA TA TA TA TA TA TA TA TA TA

The SOS distress message, in this year 2012, has been sent, for the first time in the known history, from our planet, the planet Earth, that is traveling in the infinite space out of control while the souls of its inhabitants are risking extinction. Who will answer to the request of assistance??? Who will be able to assist an entire planet and who will be able to save the whole humanity on it???

The Citizens of the Earth. They only, the Citizens of the Earth, with their union and participation, could give assistance and carry out the rescue of third millennium. The rescue of a humanity who has lost her certainties because the values and ideas of reference, in which modern man has been educated and grown up, have suddenly vanished, disappeared, revealing themselves to be only illusions or utopias without any basis of reality.

The illusions of a boorish and thieving capitalism based on mountains of debts have collapsed with the known disasters of past years. But man, refusing to draw the right lesson from these recent and still enduring disasters, is hurrying up to run, again and faster than before, on the same road of assault already experienced. At Wall Street they have already begun to plunge again into the sea of greed for riches after that the economies of western Countries have been patched, as best as it could be, with the money, sacrifices and suicides of whom has lost the job and of the Citizens of the Earth.

And it seems that no-one and no government can do anything about it. One invokes the growth, the growth at all costs, even more than before and with the same system as before, the only one known by our governors and by them believed an infallible doctrine. But on that much hoped growth it is worth to make some remarks. The first remark is of historical type. Mankind is living today on our planet at the end of a period of a population increase which begun various tenths of millennias ago at the end of a “bottle neck” where a few survivors saved themselves from catastrophical volcanic eruptions or other great natural disasters. For all planet 12 human beings survived and saved themselves.

Toward the beginning of Ancient Rome one estimates that mankind increased to about 50 millions people. At the end of Roman Empire, about one thousand years later, one estimates that the same mankind counted about 200 or 250 millions people. Toward 1810 humanity reached the first billion and in 1925 the world population touched two billions people, until, a few days ago, 7 billions of souls were counted. Planet Earth, instead, has remained always the same. Her total surface is about 148 millions of square kilometers. The resulting density is therefore today 48 inhabitants per square kilometer, which means 21.000 square meters available for each Earth’s dweller, including artic zones, mountains and deserts.

Rounding to 20.000 square meters, each existing inhabitant of the Earth has at his disposal an area, for his privacy and survival, equivalent to a room of 400 x 50 meters, like 4 foot-ball fields. This inhabitant, from this surface of 400 x 50 meters, may obtain all what he needs for his survival:, grain, legumes, vegetables, timber, petrol, minerals, and all products of nature. Given that no-one will take possession of such products on which he trusts for his or her existence.

These 20.000 square meters, unchangeable and non extendible, act as a bond not to underestimate in a global harmonious development. The progress of Nations today is measured with percentages of growth of GNP (Gross National Product). +1, +2, +3 ….., and so on. The Nation is progressing when the growth is positive. But growing continuously involves that always more material things and services have to be produced and consumed, and this can be done only if the resources of the planet were unlimited, namely not tied up to the mentioned 20.000 square metres for each inhabitant. This contradiction is followed by an other one, which is the second consideration, namely the system or mean chosen by the Nations for the achievement of such a “progress” and that is the free market. And the free market is in practice the operational arm of capitalism.

The current non capitalism, which is the denial of the true millenary capitalism as described at the art. n. 16, and also at the art. n. 56, is based on irrationality, namely on folly, as confirmed, even if reluctantly, by the previous chief of Federal Reserve, i.e. the American Central Bank, Alan Greenspan. This degeneration of greed of man has provoked, and continues to provoke, what is called by now the “Economic Feudalism”, namely the concentration of all wealth in the hands of a few. This process continues substantially undisturbed because we do not want to recognize the contradiction and the non sustainability of the doctrine of free market.

One cannot be in favour of sustainability and of free market in the same time. The sustainability implies rules in order to grow respecting tha nature and its growth rates which, for example, would allow to cut a tree only when an other one has grown on its place. Otherwise we will end up just like the inhabitants of Easter Island. If, in addition, we consider the right of each person to rely on the products obtainable from his or her 20.000 square metres of ground then the need to regulate the free market becomes even more an obliged road instead of a choice.

The doctrine of free market selfregulating which alone, without rules, establishes costs, prices and production quantities, was imagined during XIXth century when the belief was that the resources of the planet were unlimited and the number of inhabitants of the Earth was still relatively very small. The development of this doctrine of infinite freedom in the past has progressed in an alternated way through wars and reconstructions because that was its natural propensity. But things have changed and we cannot refuse to acknowledge it.

It appears therefore that the solution is to change completely the idea of “progress”. No more quantitative progress based on positive percentages of GNP, but qualitative progress based on zero increase of GNP in a regulated market economy, of sustainability based on quality of life and not on increased quantities of goods produced. An harmonious growth of quality where the unrestrained excesses of enrichment will be reduced according to what already shown in previous articles, and particularly abolishing, or drastically restricting, financing and operations of stock exchange, that is slowing down the economy relying on our own savings only. Growing slowing down in order to live instead of growing convulsively to nourish the “Economic Feudalism”.

The third Millennium therefore has begun with the launching of the distress message S.O.S. requesting immediate assistance of planet Earth. …..S.O.S. – S.O.S. – S.O.S. – ….. The message will continue to be transmitted until will remain the last square meter of productive ground and till last man will be on the planet. If the Citizens of the Earth are willing to answer to the rescue operation they can express it with a peaceful demonstration in all cities of the world next 21st June, day of Solstice, in order to indicate to all governors of the Nations the road for a new Civilization based on a regulated qualitative progress made of peace, justice, balance, measure, soberness, harmony, respect and freedom for all persons and all wonders of nature.

S.O.S. – S.O.S. – S.O.S. – S.O.S. – S.O.S. – S.O.S. – ……………………

97 – S.O.S. – SAVE OUR SOULS – S.O.S. DAL PIANETA TERRA

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S.O.S. – Save Our Souls

S.O.S. dal pianeta Terra

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Questo era il messaggio radiotelegrafico dei vecchi tempi della radiotelegrafia che veniva inviato quando una nave era in grave pericolo di affondare e chiedeva soccorso a chiunque potesse darlo. Nel codice Morse 3 punti sono “S” e 3 linee sono “O”, mentre una linea è “T”. Il messaggio era ripetuto tre volte ed era seguito da 12 linee le quali servivano ad attivare gli allarmi in tutte le stazioni radio delle navi che ricevevano il messaggio, ed anche nelle cabine degli ufficiali radiotelegrafisti in maniera che essi, se stavano dormendo, si svegliavano per precipitarsi nella stazione radio.

TI TI TI TA TA TA TI TI TI //TI TI TI TA TA TA TI TI TI// TI TI TI TA TA TA TI TI TI// TA TA TA TA TA TA TA TA TA TA TA TA

Il messaggio SOS di soccorso, in questo anno 2012, è stato lanciato, per la prima volta nella storia conoaciuta, dal nostro pianeta, il pianeta Terra, che viaggia nello spazio infinito fuori controllo mentre le anime dei suoi abitanti rischiano l’estinzione. Chi risponderà alla richiesta di soccorso??? Chi sarà in grado di soccorrere un pianeta intero e chi sarà in grado di salvare l’umanità intera su di esso???

I Cittadini della Terra. Solo essi, i Cittadini della Terra, con la loro unione e partecipazione, potrebbero effettuare il soccorso ed il salvataggio del terzo millennio. Il salvataggio di una umanità che ha perso le sue certezze perchè i valori e le idee di riferimento, nelle quali l’uomo moderno è stato istruito ed allevato, sono improvvisamente svaniti, scomparsi, rivelandosi solo delle illusioni o utopie senza alcuna base di realtà.

Le illusioni di un capitalismo becero e rapinatore basato su montagne di debiti sono crollate con i noti disastri degli ultimi anni. Ma l’uomo, rifiutando di trarre la giusta lezione da questi recenti e ancora perduranti disastri, si sta dando da fare per rimettersi in corsa, ancora e più di prima, sulla stessa strada dell’arrembaggio già percorsa. A Wall Street hanno già iniziato a rituffarsi nel mare dell’avidità di arricchimento dopo che le economie dei Paesi occidentali sono state rappezzate, alla bell’e meglio, coi soldi, i sacrifici ed i suicidi di chi ha perso il lavoro e dei Cittadini della Terra.

E sembra che nessuno e nessun governo può far niente. Si invoca la crescita, la crescita ad ogni costo ed ancora e più di prima e con lo stesso sistema di prima, l’unico che i nostri dirigenti conoscono e da essi ritenuto una dottrina infallibile. Ma su questa tanto auspicata crescita vale la pena di fare qualche considerazione. La prima considerazione è di carattere storico. L’umanità attuale si trova ad esistere sul nostro pianeta a conclusione di un periodo di espansione demografica iniziata varie decine di millenni addietro alla fine di un “collo di bottiglia”, o “bottle neck”, ove pochi sparuti sopravvissuti si salvarono da catastrofiche eruzioni vulcaniche o altri grandi disastri naturali. Sopravvissero e si salvarono, per tutto il pianeta, 12 esseri umani.

Verso l’inizio di Roma antica si stima che l’umanità si fosse infoltita raggiungendo circa 50 milioni di persone. Alla fine di Roma antica, circa mille anni dopo, si pensa che la stessa umanità contasse circa 200 o 250 milioni di persone. Verso il 1810 si raggiunse il primo miliardo e nel 1925 la popolazione mondiale raggiunse due miliardi di persone, fino a che pochi giorni fa si sono contate 7 miliardi di anime. La Terra però è rimasta sempre la stessa. La sua superficie totale è circa 148 milioni di chilometri quadrati. La densità che ne risulta è quindi oggi di 48 abitanti per chilometro quadrato, ciò che significa 21000 metri quadrati a disposizione per ciascun abitante della Terra, incluso zone artiche, montagne e deserti.

Arrotondando a 20000 metri quadrati, ciascun odierno abitante della Terra ha a sua disposizione lo spazio, per la sua privacy e sopravvivenza, corrispondente ad una area di 400 x 50 metri, come circa 4 campi sportivi. Questo abitante, da questa superficie di 400 x 50 metri, potrà ricavare tutto ciò di cui ha bisogno per la sua sopravvivenza: grano, legumi, ortaggi, legno, petrolio, minerali, e tutti i prodotti della natura. Sempre che nessuno si impadronisca di tali prodotti sui quali egli può contare per la sua esistenza.

Questi 20000 metri quadrati, immutabili e non estensibili, fanno sì che essi siano un vincolo da non sottovalutare per uno sviluppo armonico globale. Il progresso delle Nazioni oggi viene misurato con percentuali di crescita del PIL. +1, +2, +3…., eccetera. La Nazione progredisce quando la crescita è positiva. Ma crescere continuamente comporta che si producano e si consumino sempre più cose e servizi, e ciò lo si può fare solo se le risorse del pianeta fossero illimitate, non vincolate cioè agli accennati metri quadrati a testa. A questa incongruenza se ne aggiunge un’altra, che è la seconda considerazione, e cioè il sistema o mezzo scelto dalle Nazioni per il perseguimento di tale “progresso” e che è il libero mercato. Ed il libero mercato è in pratica il braccio operativo del capitalismo

Il non capitalismo attuale, che è la negazione del vero capitalismo millenario come descritto all’art. n. 16, ed anche al n. 56, è basato sulla irrazionalità, cioè sulla follia, come confermato, anche se a malincuore, dall’ex capo della Federal Reserve, cioè la banca centrale americana, Alan Greenspan. Questa degenerazione dell’avidità dell’uomo ha provocato, e continua a provocare, quello che ormai viene chiamato il “Feudalesimo Economico”, cioè l’accentramento di tutte le ricchezze nelle mani di pochi. Questo processo continua sostanzialmente indisturbato perché non si vuole riconoscere l’incongruenza e la non sostenibilità della dottrina del libero mercato.

Non si può dichiararsi a favore della sostenibilità e del libero mercato contemporaneamente. La sostenibilità implica regole affinchè si possa crescere nel rispetto della natura e nel rispetto dei suoi ritmi di crescita che, per esempio, permettano di abbattere un albero solo quando un altro è cresciuto al suo posto. Altrimenti faremo la fine degli abitanti dell’Isola di Pasqua. Se poi teniamo presente il diritto di ciascuno a disporre dei prodotti ricavabili dai suoi 20.000 metri quadrati di superficie allora la necessità di regolamentare il libero mercato diventa ancor più una strada obbligata anzichè una scelta.

La dottrina del libero mercato autonomo che da solo, senza regole, determina costi, prezzi e quantità di produzione, fu pensata e ideata quando si pensava che le risorse del pianeta fossero infinite ed il numero degli abitanti della Terra era ancora relativamente molto piccolo. Questa dottrina di libertà infinita si è sviluppata per il passato nell’alternanza di guerre e ricostruzioni perchè questa è la sua naturale vocazione. Ma le cose sono cambiate e non possiamo non prenderne atto.

Appare pertanto che la soluzione sia di cambiare totalmente l’idea di “progresso”. Non più progresso quantitativo basato su percentuali positive del PIL, bensì progresso qualitativo basato su zero aumento di PIL in una economia del mercato regolato, della sostenibilità, basata sulla qualità della vita e non sulla maggior quantità di beni prodotti. Una crescita di qualità armonica dove gli smodati eccessi di arricchimento vengano ridotti secondo quanto già esposto nei precedenti articoli, ed in particolare abolendo i finanziamenti e le operazioni di Borsa, rallentando cioè l’economia e basandosi solo sul proprio risparmio. Crescere rallentando per vivere anzichè crescere convulsamente per alimentare il Feudalesimo Economico.

Il terzo millennio pertanto si è aperto con il lancio del messaggio S.O.S. di richiesta di soccorso del pianeta Terra. …..S.O.S. – S.O.S. – S.O.S. – ….. Il messaggio continuerà ad essere trasmesso finchè rimarrà l’ultimo metro quadrato di terra produttiva e finchè vi sarà l’ultimo uomo sul pianeta. Se i Cittadini della Terra lo raccoglieranno essi potranno ciò esprimere con una manifestazione pacifica in tutte le città del mondo il prossimo 21 Giugno, giorno del Solstizio, al fine di indicare a tutti i governanti delle Nazioni la strada per una nuova Civiltà basata su un progresso qualitativo regolato di pace, giustizia, equilibrio, misura, sobrietà, armonia, rispetto e libertà di tutte le persone e di tutte le meraviglie della natura.

S.O.S. – S.O.S. – S.O.S. – S.O.S. – S.O.S. – S.O.S. – ……………………………..

96 – OMPHALOS – L’UNIONE FRA CIELO E TERRA

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Omphalos – L’unione fra Cielo e Terra

Esiste l’unione fra Cielo e Terra??? O è mai esistita l’unione fra Cielo e Terra??? Sì, essa esiste ed è esistita. L’abbiamo avuta sotto gli occhi per millenni interi ma non l’abbiamo mai riconosciuta. L’unione fra Cielo e Terra è anche l’unione fra il Fisico ed il Metafisico, fra l’Anima ed il Corpo, fra il Divino ed il Mortale, fra il Finito e l’Infinito, fra il Cosmo e la Terra. Questa unione era ed è rappresentata da una pietra, tangibile ed indistruttibile per attraversare i millenni, la pietra denominata “Omphalos”, “Onfalo” in italiano. Questa denominazione fu coniata dagli antichi greci per un concetto che essi ricevettero come eredità proveniente dalla notte dei tempi, il concetto del cordone ombelicale del mondo.

Le pietre Omphalos, alcune o molte delle quali oggi sono conservate in vari musei del mondo, marcavano le posizioni dei cosiddetti “centri oracolari” dell’antichità dove delle sacerdotesse propiziavano le arti divinatorie, chiamate per l’appunto “oracoli”, cioè dei responsi su futuri avvenimenti. I più famosi centri oracolari della Grecia Classica erano Dodona, Delfi, Tebe, Rodi, Colchis, e ve ne erano molti altri sparsi nell’antico mondo conosciuto. Ma, quando si iniziarono ad usare le pietre Omphalos per marcare le posizioni dei centri oracolari, la loro funzione ed il loro significato originale erano già persi e dimenticati e l’idea quindi passò, fino ai giorni nostri, che questi “centri oracolari” fossero dei centri di divinazione.

Con l’avvento delle campagne archeologiche inaugurate con la spedizione di Napoleone in Egitto, e con la conseguente scoperta da parte di Jean François Champollion della chiave di lettura dei geroglifici, la prospettiva della storia cominciò a cambiare perchè si iniziò a poter leggere ed interpretare un numero pressocchè infinito di reperti rimasti sotto le sabbie, e quindi sconosciuti, per millenni. Il loro significato però, ancora oggi, non si è voluto o potuto riconoscere perché queste nuove prospettive e antiche realtà, sorte dagli scavi archeologici, sono tanto sconvolgenti che il mondo accademico, religioso ed istituzionale, legato ai privilegi del sapere classico dello status quo, ne verrebbe stravolto, per cui meglio è far finta che esse, queste nuove realtà, non esistano, essendo il prodotto di menti malate.

Le pietre Omphalos erano a forma semisferica allungata verso l’alto e rappresentavano l’emisfero nord terrestre. La superficie di queste pietre era scolpita con varie raffigurazioni fra le quali la più indicativa ed esplicativa si trova sull’onfalo di Delfi, consistente in una rete, rassomigliante vagamente ad una rete da pesca, ove le maglie della rete possono significare sia la rete dei meridiani e dei paralleli geografici della Terra, e sia i tanti collegamenti dei punti di incrocio geodetici che le stesse maglie raffiguravano. Queste raffigurazioni scolpite nella pura pietra sono poi state arricchite da altre notizie ed informazioni scaturite dai reperti degli scavi archeologici egiziani.

Le raffigurazioni pittoriche mostrano il Dio dell’orientamento, Sokar, come un omphalos con due colombe viaggiatrici appollaiate su di esso e una di fronte all’altra. Queste colombe viaggiatrici sono riportate dovunque sono raffigurati gli omphalos. Ed è risaputo che la caratteristica dei colombi viaggiatori è quella di orientarsi alla perfezione ritornando al punto di partenza dopo aver coperto fino a circa 1000 chilometri in un giorno. Esse quindi erano un mezzo di comunicazione celere, perfetto ed infallibile. Paradossalmente sembra che oggi, con le mail via internet che possono (volendo) essere spiate da tutti, molti stiano ritornando a servirsi di queste colombe, infinitamente più sicure e riservate.

Oltre a portare messaggi ed informazioni di qualsiasi tipo, due di queste colombe di pari potenza e resistenza fisica, volando in senso inverso fra due onfalo, ne potevano determinare la distanza facendo la media dei tempi di ciascuna, tenendo conto della loro velocità già rilevata su tratti conosciuti e che può raggiungere anche 100 km/ora.

Su alcune rappresentazioni pittoriche risalenti alle prime dinastie egiziane appare, inoltre, la parte più importante del concetto originale di onfalo, o omphalos, e cioè una inconfondibile UNITA’ DI MISURA, cubito o piede, centrata al di sopra dell’onfalo e fra le due colombe contrapposte sullo stesso onfalo, come detto. L’onfalo quindi ricordava che dalla sua posizione sulla Terra si ricavava l’UNITA’ DI MISURA LINEARE.

Il simbolo, in caratteri geroglifici, dell’unità di misura lineare era lo stesso simbolo per il significato di “CIELO”. Una coincidenza??? Non sembra proprio se si pensa che l’unità di misura lineare era figlia, o discendente diretta, del Cielo e della Terra, come più approfonditamente descritto all’articolo n. 23 – Origine della Misura. Una circonferenza cosmica era ed è composta di 720 dischi solari, due volte 360 gradi. Se questi 360 gradi vengono coperti, per effetto della rotazione della Terra, in 86400 secodi, che sono 86400 pulsazioni di cuore o 24 ore, ne consegue che sia possibile ricavare una unità di misura ad essi correlata, in un sistema unico ed integrato sessagesimale derivante da 86400/360. Questa unità di misura lineare, moltiplicata per 1000, dava quindi, per un grado terrestre, 240.000 unità, chiamate cubiti.

La misura quindi, con l’uomo al suo centro, era l’unione fra il Cielo e la Terra. In questa visione evolutiva ove tutte le componenti dell’Universo e della Natura erano tutte collegate, nesuna “indipendente” dall’altra, gli omphalos avevano un ruolo cruciale e di primaria importanza. Essi marcavano dei punti geodetici e di osservazione astronomica ove, sfruttando l’ombra del Sole lungo l’arco meridiano dall’equatore al polo, si effettuava la determinazione delle lunghezze dei cubiti alle varie latitudini ove ogni grado dell’arco meridiano era composto, come accennato, di 240.000 cubiti e di conseguenza un primo di arco era composto di 4000 cubiti. Tale cubito originario, di media per tutta la Terra considerata sferica, era 0,463 metri.

La non sfericità della Terra fa sì che un grado ed un primo di arco di meridiano aumentino gradualmente dai 110.574 metri e 1842 metri, circa e rispettivamente, all’equatore, ai 111.720 metri e 1862 metri circa al polo. Le pietre omphalos pertanto avevano tutte una forma sferica allungata perchè, rappresentando l’emisfero nord terrestre, mostravano gradi e primi di arco di meridiano dalle lunghezze progressivamente crescenti.

Il possesso di questi dati e queste informazioni permetteva così la conoscenza delle dimensioni del pianeta, la mappatura della Terra e la mappatura del Cosmo. Ancora oggi, le nostre cartine stellari, anche se corrette varie volte, riflettono l’impalcatura di base formatasi durante quei remoti tempi con l’ausilio degli Omphalos. La ampia rete di comunicazioni ed informazioni disponibili con le colombe viaggiatrici permetteva, per esempio, in brevissimo tempo di conoscere quale era, ad una certa ora, la stella o astro allo zenith di un altro qualsiasi omphalos dalle note coordinate geodetiche.

L’omphalos, detto anche “navel” in inglese, oltre che essere situato nel tempio principale di varie capitali e centri abitati dalla significativa posizione geografica, era anche posizionato in zone deserte ma geograficamente importanti. Molti antichissimi omphalos erano in Egitto a Behdet, Heliopolis, Menfis, Tebe, Pi-Hapi, Akhet-Aten, Napata in Nubia, Siwa, e vi erano altri importanti omphalos a Sardis nell’odierna Turchia, a Nimrod, a Susa, Persepolis, finanche in Cina a An-Iang, a Mt- Gerezim in Israele, a Gerusalemme, alla Mecca, alle foci del Danubio, sul fiume Volga, , in Nord Europa, sembra in Italia secondo recenti ritrovamenti etruschi. Ma, sulla base di questa piccola lista, appare ragionevole pensare che un numero ben più grande di essi sia ancora nascosto.

La scelta per la posizione dei punti geodetici che venivano marcati con gli omphalos era determinata dall’incontro di importanti e fondamentali meridiani e paralleli con grandi fiumi, oppure dalla formazione geografica di figure geometriche precise come quadrati, triangoli e rettangoli che in tal modo facilitavano la mappatura e divisione della Terra, e quindi del Cielo, ed anche, essa, questa scelta, era determinata dall’essere ad 1/3 o 2/7 o altre precise frazioni  dell’arco di meridiano fra l’equatore ed il polo.

Per esempio l’onfalo di riferimento centrale Pi-Hapi (30°00′ N – 31°14′ E) era sul meridiano, primo meridiano o meridiano di riferimento di quei tempi, che bisecava il delta del Nilo ed era ad 1/3 dell’arco meridiano equatore polo. La foce del Danubio era marcata da un omphalos (45°12′ N – 29°50′ E) ed era sul parallelo che bisecava l’Europa centrale, il Po ed il Danubio inferiore, all’incrocio con il meridiano del confine occidentale egiziano. L’omphalos di Persepoli (30°00′ N – 52°50′ E) marcava il terzo quadrato geodetico di 6°x 6° e che sul parallelo di 30° diventano 7°12′ di longitudine, esattamente ad est o sullo stesso parallelo di Pi-Hapi. La capitale Tebe egiziana fu costruita intorno all’omphalos (25°42’51” N – 32°38′ E) che marcava, sul Nilo, i 2/7 dell’arco meridiano dall’equatore ed era sul meridiano del confine orientale dell’Egitto. E così via di seguito per tutti gli innumerevoli altri omphalos. 

Sembra che omphalos nell’originale lingua egiziana antica fosse detto “THIBBUN”. Nello stesso egiziano antico la capitale oggi impropriamente chiamata Tebe era chiamata “WAST”. Fu quando si istituì il nuovo centro oracolare greco di Tebe, a similitudine di quello egiziano di “Wast”, che rimase questa nuova denominazione di Tebe sia per il centro greco e sia per la capitale egiziana, ciò dovuto all’informazione data ai greci dai fenici che l’omphalos o “navel” in Egitto si chiamava “THIBBUN”.

Il possesso delle nozioni del triangolo “MR”, contenente la sezione aurea, come descritto all’articolo n. 33 – I Fiori, i Confini dell’Egitto e l’Intelligenza Divina – la conoscenza dei triangoli e della geometria euclidea, in orizzontale ed in verticale, (che Euclide ha chiaramente espresso aver ereditato da altri), una estesa rete di comunicazione e di osservazione dai centri degli omphalos o “THIBBUN” per buona parte del pianeta, una misura derivata dal “Tutto è Uno” con l’uomo in unione fra Cielo e Terra, rendevano possibile la soluzione di tutti i problemi connessi alla cartografia cosmica e terrestre, oltrechè di navigazione, dimensioni del pianeta, rilevazioni e geografia e astronomia in genere, e non avevano nulla da invidiare agli stessi moderni sistemi tecnologici e satellitari che hanno ridotto l’uomo, in cambio della comodità, senza più alcuna connessione nè rispetto per le meraviglie dell’Universo, la natura ed i suoi simili.

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POST SCRIPTUM del 8 Dicembre 2014. Oltre a quanto detto, gli Omphalos raffiguravano la forma della Terra che è allungata verso i poli, come scoperto e descritto con l’articolo n. 132.

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Vedi n.23 – L’ORIGINE DELLA MISURA

77 – THE BETRAYAL OF CONSTITUTIONS – CALL FOR WINTER SOLSTICE OF 22ND DECEMBER – A NEW AWAKENING

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Translation of article n. 76.

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The Preamble of one of the most beautiful and modern Constitutions, example for many other Constitutions, says literally:

“”””We, the People of the United States, in Order to form a more perfect Union, establish Justice, insure domestic Tranquillity, provide for the common defence, promote the general Welfare, and secure the Blessings of Liberty to ourselves and our Posterity, do ordain and establish this Constitution for the United States of America.””””

The spirit of these clear, simple and universal words has been, after about 200 years, betrayed, muddied, repudiated, disfigured, outraged and, like that of the french revolution inspired to the motto “ègalitè, fraternitè, libertè”, realized exactly on its contrary because today this same Preamble, not only in the United States but also in Europe, or at least in Italy, could be read and interpreted as follows:

“”””WE, RICH PEOPLE AND GOVERNMENT OFFICIALS OF THE NATION, IN ORDER TO FORM A MORE PERFECT DISUNION, ESTABLISH INJUSTICE, INSURE DOMESTIC TENSION, PROVIDE FOR THE COMMON UNDEFENCE, PROMOTE THE GENERAL DISCOMFORT, AND SECURE THE BLESSINGS OF SLAVERY FOR THE MANY AND FREEDOM FOR THE FEW TO OURSELVES AND OUR POSTERITY, DO ORDAIN AND ESTABLISH THIS CONSTITUTION FOR THE CITIZENS OF THE EARTH.””””

The measure of this betrayal, among others, is the last meeting of Heads of States held at Cannes, where the parasites of the Constitutions, from Obama to Berlusconi to Sarkozy and others, with the exception of Cameron, have had the impudence to pay more than 30.000 euros for the hotel night sleep. And these people met in order to find a solution for too much waste, too many debts, too much robbery wanted by a global privileged and parasitical management!!! When instead, in order to be an example, they should have used a field tent which is the maximum the Citizens of the Earth can afford!!

This betrayal was not what the Fathers of Constitution had in mind. After about 200 years therefore we came back to the starting point where the Citizens of the Earth, on both shores of the Atlantic, are squeezed between two opposite oligarchies. The oligarchy of the rich people and of the magnates of finance on one side, and the oligarchy of the multi-privileged civil officials of National and International Public Administrations on the other side and both these oligarchies profit, speculate and revel on the shoulders of the Citizens of the Earth forced to pay for all their wrongdoings, Citizens of the Earth that were instead the main objective, target and mission of Constitutions when they were mentioning “WE…”.

In order to renew the lost spirit of the Fathers of Constitutions We, Citizens of the Earth, establish what follows:

1 – All Constitutions will be amended clarifying that the meaning for Justice is the elimination of the abysmal differences between whom has too much and whom has nothing.

2 – All Constitutions will be amended clarifying that wherever is mentioned the word Liberty its meaning is always within the measure in which it will not damage or impair or to shatter the inviolable sphere of liberty, respect and dignity of the others.

3 – All Constitutions will be amended clarifying that in order to guarantee an harmonious development of the Citizens of the Earth according to the cosmic laws all “investments” and “financings” will be abolished immediately and they will be substituted exclusively by the savings of each only.

4 – All Constitutions will be amended clarifying that wherever is a competition admitted, in the commercial field as in that of sport, all competitors must start from the same or common basis under the supervision of an impartial judge.

5 – All Constitutions will be amended clarifying that in order to concretize all preceding points the Nations will disclaim or will withdraw the recognition of all independent Nations or States that operate as fiscal heavens and whoever has any connection or relation with such fiscal heavens will be cancelled from the registers of births, marriages and deaths of the Nations where these amendments are in force.

6 – All Constitutions will be amended establishing that no-one, nobody, will be allowed to change the prices of the goods and services if not expressly authorized by the government that fixes its limits.

The Citizens of the Earth whom agree on this new revolutionary idea of Civilization for the Third Millennium based on a sober and constructive sharing instead of a destructive contraposition are invited to participate to the spontaneous peaceful demonstration, open to everybody, of the Winter Solstice on the 22nd of December which will be held in all towns of the world, but specially United States and Italy as starting Countries, from Rome to New York, from San Francisco to Napoli, from Milano to Los Angeles, from Seattle to Paris, from Copenhagen to Atlanta, from Vancouver to London,…….. The number of participating persons will determine the will or not of the Citizens of the Earth to walk on a new path of which everybody feels in his or her soul vaguely the exigency.

The mentioned constitutional clarifications , instead of a wild run in an unlimited freedom toward a greater consumerism and a greater growth disrespectful of the dignity and liberty of the others and of the nature, will bear a general cooling of the ardour of the pawing or raring “liberalists” but it will allow a more human and more sustainable development, slower but of long respite, in a world by the limited resources. The journey of a thousand miles starts with a single step. Let’s try to make this first step.

PASS THE WORD TO ANYONE YOU LIKE.

76 – IL TRADIMENTO DELLE COSTITUZIONI – CHIAMATA PER IL SOLSTIZIO D’INVERNO DEL 22 DICEMBRE – UNA NUOVA VISIONE DI CIVILTA’

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Il Preambolo di una delle più belle e moderne Costituzioni, esempio per molte altre Costituzioni, dice tesualmente:

“””Noi, Popolo degli Stati Uniti, allo scopo di perfezionare ulteriormente la nostra Unione, di garantire la giustizia, di assicurare la tranquillità all’interno, di provvedere alla comune difesa, di promuovere il benessere generale e di salvaguardare per noi stessi e per i nostri posteri il dono della libertà, decretiamo e stabiliamo questa Costituzione degli Stati Uniti d’America.”””

Lo spirito di queste parole chiare, semplici ed universali è stato, dopo circa 200 anni, tradito, infangato, ripudiato, deturpato, oltraggiato e, come quello della rivoluzione francese ispirata al motto “ègalitè, fraternitè, libertè”, realizzato esattamente nel suo opposto perchè oggi questo stesso Preambolo, non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa, o per lo meno in Italia,  si può leggere e intendere come segue:

“”””NOI, RICCHI E DIRIGENTI BUROCRATI DELLA NAZIONE, ALLO SCOPO DI PERFEZIONARE ULTERIORMENTE LA NOSTRA DISUNIONE, DI GARANTIRE L’INGIUSTIZIA, DI ASSICURARE L’INSICUREZZA ALL’INTERNO, DI PROVVEDERE ALLA COMUNE INDIFESA, DI PROMUOVERE IL MALESSERE GENERALE E DI SALVAGUARDARE PER NOI STESSI E PER I NOSTRI POSTERI IL DONO DELLA SCHIAVITU’ PER I MOLTISSIMI E DELLA LIBERTA’ PER I POCHI , DECRETIAMO E STABILIAMO QUESTA COSTITUZIONE PER I CITTADINI DELLA TERRA.””””

La misura di questo tradimento, fra le tante, è l’ultima riunione dei Capi di Stato a Cannes, dove i parassiti delle Costituzioni, da Obama a Berlusconi a Sarkozy e altri, con l’eccezione di Cameron, hanno avuto la sfrontatezza di pagare oltre 30.000 euro per una notte di albergo. E questa gente si è riunita per trovare una soluzione al troppo spreco, ai troppi debiti, al troppo rubare voluti da una “dirigenza” globale privilegiata e parassitaria!!! Quando invece, per dare l’esempio, avrebbero dovuto portarsi una tenda da campo che è il massimo che i Cittadini della Terra possono concedere!!!

Questo tradimento non era quello che avevano in mente i Padri Costituenti. Dopo circa 200 anni siamo ritornati pertanto al punto di partenza dove i Cittadini della Terra, su entrambe le sponde dell’Atlantico, sono schiacciati fra due opposte oligarchie. L’oligarchia dei ricchi e dei magnati della finanza da un lato, e l’oligarchia dei pluriprivilegiati burocrati delle Amministrazioni Pubbliche Nazionali ed Internazionali dall’altro lato e che entrambe, le oligarchie, lucrano, speculano e gozzovigliano sulle spalle dei Cittadini della Terrra costretti a pagare tutte le loro malefatte, Cittadini della Terra che erano invece l’obiettivo principale delle Costituzioni quando decretavano “NOI…”.

Allo scopo quindi di rinnovare lo spirito perduto dei Padri Costituenti Noi, Cittadini della Terra, stabiliamo quanto segue:

1 – Tutte le Costituzioni saranno emendate specificando che per Giustizia si intende l’eliminazione delle differenze abissali tra chi ha troppo e chi ha niente.

2 – Tutte le Costituzioni saranno emendate specificando che ove è menzionata la parola Libertà essa si intende sempre nella misura in cui essa non va a ledere o intaccare o infrangere la sfera intangibile della libertà, rispetto e dignità altrui.

3 – Tutte le Costituzioni saranno emendate specificando che al fine di garantire uno sviluppo armonioso dei Cittadini della Terra secondo le leggi del Cosmo tutti gli “investimenti” e “finanziamenti” saranno aboliti seduta stante e sostituiti solo ed esclusivamente dal Risparmio di ciascuno.

4- Tutte le Costituzioni saranno emendate specificando e chiarendo che dovunque sia ammessa una competizione, in campo commerciale come in quello sportivo, tutti i concorrenti dovranno partire da una stessa base di partenza sotto la supervisione di un giudice di gara o di competitività.

5 – Tutte le Costituzioni saranno emendate chiarendo che al fine di concretizzare tutti i punti precedenti le Nazioni disconosceranno o ritireranno il riconoscimento di tutte le Nazioni o Stati indipendenti che operano quali paradisi fiscali e tutti coloro che avranno rapporti con i detti paradisi fiscali satanno cancellati dai registri delle Anagrafi delle Nazioni ove si applicano questi emendamenti.

6 – Tutte le Costituzioni saranno emendate stabilendo che nessuno potrà variare i prezzi delle merci al pubblico se non espressamente autorizzato dal governo che ne fissa le fasce.

I Cittadini della Terra che condividono questa nuova idea rivoluzionaria di Civiltà per il Terzo Millennio basata sulla condivisione sobria ma costruttiva anzichè contrapposizione distruttiva sono invitati a partecipare alla manifestazione spontanea e pacifica, e aperta a tutti, del Solstizio d’Inverno del 22 Dicembre che si terrà in tutte le città del mondo, ma specialmente negli Stati Uniti ed in Italia per iniziare, da Roma a New York, da San Francisco a Napoli, da Milano a Los Angeles, da Seattle a Parigi, da Copenhagen ad Atlanta, da Vancouver a Londra,……. Il numero dei partecipanti determinerà la volontà o meno dei Cittadini della Terra ad incamminarsi su un nuovo cammino di cui tutti sentono nell’anima confusamente l’esigenza.

Le chiarificazioni costituzionali menzionate, anzichè ad una corsa sfrenata in una libertà infinita verso un maggior consumo ed una maggiore crescita irriguardose delle dignità e libertà altrui e della natura, porterà ad un raffreddamento generale dei bollori degli scalpitanti “liberisti” ma permetterà uno sviluppo più umano e più sostenibile, più lento ma di lungo respiro, in un mondo dalle risorse limitate. Il cammino di mille miglia comincia con un passo. Proviamo a fare questo primo passo.

PASSA PAROLA A CHIUNQUE TU VUOI.

75 – IL GIORNALISMO ITALIANO

Posted in ARMONIA, ATTUALITA', ECONOMIA E POLITICA, EVOLUZIONE, MISURA E GIUSTIZIA, PROPOSTE MILLENARIE, RIFLESSIONI, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on novembre 3, 2011 by beautiful41

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Il giornalismo italiano è un grande malato. E’ malato di una grave malattia scaturita dall’aver assorbito una immensa quantità di iniezioni di sulfamidici. Quasi nessuno lo sa perchè quelli che ne dovrebbero parlare, informando i cittadini che pagano i sulfamidici, sono gli stessi giornalisti che ne beneficiano.

Prendiamo le televisioni. L’Italia ha un numero di trasmittenti TV quanto quelle della Germania, della Francia e della Spagna messe assieme.

Se si contano i “canali” che ciascuna trasmittente produce, l’Italia ancora oggi possiede forse la percentuale di trasmissioni TV che aveva nel 1980, cioè il 25%, un quarto, di tutte le trasmissioni TV del pianeta Terra. Non vi sembra che c’è qualcosa fuori posto??? Più che fuori posto, immensamente e sicuramente fuori misura!!!

E naturalmente per riempire lo spazio-tempo, 24 ore su 24, di tutti questi infiniti palinsesti non basta la fantasia alla produzione dei programmi e del tam-tam continuo del diluvio di parole, idee ed informazioni. Per cui tutto fa brodo. Telegiornali in continuazione è il primo modo per riempire lo spazio-tempo dei palinsesti, con inviati fissi e mobili in tutte le parti del mondo ed in ogni dove si spari ad una quaglia, e per ogni singolo canale.

Oltre ai TG, per riempire tutto questo immenso spazio-tempo. si insegue qualsiasi cosa che possa “fare notizia”, in particolare uccisioni di uomini, donne, cani, gatti, lucertole, uccelli, e altro, ingigantendone i contenuti con commenti strazianti espressi con voci appositamente studiate ed allenate ad elevare l’importanza dell’argomento. Già se ci fermassimo qui la cosa parrebbe una specie di girone o giostra infernale, resa ancora di più tale dalla nuova scoperta di far passare un enorme numero di immagini al secondo, al limite della percettività, al fine di confondere l’utente, in aggiunta alla scoperta dello scandire il più alto numero di parole al secondo, sempre per confondere l’utente. Insomma una truffa bella e buona.

Ma non è finita qui. Intanto chi paga tutto questo enorme lusso e spreco??? Ma i cittadini della Terra, naturalmente!!! E come i cittadini della Terra pagano tutta questa valanga di milioni o miliardi???

I cittadini della Terra pagano tutti questi soldi in due modi: attraverso i canoni televisivi, che vanno direttamente alle stazioni televisive. E pagano attraverso la pubblicità quando vanno a comprare qualsiasi cosa al supermercato, dato che nel prezzo finale delle merci al pubblico vi è incluso anche il costo della pubblicità che i produttori o fabriche o aziende hanno sopportato per fare pubblicità al loro prodotto. A capo di questa industria pubblicitaria c’è il nostro tanto amato e odiato premier Berlusconi il quale controlla, o ne è proprietario quasi unico, la società Publitalia, che è la più grande società italiana di pubblicità, che agisce quindi in regime di monopolio o quasi monopolio.

(I citati dati sono ricavati da un libro, “The dark heart of Italy”, pubblicato in Inghilterra e nei Paesi anglofoni).

Il controllo delle televisioni proprie e della pubblicità in tutto il Paese nelle mani di una sola persona rende quest’ultima in pratica detentrice dei destini dei loro rispettivi mercati. Possiamo dire che oggi il settore televisivo dipende in larga misura da chi controlla la pubblicità. Questa è la fonte di una ricchezza crescente e senza fine del nostro premier Silvio Berlusconi. E più trasmittenti tv ci sono, sue o non sue, più è alto il guadagno. Naturalmente tutto perfettamente legale ma eticamente una follia nel lasciare che un uomo divenga il proprietario del pianeta Terra.

A quest’anomalia pubblicitaria e televisiva se ne aggiunge un’altra giornalistica dato che tutti i giornali, che sono tantissimi come le trasmittenti televisive, non si reggono sulle loro gambe come accade per lo più negli altri Paesi occidentali, ma sono “sovvenzionati”, coi soldi dei cittadini, attraverso tanti partiti politici a cui pressocché tutti questi giornali fanno capo. Ciò fa sì che i giornali non possono raccontare una realtà o verità diversa da quella dell’orientamento ideologico del partito a cui fanno capo e dal quale prendono i soldi, la loro fonte di sostentamento.

In questa impalcatura strutturale dell’informazione in Italia due cose emergono con chiarezza. L’odio feroce e mortale alimentato dalle contrapposizioni dalle visioni unilaterali che, attraverso tv e stampa, si riversa, ingigantendosi, nel Paese. E la scomparsa della realtà perchè la contrapposizione annulla la Ragione rendendo le persone cieche nella mente, dato che esse, prigioniere dei propri pregiudizi, guardano ma non vedono.

In questo polpettone mediatico delle informazioni, dell’apparenza, e spesso della voluta disinformazione o informazione di parte, crescono, si allevano e si alimentano i destini dell’uomo con le sue passioni, odi, illusioni, pregiudizi, false notizie, stereotipi di convenienza, lavaggi del cervello, e tanto altro, tutto bell’e confezionato, impacchettato, etichettato e venduto come se esso stesso, questo polpettone, fosse una pubblicità di un prodotto da comprare e consumare come qualsiasi altro prodotto.

Questo enorme polpettone, come una nebbia calata sulla mente, fa sì che la riflessione non sia più alla facile portata dell’uomo, rendendolo uno schiavo di sè stesso e di altri che pensano per lui, ed un prodotto del consumismo, accecato dalla convinzione che questa è la più alta forma di civiltà ove lui ha la fortuna di essere nato e di vivere. Gli avvenimenti che si svolgono ai nostri giorni ci confermano però che le realtà e le verità non sono dove il polpettone mediatico ci vorrebbe propinare e far credere.

Come se ne esce??? Se ne esce col nuovo movimento Millenario dei Cittadini della Terra. Cosa è??? E’ una nuova idea di Civiltà per il terzo Millennio che ripudia i valori attuali basati sulla contrapposizione e sposa i nuovi valori del Movimento Rivoluzionario del Terzo Millennio basati, per la prima volta nella storia conosciuta, sulla CONDIVISIONE. Non più due popoli che si fanno la guerra l’uno contro l’altro, ma un solo popolo che condivide la propria terra, la terra di tutti, secondo la Carta dei Cittadini della Terra, all’insegna della drastica riduzione degli eccessi.

Tutto questo si concretizzerà quando i Cittadini della Terra entreranno in Parlamento con la maggioranza dei due terzi, dando inizio ad una nuova Civiltà inclusiva dell’Amore, del rispetto per sè stessi e del rispetto per la natura e per la donna, dimenticati.

L’articolo dovrebbe continuare ma per ora mi fermo qui dato che i miei articoli sono sempre troppo lunghi. A presto.

 

 

 

68 – FURTO DI ARTICOLI

Posted in ARMONIA, ATTUALITA', ECONOMIA E POLITICA, EVOLUZIONE, MISURA E GIUSTIZIA, RELIGIONE, RIFLESSIONI, TESTIMONIANZE, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , , , , , , on settembre 14, 2011 by beautiful41

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I siti “Baronerosso.it” e “Forum.politicamente.net/forum-del-carroccio/113990-se-ce-ssio-ne-se-ce-ssio-ne-6.html” hanno rubato l’articolo di questo blog “Flash 66 – LA PAURA DELLA VERITA'” pubblicandolo oggi sui loro siti, dopo aver cancellato la frase importante del testo “ma anche in caso di vincita dell’Unità Nazionale”.

Furto con manomissione quindi o furto con stravolgimento del significato originario del testo. Di questo avvenimento forse vale la pena farne un articolo per la conoscenza dei lettori e per la conoscenza di:

– Presidente della Repubblica

– Ministro degli Interni

– Ministro dell’Istruzione

– Capo dei Carabinieri

– WordPress.

Fare un furto significa rubare. Rubare significa sottrarre qualcosa di proprietà di altre persone senza il loro espresso consenso. Stravolgere poi l’essenza della cosa rubata aggiunge violenza al furto, esprime mancanza di rispetto per l’uomo e per la natura ed è falsificazione di una testimonianza.

Questi atti sono la negazione della parola Civiltà ove per Civiltà s’intende regole per una convivenza pacifica. A cosa serve parlare di diritti e/o doveri e/o giustizia quando si pensa e si agisce al di fuori delle regole della Civiltà??? E come si possono esprimere delle opinioni, facendole circolare fra il grande pubblico, quando si opera nella Barbarie e addirittura ignorando l’esistenza della linea di demarcazione fra Civiltà e Barbarie???

Siamo chiaramente di fronte ad una mancanza di conoscenza delle forme più basilari di convivenza civile. Nessuno ha mai detto a questi signori che rubare è un atto di inciviltà o barbarie. Ed i secessionisti con questa loro manifestazione di barbarie potranno attirare solo i criminali. Vediamo quindi di sopperire all’ignoranza di questi signori facendogli sapere quante volte, fra 42, la “Confessione Negativa” indicava tali atti come qualcosa contro la Civiltà:

2 – io non ho rubato con violenza

3 – io non ho fatto violenza ad alcuna persona

4 – io non ho rubato

7 – io non ho agito con inganno

8 – io non ho pronunciato il falso

10 – io non ho sottratto beni con la forza

13 – io non mi sono intrigato in faccende con imbrogli

27 – io non ho fatto piangere alcuna persona

29 – io non ho agito con violenza

30 – io non ho agito senza considerazione

38 – io non mi sono comportato con insolenza.

Senza conoscere le 42 regole di civiltà della “Confessione Negativa” non si potrebbe e non si dovrebbe operare concretamente nella vita civile ed in qualsiasi attività, incluso la politica.

Si prega pertanto il Presidente della Repubblica, il Ministro dell’Istruzione ed il Ministro degli Interni di far affiggere in tutte le aule degli asili, scuole elementari, medie, superiori, ed università, la “Confessione Negativa” che, non essendo una concezione di religione ma di civiltà laica o neutrale, è particolarmente adatta ad esserre insegnata ai bambini e ragazzi di tutte le religioni del mondo. La non conoscenza di queste semplici norme procura ingentissimi danni alla comunità civile promuovendo la proliferazione di criminali e terroristi per secoli e millenni a venire.

 

 

67 – BANDIERE OMBRA E PARADISI FISCALI

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Le bandiere ombra ed i paradisi fiscali sono due facce di una stessa medaglia. Le bandiere cosiddette “ombra” o di “convenienza” nacquero in tempi moderni in via sperimentale con qualche natante battente bandiera panamense negli anni 20 dello scorso secolo durante il proibizionismo. Ma la sua vera nascita in tempi recenti avvenne nel 1949 allorchè la prima grande nave commerciale, una petroliera appartenente all’armatore greco Niarchos, innalzò, in piena legalità, sul suo albero maestro la bandiera della Liberia.

Da allora è stata tutta una “escalation”, di carattere spasmodico negli ultimi 20 anni, dopo il crollo del muro di Berlino. Si calcola che oggi oltre il 40% della flotta commerciale mondiale batte una “bandiera di convenienza”. Se si aggiunge a questo 40% una imprecisata enorme quantità di navi mercantili di normali tradizionali bandiere come Inghilterra, Francia, Italia, Germania, eccetera, che, per evitare di scomparire ed essere travolte dalla impetuosa ascesa delle “bandiere ombra”, hanno istituito un secondo registro, o registro internazionale, in cui iscrivere le navi che ne fanno richiesta, allora la percentuale sale a ben oltre il 60%. Questo secondo registro è in pratica una “bandiera ombra” camuffata sotto le insegne nazionali. E senza contare le migliaia o milioni di barche da diporto o yachts.

Lo scopo dell’istituzione delle “bandiere ombra” è l’anonimato del proprietario (basta una casella postale), libertà di operare con equipaggi di tutte le nazionalità, regime fiscale pressocchè nullo bastando una elemosina di pochi spiccioli dati allo Stato della “bandiera ombra”, legislazione dello Stato della “bandiera ombra” molto permissiva. In pratica la “bandiera ombra” permette al proprietario di assaporare in modo assoluto il concetto di libertà senza essere perseguitato da tassazioni, burocrazie, limiti e divieti della Nazione di origine del proprietario.

Le bandiere ombra sono tante. La più estesa è Panama ma tanti mini-Stati sono pronti o aspirano ad iscrivere nei loro registri qualsiasi natante a cui concedere la propria bandiera in cambio di pochi spiccioli. Tutto fa brodo. Sono soldi caduti dal cielo che nella grande quantità fanno un bel gruzzolo per un piccolo Stato, specialmente se povero.

I paradisi Fiscali si sono sviluppati in parallelo con le bandiere ombra ed è difficile se non impossibile dire quale dei due, bandiere o paradisi, sia più antico dell’altro. In tempi moderni iniziò la Svizzera che, a causa della sua neutralità fra le due guerre mondiali, poteva offrire un rifugio sicuro a piccole e grandi ricchezze provenienti da tutta Europa. Si incrementarono con i dittatori, presidenti e ministri dei paesi africani che, con la fine delle colonizzazioni, hanno rubato, e rubano sempre, tutta la ricchezza dell’Africa depositandola nei paradisi fiscali.

Lo scopo di un paradiso fiscale è uguale a quello della bandiera ombra. Anonimato (basta un numero di conto), libertà assoluta di operare con investimenti o trasferimenti ovunque, regime fiscale nullo, o quasi, bastando solo pochi spiccioli, segretezza assoluta per vanificare qualsiasi legislazione. E’ chiaro quindi che qualsiasi persona che possieda qualcosa di più di quanto gli possa servire per vivere, abbia enormi vantaggi dal servirsi di un paradiso fiscale.

L’accrescimento del numero di paradisi fiscali ha seguitto l’accrescimento del numero di bandiere ombra dagli anni 50 in poi, assumendo una inpennata spasmodica nel corso degli ultimi 20 anni. Oggi non c’è scoglio, isolotto, atollo, cocuzzolo di montagna, indipendente, che non aspiri a diventare, quando non lo sia già, paradiso fiscale. Questo “boom” dei paradisi fiscali è nato naturalmente a causa di una grande domanda nella ricerca di paradisi fiscali. Non c’è professionista “di grido”, o “affermato”, senza parlare della schiera di mini e maxi “imprenditori”, corporazioni e società,  “truffatori” e “portaborse”, e tanti altri, che non aspiri, quando non lo sia già, ad essere un cliente di un paradiso fiscale. Il paradiso fiscale è diventato uno “status symbol” e chi non ne è compartecipe è un poveraccio.

L’insieme dei capitali depositati nei paradisi fiscali supera di gran lunga i prodotti o “budgets” delle Nazioni e formano quella che comunemente viene chiamata “evasione fiscale”. Questa enorme massa di capitali può destabilizzare o decidere i destini di intere Nazioni ed è il problema dei problemi dei giorni nostri.

L’enorme crescita delle bandiere ombra e dei paradisi fiscali sta pertanto portando alla luce o mettendo in evidenza qualcosa che per il passato non è stato considerato a sufficienza, e cioè lo sgretolamento, l’erosione e l’impoverimento progressivo delle Nazioni da un lato, e la crescente separazione fra cittadini “normali”, o “poveracci”, e cittadini “anormali”, clienti dei paradisi fiscali, dall’altro lato. L’anormalità dei cittadini “anormali” sta nel fatto che essi stanno con un piede nel Paese dove sono nati, sono stati istruiti e ne hanno cultura, cittadinanza e residenza, mentre con l’altro piede stanno in un altro Paese, il paradiso fiscale depositario dei loro segreti averi.

Le Nazioni gradualmente verranno ad essere costituite esclusivamente dagli elementi poveri della popolazione mentre tutto il potere risiederà nei paradisi fiscali ed i loro costituenti. Nazione, Costituzione, Bandiera, Cittadinanza, diritti e doveri, perderanno la loro autorevolezza e significato diventando, come spesso già lo sono, elementi di spettacolo per circhi equestri. Tutto ciò non promette niente di buono ed ha tutta l’aria che porterà ad una rivoluzione o guerre future se non facciamo niente. E cosa si potrebbe fare per risolvere il problema pacificamente, se si potrà risolvere???

Una rivoluzione pacifica agendo su tre fronti. Il primo fronte agisce all’insegna della libertà nel senso che ciascuno ha la libertà di proteggere la propria dignità, cittadino e Nazione, cancellando dalle anagrafi della Nazione tutti coloro che mantengono depositi nei paradisi fiscali. Quindi niente passaporto, niente carta d’identità, niente nascita o cittadinanza; sequestro dei loro beni nel Paese, loro espulsione dal Paese e rifiuto di ricevere le loro merci. Ciascuno assume la responsabilità della propria libertà.

Il secondo fronte agisce su una riduzione della tassazione perchè è chiaro che con il 50% circa di tasse l’incentivo a servirsi dei paradisi fiscali è molto forte. Una tassazione ragionevole dovrebbe gradualmente abbassarsi indicativamente al 2% per tutto e per tutti, riducendo drasticamente e gradualmente le spese dello Stato. Una tale tassazione, oltre che rilanciare l’economia reale, automaticamente eliminerebbe o ridimensionerebbe moltissimo le mafie, criminalità e corruzioni che traggono alimento dall’enorma quantità di soldi pubblici.

Il terzo fronte agisce sulla Costituzione abrogandola o asservendola al Codice della Navigazione Marittima in vigore ove la Nazione viene equiparata ad una Nave Mercantile in navigazione e pienamente operativa. Il capitano della nave sarà naturalmente il presidente della Nazione ed avrà mandato per un anno. Camera e Senato saranno abolite e sostituite da 6 consulenti senatori e 6 consulenti deputati anch’essi in carica per un anno. Il capitano ed i suoi 12 consulenti dovranno essere nullatenenti e dovranno prestare la loro opera gratis e retribuiti solo dal rispetto, dall’onore e dalla loro autorevolezza, fatto salvo naturalmente le spese per il cibo e quelle per il servizio. La Costituzione fu ideata per paralizzare il Paese in tempi in cui si temeva per le dittature.

Potrebbe sembrare una follia pura. Ma i tempi che viviamo richiedono misure adeguate alla loro forza travolgente e distruttrice. E non possiamo arrivare alla fine del secolo o del millennio facendoci la guerra tra “fascisti” e “comunisti” o tra Nord e Sud o cantando “bella ciao”. Dobbiamo guardare Avanti verso il Futuro possibilmente pacifico!!!

 

 

65 – “CHARLATANS AND CRANKS”!!

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“”””…IO T’INTERROGHERO’, E TU MI ISTRUIRAI! 

DOV’ERI TU QUANDO IO PONEVO LE FONDAMENTA DELLA TERRA???

DILLO, SE HAI TANTA INTELLIGENZA!!

CHI HA FISSATO LE SUE DIMENSIONI, SE LO SAI,

E CHI HA TESO SU DI ESSA LA MISURA???

DOVE SONO FISSATE LE SUE BASI

E CHI HA POSTO LA SUA PIETRA ANGOLARE,

MENTRE GIOIVANO IN CORO LE STELLE DEL MATTINO

E PLAUDIVANO TUTTI I FIGLI DI DIO???

….

PUOI TU ANNODARE I LEGAMI DELLE PLEIADI

O SCIOGLIERE I VINCOLI DI ORIONE???

….

CONOSCI TU LE LEGGI DEL CIELO

O NE APPLICHI LE NORME SULLA TERRA???

…..

L’ACCUSATORE DI DIO RISPONDA!!!””””

….

Queste poche frasi famose sono tratte dal libro di Giobbe. Il libro di Giobbe non è un libro di religione ma un libro di saggezza cosmica, universale e senza tempo, narrante la storia di Giobbe, un uomo perfetto e giusto, rispettoso degli uomini e rispettoso di Dio e che, per queste sue qualità, è a sua volta rispettato fra gli uomini per essere esempio di come un uomo giusto e buono raccolga il favore del Signore. Ma Giobbe non sa di vivere in un mondo a sè sganciato dalla realtà e verità evolutiva delle leggi del cosmo.

Un bel giorno le cose cambiano e Giobbe viene messo alla prova dell’esistenza. Nel volgere di poco tempo egli perde tutto: famiglia, possedimenti, amici e rispetto. Egli rimane solo con la sua anima al cospetto della vita. Giobbe non capisce perchè un uomo giusto venga punito così miseramente da Dio mentre i lestofanti, gli imbroglioni e gli ingiusti non vengano puniti. E nelle sue lamentele e riflessioni sapienziali egli, pur rimanendo rispettoso di Dio, chiama in qualche modo lo stesso Dio sul banco degli accusati per permettere tutta questa ingiustizia e per il Suo disinteresse e silenzio per la sua condizione.

Finchè Dio decide di intervenire e presentare la sua causa con un’arringa decisiva (“Dov’eri tu??”) descrivendo interrogativamente le meraviglie della creazione o, se preferite, dell’evoluzione per i non credenti, e le meraviglie del cosmo, facendo chiaramente capire che le due cose, le vicende del cosmo e le vicende umane, sono interconnesse e che pertanto dare giudizi unilaterali, a vanvera, senza considerare il tutto, come ha fatto Giobbe, conduce all’errore nel senso che ci si allontana dalla verità. Giobbe, con quest’intervento di Dio, passa dal banco degli accusatori al banco degli accusati. La situazione si capovolge!

Chi è Dio in questo libro??? Se non seguiamo le spiegazioni di abracadabra di religione allora Dio non può che essere un uomo in carne ed ossa, un vecchio saggio, a conoscenza del pensiero originale di coloro che in questo blog sono chiamati i Padri della Civiltà oppure, se preferite, l’Intelligenza Divina Evolutiva conosciuta dalle stesse persone. Questo pensiero arcaico era all’origine dei primi insegnamenti di Civiltà già enumerati in vari articoli, come il “tutto è Uno”, “Come sopra così Sotto”, il “Maat” o equilibrio ed armonia, il Grande Pan, la Misura universale integrata, l’astronomia ciclica e rotativa, insegnamenti spesso accompagnati da matematica, numeri e quantità precise e, last but not least, la “Confessione Negativa“.

La grandezza di questi insegnamenti è che essi sono immortali, come abbiamo visto, cioè insegnamenti universali senza tempo, validi dovunque e sempre, neutrali perchè non religiosi ma umani, proprio come la storia del libro di Giobbe. In questo pensiero arcaico ciclico ed integrato, continuamente in evoluzione, volersi astenere dalle leggi del cosmo, intese come continua osservazione e rispetto e considerazione dell’astronomia rotativa e ciclica, conduce fatalmente ad errori di valutazione come quelli di Giobbe ed alla conseguente distorsione del pensiero razionale. Ciò perchè l’Uomo è fatto di Cosmo ed egli non potrà mai separare la sua realtà da quella del Cosmo.

E come facciamo a dire che essi, questi insegnamenti, sono immortali??? E’ semplice, perchè la storia di Giobbe si sta ripetendo in modo meraviglioso sotto i nostri occhi ed ai giorni nostri con la Scienza.

“Charlatans and Cranks”. Ciarlatani o impostori, e eccentrici o stravaganti. Così sono stati etichettati dalla scienza per secoli coloro che, spesso grandi studiosi di tutto rispetto, intravedevano nel lontano passato, con la connessione fra Cielo e Terra, una grande luce di sapienza. La Scienza moderna invece, rinata dalle ceneri con Copernico, Newton e la scienza galileiana, ammantatasi di grande rispetto ed orgoglio nel riconoscersi baciata dal Signore per essersi incamminata sulla giusta strada di una moderna razionalità e verità assoluta, sganciata da qualsiasi altra realtà cosmica rotativa o religiosa, ha gongolato per vari secoli nell’illusione di questa benedetta e giusta perenne verità, anzi ritenendola in qualche caso essa stessa Dio. Ma non sapeva, essa, la Scienza, di essere sganciata dalla realtà, proprio come Giobbe.

La realtà evolutiva, però, prima o poi bussa alla porta. E’ iniziato con la crisi economica allorchè le apparenti certezze della razionalità, alla base di questa scienza, sono crollate miseramente. Si è proseguito con Copernico e Newton, due padri sacri della moderna scienza, le cui teorie ed enunciati o scoperte sui moti celesti si sono rivelati essere solo pura e semplice fantasia. Senza più certezze e senza più teorie adeguate la scienza sta perdendo rapidamente il rispetto, la credibilità e l’orgoglio di essere nel giusto, passando così, in breve tempo. dal banco degli accusatori dei “Charlatans and Cranks”, al banco degli accusati per essere essa stessa una “Charlatan and Crank”, Una Ciarlatana ed una Stravagante.

E perchè tutto questo??? La risposta è già indicata nel libro di Giobbe: “Conosci tu le leggi del cielo o ne applichi le norme sulla Terra???”. Questo è infatti il punto chiave dolente che ha provocato tutti questi disastri. L’abbandono della astronomia rotativa, cioè la non osservazione continua del cielo ad occhio nudo, abbandono avvenuto circa tre millenni orsono e mai più ripristinato, ha permesso ad Aristotele di costruirsi un sistema geocentrico tutto suo, ha permesso a Copernico di rivalutare solo il sistema eliocentrico ad esclusione di quello geocentrico, ed inoltre di inventarsi un non esistente terzo movimento dell’asse terrestre in circa 26000 anni, con Newton che ha avallato tutte queste fantasie.!

E chi ha tanto ardire di rilevare queste “fantasie” ribaltando sulla Scienza occidentale moderna le accuse di essere “Charlatan and Crank”??? Tanto ardire, coraggio e sicurezza viene da una persona amorevole e speciale. Una Donna bellissima e meravigliosa che si chiama Iside, in rappresentanza della stella più bella, più lucente e più grande del firmamento e che è Sirio, la Stella di Natale, che per lo meno da circa 6000 anni è sempre allo stesso posto ed è visibile al centro del cielo alla mezzanotte di ogni Natale e Capodanno e che, stanca di attendere, ha improvvisamente ricordato all’uomo che lei esiste ed è testimone e prova di un colossale perdurante errore, perchè la sua inamovibilità per tutti questi millenni, se fosse stata rilevata e conosciuta, avrebbe evitato ad Aristotele, Copernico e Newton gli errori commessi.

L’astronomia rotativa è diversa dall’astronomia del cannocchiale o telescopio odierna che, più che astronomia, è fisica degli elementi e particelle del cosmo e serve a conoscere più che altro la loro composizione ed anche posizione. L’astronomia rotativa segue invece i movimenti di tutti gli elementi del cosmo, individuandone i moti ed i loro significati in relazione all’uomo. Essa si sviluppò durante i tempi arcaici dei Padri della Civiltà ed è praticamente sconosciuta da circa 3000 anni, come accennato, anche se molti elementi inconfutabili della sua esistenza sono arrivati fino a noi nonostante i tanti millenni trascorsi. La sua perdita ed esclusione ha portato però agli errori citati, da Aristotele in poi, contribuendo a plasmare un pensiero scientifico artificioso ed irreale, come indicato più in dettaglio all’articolo n. 61.

Iside, o Sirio, come nel libro di Giobbe, col suo intervento capovolge o ribalta la scena mettendo gli accusatori sul banco degli accusati, facendo balenare all’improvviso l’importanza di una antica più completa ed inclusiva integrata prospettiva della scienza dimenticata.

A Giobbe, diventato più umile dopo la lezione ricevuta, vengono restituiti i suoi possedimenti e la sua dignità. La Scienza, con un atto di pentimento e di umiltà, riconoscendo gli errori commessi, potrebbe ottenere gli stessi risultati. Forse.

 

 

62 – IL NUMERO DELLA BESTIA

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– 666 – E’ il numero di Euro che i Cittadini della Terra concederanno a tutti i dirigenti dei Paesi occidentali che hanno rivestito cariche importanti di responsabilità nelle crisi economiche e finanziarie iniziate nel 2008 ed ancora perduranti, dentro e fuori dei governi, nelle amministrazioni ed attività pubbliche e private ed in tutti i campi, quale retribuzione mensile lorda, tutto compreso, fino alla fine dei loro giorni.

Il numerto della bestia si addice molto a questi grandi “managers” che hanno perso totalmente il senso della misura, e quindi il cervello, e che hanno portato il mondo sull’orlo del baratro e che ora minacciano di distruggere definitivamente. Le Borse sono lo specchio della realtà e quando esse crollano, come in questi giorni, vogliono significare che il sistema nel quale operano è errato e bisogna pertanto correggere il sistema.

I problemi economici e finanziari nei quali pressocchè tutto il pianeta si sta dibattendo si possono sintetizzare con eccessi di liberalizzazioni. Liberalizzazioni del mercato, finanza e privatizzazioni in un mondo senza regole. Quest’idea fu coniata e varata da Reagan con la sua “deregulation” e si può datare al 1990, in concomitanza della caduta del muro di Berlino. Tali eccessi si sono accompagnati ad eccessi di competizione (chiamatelo pure schiavismo se vi piace) procurando una sovracapacità di offerta ed una sovraproduzione.

La crisi del 2008 era solo una avvisaglia, un primo allarme, di un colossale furto che si stava perpetrando alle tasche dei cittadini della Terra a tutto vantaggio dei grandi speculatori liberi di rapinare dove e quando volevano. L’arresto dell’economia ha provocato una disoccupazione diffusa ed un aumento del debito delle Nazioni, il tutto pagato sempre dai Cittadini della Terra. Per chiarirci le idee diciamo che i Cittadini della Terra sono quelli che, secondo i dirigenti descritti, “non contano”.

Per circa tre anni da questo primo allarme, nonostante i tanti isolati avvertimenti ed inviti, fra cui quelli di questo blog, a regolamentare subito la finanza e l’economia rimettendo le regole che una volta vigevano, niente è stato fatto tranne che molto bla bla bla. La speculazione ha continuato imperterrita nella sua distruzione e rapina sotto il cielo facendo uso della sua arma preferita, ormai nota a tutti, dello “short selling” o “vendita allo scoperto” che in pochi minuti permette la moltiplicazione dei soldi, proprio come la moltiplicazione dei pesci di Gesù. Da mille si ricava un milione, per rendere l’idea, sempre naturalmente a danno dei Cittadini della Terra.

Qualche settimana addietro, la dirigenza dell’Europa, sull’orlo del collasso che minacciava i Paesi europei, finalmente si è decisa a vietare, sembra, per qualche mese l’operazione citata di “short selling”. Questa importante notizia ha fatto l’apparizione di un lampo sui giornali dopodichà buio totale, o, per meglio dire, silenzio di tomba. Ciò perchè la dirigenza, incluso editorialisti e giornalisti, è talmente imbevuta dell’idea che massima libertà e liberalizzazione senza regole significhino crescita economica sicura, che il solo accennare ampiamente, come si dovrebbe, al citato divieto è cosa da non fare.

Ora errare o prendere fischi per fiaschi è umano. Lo ha fatto Aristotele, lo ha fatto Copernico e Newton, lo possono fare tutti. Chi opera sbaglia, si dice. Ma dopo tutto questo pò pò di disastri che da tre anni stanno sotto il naso di tutti, perseverando nel non riconoscere la realtà è veramente diabolico. Gli eccessi di liberalizzazioni, scoppiati inizialmente negli Stati Uniti con il “bubble” della Lehman Brothwes, e poi propagatisi a tutto il mondo sono talmente giganteschi e talmente chiari nella loro sregolatezza che volerli negare è da folli e ciechi.

Per uscire dal pantano in cui si sono volontariamente infilati adesso lor signori invocano più libero mercato, più liberalizzazioni, più privatizzazioni al fine di rilanciare l’economia ed essere in grado di pagare i debiti colossali delle Nazioni. Ma che significano tutti questi più…??? Quanto devono guadagnare gli azionisti delle privatizzazioni: 5, 10, 20, 50, 100,…??? E chi controlla i prezzi quando non ci sono altri concorrenti per lo stesso prodotto??? Chi impedisce ad una fabrica di giraviti a farli fare nei paesi a costo dieci volte inferiore??? Chi impedirà ai grandi capitali di determinare i destini delle Nazioni??? Chi, Chi, Chi, eccetera,…., non ci sono risposte perchè non ci sono regole.

Le due opposte strategie ventilate, a seconda se provenienti dalla sinistra o dalla destra politica, per uscire dal pantano in cui lor signori si sono infilati, cioè un maggiore indebitamento per investimenti da una parte ed una maggior liberalizzazione con tagli alle spese dello Stato dall’altra,  se praticate senza regole, sono entrambe benzina sul fuoco e vanno ad alimentare il declino e la distruzione totale dell’economia occidentale. E’ un pò come il cane che si morde la coda. Il cane non deve mordersi la sua coda. Il cane deve aggredire e fronteggiare il vero nemico con tutte le sue forze. Ma chi è il vero nemico da combattere???

Il vero nemico da combattere è proprio la libertà infinita senza regole che ha prodotto l’idea che i soldi si possono ricavare da altri soldi, moltiplicandoli, indipendentemente dal capitale; l’idea che si possa competere in un mercato unico globale diviso in tante nazioni con sistemi e monete diverse; l’idea che il lavoro va dove costa meno ma per un qualche miracolo o magia si possa continuare a vivere da nababbi dove il lavoro non c’è; l’idea, conseguente, che possano coesistere pacificamente differenze abissali ed incolmabili fra Nazioni e fra persone. Tutta questa follia non è più sopportabile e bisogna escogitare una via d’uscita e presto.

Prima di continuare è bene chiarire che i veri padroni della Terra sono i Cittadini della Terra, quelli che “non contano”, e che sempre però pagano totalmente per le malefatte dei loro dirigenti. I Cittadini della Terra manifesteranno in tutte le città del mondo il prossimo solstizio invernale del 22 Dicembre e dimostreranno la loro esistenza e dignità indicando alla dirigenza la strada verso cui dirigersi. E’ un nuovo vento di comunismo??? No, questo non è un vento di comunismo. Questo è un nuovo vento di Ragione che si è alzato per correre in soccorso e ripristinare il vero Capitalismo millenario, che non è quello folle dell’uomo occidentale di oggi, ma è l’unico sistema che può assicurare all’uomo di progredire pacificamente.

E abbiamo noi dei punti di riferimento sicuri che ci possano guidare in questa nostra azione??? Incredibilmente e per fortuna sì, ce li abbiamo. Il riferimento più importante è la “Confessione Negativa“, il più antico riferimento immortale del significato di Civiltà creato dai padri fondatori della Civiltà dove al n. 40 enuncia: “Io non ho accresciuto le mie ricchezze ad eccezione dei miei propri possedimenti“. Questa semplice frase riconosce sia il principio di proprietà privata e sia il principio della sobrietà o moderazione dell’arricchimento, ciò che è alla base del capitalismo vero millenario.

L’altro punto di riferimento più importante per una crescita sostenuta ci viene dai tempi postbellici del “miracolo economico” allorchè il tasso di arricchimento generale era del 5% annualmente. Cioè pagate tutte le spese relative alla mia attività o lavoro, e risparmiando, alla fine dell’anno ho aumentato i miei possedimenti del valore del 5%, non di più.

Con questi punti di riferimento chiari e semplici, in futuro andremo ad indicare un nuovo cammino ove i Cittadini della Terra potranno incamminarsi con l’avvento del nuovo anno 2012 ed al quale si potranno riferire per i secoli e millenni a venire.

60 – IL RE E LA REGINA DEL COSMO

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Quando, in principio, un vento cosmico divino spinse una nuvola magnetica speciale ad avvolgere la Terra donando all’Uomo un “pensiero razionale”, e la Civiltà fece la sua comparsa dandogli per la prima volta la possibilità di interpretare la realtà intorno a lui a mezzo della Misura, la più alta espressione della Ragione, i due astri più grandi del Cosmo visibile, il Sole e La Luna, furono riconosciuti nel loro valore acquisendo il loro rispettivo titolo e rango di Re e Regina dell’Universo.

Il Sole, di natura maschile, l’elargitore del fuoco e del calore della vita nel suo spazio vitale del sistema solare, e la Luna, di natura femminile, ricettiva, mutevole e bella, il Re e La Regina del Cosmo, erano due amanti naturali per l’Uomo. Essi si amavano da sempre ed il loro amore era per l’eternità. Essi manifestavano davanti ed intorno all’Uomo ed alla sua Terra continuamente la loro potenza, attrazione e distinta specificità.

La Misura, coi suoi tre parametri principali della misura temporale, misura angolare e misura lineare, tutti interconnessi, permetteva di interpretare correttamente le infinite manifestazioni della natura. Esse, queste manifestazioni o realtà, pur distinguendosi, attraverso il numero, le une dalle altre, erano considerate parte di un tutt’uno. A simboleggiare ed a rappresentare questo “tutto è uno”, i fondatori della Civiltà scelsero proprio il Re e la Regina dell’Universo. Il diametro del disco solare è di 0° 30′, allo stesso modo come il diametro del disco lunare che è di 0° 30′. Assieme, quindi, le due “metà”, il Re e la Regina dell’Universo, quando erano tangenti, formavano e formano l’unità di 1° 00′, un grado.

L’amore del Re e della Regina dell’Universo era affascinante e spettacolare. Pur dedicandosi a mansioni e compiti diversi, essi periodicamente si incontravano, manifestando la loro divina attrazione, e si fondevano, stretti in un tutt’uno nella loro ardente passione, durante le eclissi di Sole allorchè tutta l’attenzione della loro energia era rivolta ed era riservata esclusivamente al proprio o alla propria compagna. E’ per questo che durante tali momenti la luce del Sole viene oscurata e la bellezza della Luna svanisce: essi le donano solo al proprio partner.

Lo stesso profondo amore fra il Re e la Regina era manifestato durante le eclissi di Luna allorchè entrambi, lontani ed opposti, sembravano rivolgere l’uno con l’altro struggenti richiami di attrazione nell’attesa di ritrovarsi nuovamente insieme. Questo amore cosmico delineava anche la posizione dell’eclittica sullo sfondo del cielo stellato perchè tutte le eclissi si svolgono solo sul piano dell’eclittica.

Il Sole, il Re dell’Universo, a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre, saliva e scendeva nel cielo, durante l’estate più a picco e durante l’inverno più basso, determinando le stagioni. Questo suo movimento da Nord a Sud e viceversa era, oltre a quello di fornire il calore, il compito o la mansione principale e specifica del Sole, e cioè la determinazione della ampiezza o larghezza della fascia di illuminazione solare sulla superficie terrestre, cioè la determinazione della latitudine. Il Sole quindi, con questa sua caratteristica, delineava e definiva l’asse verticale delle ordinate sul quale si misuravano le latitudini terrestri. Il suo calcolo era estremamente semplice bastando osservare l’altezza del Sole in meridiano o quella della stella Polare, o chi per essa, di notte.

La Luna, la Regina dell’Universo, quando libera dal fare all’amore con il Re, era occupata invece a svolgere un’altra mansione altrettanto importante. Essa scivolava silenziosamente e continuamente lungo l’eclittica distanziandosi dal Sole, stelle e pianeti alla velocità del suo stesso diametro, di 0° 30′, mezzo grado, ogni ora, in allontanamento o avvicinamento. Questa sua caratteristica dava la possibilità di calcolare la propria longitudine. Per esempio se a Roma il 3 agosto (pardon, il 3 di Cleopatra) alle ore 15.00 la distanza fra Sole e Luna è 52° 00′ e noi alla stessa data siamo in altra località dove rileviamo alle ore 10.00 la stessa distanza di 52° 00′ fra Re e Regina, ciò significa che la longitudine della nostra località è 5 ore, cioè 75° 00′, ad ovest di Roma. (Vedi articolo 44 – La determinazione della longitudine con la Luna).

La Luna quindi delineava e definiva l’asse orizzontale delle ascisse sul quale si misuravano le longitudini terrestri. Molte migliaia di anni prima che Cartesio, o chi per esso, “inventasse” il sistema di assi cartesiani, con ascissa e ordinata, questo stesso sistema di assi cartesiani di riferimento, ortogonale, con merdiani e paralleli, ci venne fornito dal Re e dalla Regina del Cosmo per la misurazione della latitudine e della longitudine su tutta la Terra, in modo semplice e preciso, e naturale.

Il Re e la Regina dell’Universo quindi, senza la necessutà di tanti orpelli moderni, fornivano, e forniscono ancora, all’Uomo che sapeva interpretare la realtà circostante con gli occhi della mente, la latitudine e la longitudine della sua posizione geografica, in qualsiasi parte della Terra egli si trovasse. Il Re e la Regina dellìUniverso erano il GPS naturale dei tempi remoti dei fondatori della Civiltà.

E’ esistito il vento cosmico che ha spinto la nuvola magnetica della “razionalità” a dare all’Uomo gli strumenti della Civiltà??? Non lo sappiamo. Possiamo solo dedurlo dallo sviluppo dei fatti storici conosciuti ed inconfutabili. Fra essi si annoverano certamente le vicende narrate del Re e della Regina dell’Universo, anche perchè continuano ancora oggi, nonostante l’Uomo moderno non vi presti più attenzione, preso come è a contare solo in milioni ed in miliardi, o trilioni, della modernità.

Ma se questo vento cosmico fosse veramente esistito ciò vorrebbe dire che un altro vento cosmico potrebbe far scomparire la nuvola di “razionalità” nella quale l’Uomo è immerso??? I sintomi purtroppo ci sono. L’Uomo moderno, ormai abituato a contare a milioni, miliardi, o trilioni, in ogni campo, ha perso la capacità di contare sulle dita delle proprie mani. Ma, cosa ancora più fondamentale, ha perso la cognizione della Misura ove la quantità è una funzione del tempo. Troppi cambiamenti, al di là della capacità di assimilazione dell’Uomo, portano alla distruzione ed alla morte.

Questo e molto altro ci viene manifestato dal Re e dalla Regina del Cosmo e dal loro eterno amore.

FLASH 59 – IL PRIMO DI CLEOPATRA

Posted in ARMONIA, ASTRONOMIA, ATTUALITA', EVOLUZIONE, MISURA E GIUSTIZIA, PROPOSTE MILLENARIE, STORIA, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , , on agosto 1, 2011 by beautiful41

Oggi è il primo giorno del mese di CLEOPATRA.

Il mese di Cleopatra, istituito per la prima volta nella storia da questo blog con l’articolo n. 36, vuole essere un riconoscimento per il merito che Cleopatra ebbe nel regalare a Cesare le conoscenze del calendario solare egiziano e che permisero allo stesso Cesare di effettuare la riforma del calendario giuliano.

Cleopatra, attraverso l’astronomo Sosigene, diede a Cesare tutta l’assistenza tecnica e professionale per la realizzazione del calendario che oggi è usato in tutto il mondo.

Il merito di questa donna, però, nel fornire a Cesare una nuova visione astronomica, e del tempo, universale, non è mai stato riconosciuto per oltre 2000 anni, vuoi per motivi di maschilismo e vuoi per motivi di predominio del pensiero giudaico-cristiano.

Sembra pertanto che la denominazione di LUGLIO e CLEOPATRA per questi due mesi in onore di Giulio e Cleopatra, i due fondatori del calendario giuliano, sia un atto di giustizia che aspettava da tempo di essere realizzato. Tale atto segna anche l’inizio di un nuovo cammino storico sul quale l’uomo moderno sta per incamminarsi, all’insegna di una nuova presa di coscienza e nel rispetto e dignità della donna.

56 – IL CAPITALISMO DELLA FOLLIA

Posted in ATTUALITA', ECONOMIA E POLITICA, FOLLIE, MISURA E GIUSTIZIA, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on luglio 19, 2011 by beautiful41

Il Capitalismo esiste da molte migliaia di anni ed è parte della natura dell’uomo. Abitare nella propria casa e coltivare il proprio terreno per alimentarsi e possedere i propri utensili e beni necessari per un’esistenza confortevole sono delle necessità fondamentali dell’uomo ed il loro valore rappresenta il “Capitale” originario.

Da questo “capitale” originario si è venuta sviluppando, col passare dei millenni, una “economia capitalista” basata sul diritto di proprietà dei propri beni e dei propri guadagni. Persino il codice di Hammurabi, del 1750 A.C., per quanto un codice barbaro perchè il codice della legge del taglione, salvaguardava questo diritto naturale dell’uomo.

Anche nelle fasi di crescita moderne, in particolare durante il “miracolo economico”, la crescita era basata sul risparmio. Cioè io, proprietario di un bar o negozioo o gestore di una attività o lavorando, accumulando gradualmente quello che riesco a risparmiare facendo dei sacrifici, con questi risparmi miei se sarò fortunato aprirò un secondo bar o una seconda attività o mi ingrandirò o migliorerò la mia condizione. Era questo il capitalismo “buono” o “standard” millenario che permise all’Italia di essere ricostruita dopo l’ultima guerra.

Ed anche quando si faceva ricorso a dei prestiti, questi raramente oltrepassavano la metà del valore delle proprietà possedute dal ricevitore del prestito, ciò a garanzia del prestito stesso. Questo capitalismo classico era basato sul rispetto. Rispetto per chi riceveva il prestito che così veniva aiutato nel raggiungimento dei suoi obiettivi, e rispetto per chi elergiva il prestito, il cittadino depositante presso una banca, cittadino che riceveva degli interessi quale ricompensa per il suo gesto di fiducia. Questo capitalismo classico permetteva e permise la crescita di quella che si chiama “economia reale” basata sulla proprietà immobile e liquida dei cittadini.

Verso gli anni 70 dello scorso secolo un angelo ignorante scese dal cielo ed iniziò a fare propaganda fra gli uomini convincendoli gradualmente che essi erano dei moderni uomini all’apice della conoscenza e della civiltà e che pertanto avevano tutte le ragioni per ripudiare i concetti e gli insegnamenti dei trogloditi del passato con i quali sarebbe stato meglio recidere ogni legame, procedendo verso una nuova concezione di “libertà infinita”. Il crollo del comunismo alimentò ancora di più queste afrodisiache idee di “modernità” determinando i destini dell’attuale capitalismo.

Il capitalismo di oggi non è più un capitalismo, ma è l’antitesi, l’opposto, la negazione di esso. E’ un raggiro furbesco studiato nei minimi particolari da chi non ha sapienza e da chi è convinto che i soldi producano altri soldi indipendentemente dal “capitale” originario e che il cittadino proprietario dei depositi bancari non conti più niente e quindi non serve più concedergli rispetto perchè i suoi soldi non sono più una sua inalienabile proprietà, ma sono di proprietà della banca dove essi sono depositati.

La banca quindi, che effettuava solo la gestione dei soldi dei cittadini che ne erano proprietari, ora, in questo nuovo non capitalismo, se ne è proclamata essa stessa proprietaria insindacabile. Gli interessi che una volta venivano concessi ai cittadini ora non più, ed anzi al contrario è il cittadino che deve pagare la banca sotto forma di “tasse”, “spese tenuta conto”, “spese postali”, “assicurazioni” ed altre allucinazioni del genere. E naturalmente, dopo tanta decurtazione, bisogna anche ringraziare.

Con le liberalizzazioni e le privatizzazioni questo processo si è ancor più acutizzato. Tutti sentiamo che poche singole persone sono “azionisti” o “proprietari” di tale o tal altra banca e che, assieme ad altre banche, concorrono ad essere “azionisti” o “proprietari” delle banche centrali. Ed i cittadini che fine hanno fatto??? I cittadini sono semplicemente scomparsi. Non esistono. Con i soldi degli interessi non più pagati ai cittadini, tranne a qualche raccomandato, le banche hanno acquistato ogni ben di Dio di cui naturalmente i suoi “azionisti” o “proprietari” ne sono i goditori ed intestatari. E con gli stessi interessi non pagati i loro managers hanno potuto riconoscersi remunerazioni e stipendi milionari da mille e una notte.

Questa manna caduta dal cielo, solo per modo di dire perchè in realtà è una manna proveniente dalle tasche dei cittadini che spesso hanno duramente lavorato, è andata ad alimentare un’altra idea geniale moderna, quella dei “finanziamenti” totali a progetto. In pratica un nullatenente che presenti un progetto giudicato ammirevole e funzionale, senza un solo soldo dei suoi, riceve il finanziamento del 100% o più per l’attività che vuole intraprendere. Ciò comporta un altissimo rischio ed un’alta percentuale di insolvenza. Questi “finanziamenti” sono anche chiamati “investimenti”.Chi paga??? Ma naturalmente il cittadino che non conta niente!!!

La ciliegina sulla torta del moderno non capitalismo è rappresentata dalla Borsa dove in pratica, a comando, si fanno salire o scendere le quotazioni scommettendoci sopra, ricavando in pochi secondi ingenti fortune dal niente e, con la nota “speculazione”, distruggendo in pari tempo capitali, nazioni, uomini, cose e lavoro. Ed i governi sono talmente debilitati dalla propaganda dell’angelo ignorante, che cioè questo sistema è il non plus ultra della sapienza e della Civiltà, che essi neanche hanno il coraggio di proibire per sempre per lo meno quello che si chiama “la vendita a breve” o “short selling”, ciò perchè la libertà del mercato è tabù “intoccabile”.

Ma è bene che il cittadino sappia che questo capitalismo non è capitalismo. Il capitalismo vero è uno strumento naturale di crescita e di produzione di ricchezza per tutti i cittadini della Terra quando praticato nel rispetto, senza eccessi e nella giusta misura, proteggendo il vero capitale che è fatto dei possedimenti e del lavoro dei cittadini, ora totalmente esclusi ed insignificanti. Questo moderno capitalismo invece, sinonimo di distruzione, è pura follia predatoria e lo vediamo tutti i giorni come, attoniti, assistiamo al baratro che si prospetta davanti a noi.

I cittadini della Terra, con la prossima manifestazione pacifica, spontanea e planetaria del solstizio invernale del 22 Dicembre, potranno ancora far sentire la loro voce, indicando il da farsi ai loro governi, perchè essi, i cittadini della Terra, sono i veri padroni della Terra e del loro destino.

FLASH 55 – LA BOTTE PIENA E LA MOGLIE UBRIACA

Posted in ARMONIA, ATTUALITA', ECONOMIA E POLITICA, FOLLIE, MISURA E GIUSTIZIA, RIFLESSIONI, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , , , , , , , , , , , on luglio 17, 2011 by beautiful41

Il bilancio è un problema comune a tutti i paesi occidentali, Stati Uniti in testa, e ad esclusione della sola Germania, sempre perfetta. Il significato di bilancio è semplice ed è che se io guadagno mille lire al mese non posso spendere più di mille lire al mese, cioè mi devo “bilanciare”. In condizioni normali, cioè se i dirigenti moderni sapessero contare sulle dita delle proprie mani, non dovrebbe essere un problema. Diventa un problema quando le spese, o le uscite, superano le entrate. Ed è quello che è successo a tutti i detti paesi occidentali che negli ultimi decenni si sono dati alla pazza gioia spendendo a più non posso ed al di sopra delle loro possibilità nonostante i tanti “masters” e premi nobel in economia.

Il brutto del problema per le Nazioni, quando le spese superano le entrate e non si dovesse riuscire a “pareggiare il bilancio”, è che la loro moneta si deprezza, o si svaluta, o perde di valore. Il governo degli Stati Uniti si trova in questa situazione e deve decidere chi, i ricchi o i poveri, deve versare quanto necessario nelle casse dello Stato per “pareggiare il bilancio”. Viceversa il bello di questo problema, quando le entrate superano le spese, è che la stessa moneta delle Nazioni acquista valore, si apprezza, o si rivaluta.

Con tale preoccupazione in testa la Cina ha avvertito il governo degli Stati Uniti dicendo: “”Cari amici americani, sbrigatevi a sistemare il vostro bilancio perchè noi possediamo una montagna infinita di vostri buoni del tesoro sui quali non vogliamo perdere neanche un dollaro, cosa che avverrebbe se non si pareggiassero le entrate con le uscite””.

Naturalmente nessun governo ha il coraggio di controbattere al colosso cinese per cui, giocoforza, lo fa la voce di questo blog dicendo: “””Cari amici cinesi, come sapete, voi che ridete sempre ed ora più del solito, i dirigenti dei paesi occidentali negli ultimi decenni hanno perso il senno dandosi a follie spendaccione per cui adesso non è facile pareggiare i bilanci, ma voi, cari orientali cinesi, appresso a loro anche voi avete perso il senno non volendo riconoscere la rivalutazione della vostra moneta date le vostre enormi entrate.

Se avete comprato titoli o buoni del tesoro di una moneta svalutata a causa del vostro colossale boom economico, non potete ora pretendere la Luna negando la rivalutazione della vostra moneta!! Voi volete la botte piena e la moglie ubriaca!!! Ma ciò è fisicamente impossibile. Quindi decidetevi anche voi e sbrigatevi a rivalutare la vostra moneta”””!!!

FLASH 54 – MURDOCH, DARWIN E LA CIVILTA’

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Murdoch, il magnate dell’editoria, televisioni e telecomunicazioni coinvolto in Inghilterra nello scandalo delle “intercettazioni” illegali, è un uomo appartenente all’evoluzione di Darwin o è un prodotto della Civiltà??? E si può essere una espressione di entrambe contemporaneamente??? Sembra che ciò non sia possibile, con dispiacere di molte persone. O si appartiene all’una o si appartiene all’altra.

Negli ultimi decenni le idee evoluzioniste di Darwin, con la selezione naturale, sono state interpretate sempre più come idee di progresso. Il più adatto, il più forte, il più intelligente “sopravvive” a scapito dei concorrenti che così periscono o si estinguono. Da questa interpretazione è nata l’idea del “successo” e del successo “ad ogni costo”, il solo o la sola cosa che conti veramete. Il successo ad ogni costo è il credo, la fede incrollabile di moltissimi magnati, managers ed imprenditori delle comunicazioni e non solo. Il fine giustifica i mezzi è anche il loro motto. Spiare, ingannare, dire il falso, agire senza considerazione per la privacy altrui, infangare persone, al fine di essere sempre sulla cresta dell’onda della notizia, per avere sempre uno “scoop” ed un margine di vantaggio sulla concorrenza, e quindi vendere di più, è l’invasiva idea della “modernità”.

Il mondo imprenditoriale è pervaso fin nel suo midollo di questa filosofia. Competere significa competere per vincere ad ogni costo ed ormai non si fa più neanche distinzione fra competizione leale e competizione sleale. In nome di una libertà infinita concessa dalle costituzioni liberali assieme ad una competitività senza regole, essa, questa moderna classe dirigenziale, i Templari del XXI° secolo, ha condotto il mondo sull’orlo del baratro. Tutto viene tracimato, polverizzato, sminuzzato, annientato nella voragine, nel vortice, nel maelstrom, nel buco nero, nel gorgo del “successo ad ogni costo” o del “si salvi chi può”.

Ma questa filosofia o teoria non fa parte della Civiltà. La Civiltà nacque con la “Confessione Negativa” in una filosofia di non violenza e rispetto verso sè stessi, verso gli altri e verso la natura. Ma soprattutto la Civiltà nacque come “Governo dell’Uomo” delle forze evolutive della natura nella inclusione, nella Misura, nella condivisione, nell’umiltà e razionalità, nellìassenza di eccessi e di predominio, tutte cose di cui i Templari del XXI° secolo neanche sospettano l’esistenza.

FLASH 53 – “0,5 NON E’ 0,50”

Posted in ATTUALITA', ECONOMIA E POLITICA, EVOLUZIONE, MISURA E GIUSTIZIA, RIFLESSIONI, TESTIMONIANZE, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , , on luglio 9, 2011 by beautiful41

Il pianeta è il pianeta Terra. Alla periferia di un grande agglomerato urbano da un bar gremito di uomini sprizza un singolare spirito di allegria.

Un uomo vagante nei paraggi viene riconosciuto ed invitato a bere qualcosa al bar. L’offerente è un mini “imprenditore” del mattone che ha fatto fortuna nel sogno della libertà infinita della “modernità”. Un bicchierino di cognac rinvigorisce lo spirito. Alla salute!! Cin Cin!! Una voce del bar chiede: “l’indice di costruzione del piano regolatore per questa zona che era 0,5 è ancora 0,50”??? Al che subito l’imprenditore risponde convinto: “No, 0,5 non è 0,50”!! E spiega che 0,5 e 0,50 sono due quantità diverse.

L’uomo vagante, accalorato dal cognac, fu assalito da qualche dubbio ma poi si riprese. E capì finalmente perchè molti appalti iniziano con un costo di 30 milioni di miliardi e finiscono con 300 milioni di miliardi!! E’ semplice!!! Perchè 0,5 non è 0,50!! In fondo se 5 è diverso da 50 non si capisce perchè la stessa cosa non debba valere per 0,5 e 0,50.

L’uomo vagante nelle sue fantasie si spiega anche perchè gli extraterrestri fanno fatica a mostrarsi. Stanno ancora studiando il problema prima di decidere se vale la pena di presentarsi all’uomo.
Benvenuti sul pianeta dove 0,5 non è 0,50!!!
Evviva!!! Allegria!!!
O no??…

52 – IL MECCANISMO DI ANTIKYTHERA E SUO SIGNIFICATO

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NOTA – Il meccanismo vero e proprio è descritto nel precedente articolo n. 51 – I Rinnegati del Terzo Millennio.

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Il meccanismo di Antikythera si identifica, ad uno sguardo anche approssimato, come un preciso strumento asttronomico per la determinazione della longitudine col metodo delle “Distanze Lunari”. Il metodo delle “Distanze Lunari” fu usato pienamente fra il 1750 ed il 1850 ed in molti casi fino al 1900, come descritto agli articoli 44 e 51.

Fu la conoscenza delle idee e delle leggi astronomiche che stavano dietro alla costruzione di tale strumento che permise ad Ipparco di tramandarle ai posteri. Il messaggio di queste idee fu raccolto dall’Uomo europeo moderno che, spinto dalla disperazione di non conoscere le dimensioni del pianeta e di non sapere come calcolare la longitudine, cosa che provocò immani tragedie di uomini, navi e flotte intere inabissatisi per non sapere dove si trovavano, radunando tutte le risorse dei migliori cervelli dell’epoca, si convinse e fu costretto ad ammettere che l’unico modo per calcolare la longitudine poteva essere solo la realizzazione delle idee di Ipparco. La costruzione dei moderni Osservatori Astronomici fu realizzata pertanto seguendo questo descritto pensiero scientifico proveniente dalle più remote antichità.

Il meccanismo di Antikythera ha messo in risalto quindi, in modo quasi brutale, l’inconsistenza e le fantasie propagate dalla scienza moderna per la sua presunzione ad aggiudicarsene il monopolio, il merito e l’esclusività. Moltissime testimonianze di un pensiero scientifico nell’antichità non sono state riconosciute perche’ ritenute fuori dal “contesto”, il “contesto” essendo che il pensiero scientifico è nato come per magia nel Rinascimento sulle basi di un originario ed iniziale pensiero dei classici greci e che prima di tale “contesto” c’erano solo dei sognatori che a stento sapevano contare sulle dita delle proprie mani. Ma questo “contesto” viene continuamente sconfessato dai tanti reperti che periodicamente fuoriescono o dalle sabbie, o dalla terra, o dalle acque del mare e che ci fanno confrontare con una realtà completamente diversa ed inconfutabile.

Il meccanismo di Antikythera, oltre alla sua specificità astronomica e geografica, capovolge questo concetto o per lo meno lo rettifica in modo fondamentale o sostanziale, togliendo alla “modernità” ed all’uomo europeo il primato della “Civiltà”. Il meccanismo di Antikythera era solo l’ultimo stadio di una conoscenza che aveva avuto bisogno di molte migliaia di anni per evolversi. Era l’astronomia “rotativa”, denominazione data dallo scrivente, che vide in pratica il suo tramonto fra il VII° ed il IV° secolo A.C.durante gli sconvolgimenti provocati dalle conquiste assire, da quelle di Cambise e poi di Alessandro Magno, che distrussero le impalcature istituzionali della sapienza arcaica e che vide la sua definitiva morte e sepoltura con l’affondamento della nave che aveva a bordo il meccanismo di Antikythera. Essa, questa astronomia “rotativa”,  è morta per sempre.

L’astronomia “rotativa”, sviluppatasi molte migliaia di anni prima dell’affondamento ad Antikythera, era una scienza che aveva al centro della sua attenzione il moto circolare della sfera celeste intorno all’Uomo ed alla Terra da milioni di anni. L’astronomia “rotativa” studiava i moti e i cicli, giornalieri – mensili – annuali – decennali – centenari e millenari, di tutti gli astri assieme ad i loro tempi. Nonostante la sua definitiva morte avvenuta oltre due millenni orsono ad Antikythera, la potenza delle idee generate ed elaborate da questa scienza arcaica durante i millenni è sopravvissuta alla sua stessa morte o estinzione. Niente dell’astronomia che non provenga da questa defunta scienza, che non esiste più, è nato nella “modernità”, tranne la rettifica delle attuali coordinate di tutti gli astri sulla sfera celeste. L’astronomia moderna si chiama astrofisica ma con tutto il rispetto, anzi per rispetto, degli astrofisici, questa loro astrofisica non ha niente a che fare con l’astronomia “rotativa” o circolare del remoto passato. Essa, questa astrofisica, è solo Fisica delle particelle del Cosmo e dei loro agglomerati e che, proprio perchè trattasi di Fisica, richiede una attitudine mentale notevolmente diversa da quella richiesta dalla astronomia “rotativa” che forse proprio per questo viene chiamata ambiguamente “meccanica celeste”.

La condizione essenziale per lo sviluppo dell’astronomia “rotativa” era l’osservazione continua, giorno e notte, e per millenni, della Volta Celeste. La scomparsa di questa condizione, assieme a quella di quasi tutte le nozioni acquisite, determinò il geocentrismo di Aristotele senza idea di eliocentrismo, il perseguimento su questi concetti di Tolomeo, la riscoperta dell’eliocentrismo di Copernico ad esclusione del geocentrismo e la sua errata valutazione della precessione degli equinozi, e battibecchi su questa materia che continuano ai giorni nostri. Non si può, dormendo la notte, o dedicandosi ad altre attività di scrittore, filosofo, fisico, matematico, religioso, e necessariamente con poche saltuarie osservazioni visive del Cielo, rendersi conto della complessità dei moti degli astri come fatto dai menzionati personaggi.  La notte della Ragione quindi continua perchè dalle conquiste assire del VII° secolo A.C. ad oggi sono passati circa 2700 anni ed ancora non si è capito che il sistema eliocentrico e quello geocentrico sono due entità diverse ed entrambe reali e che il Tempo è una Misura Angolare del sistema geocentrico. 

Ma quante migliaia di anni si sono rese necessarie per stabilire e denominare l’eclittica??? Quante migliaia di anni si sono rese necessarie per stabilire e denominare la fascia zodiacale??? Quante migliaia di anni si sono rese necessarie per stabilire e denominare le tante costellazioni e quelle zodiacali??? E quante migliaia di anni si sono rese necessarie per stabilire e denominare gli equinozi ed i solstizi con i rispettivi coluri in un sistema di coordinate equatoriali col suo asse del mondo??? E quante migliaia di anni si sono rese necessarie per stabilire la precessione degli equinozi con una precisione che solo la radioastronomia ha potuto uguagliare ma non surclassare???

E quante migliaia di anni si sono rese necessarie per stabilire che il Tempo è una Misura Angolare legata all’Ascensione Retta??? E quante migliaia di anni si sono rese necessarie per redigere una mappa della Sfera Celeste??? E quante migliaia di anni si sono rese necessarie per fare evolvere la geometria euclidea senza la quale nessuna delle citate operazioni era possibile e che lo stesso Euclide, con onestà singolare, ha accreditato alle idee di suoi sconosciuti antenati e delle quali lui ne era solo un anello di trasmissione??? E come poteva essere stabilita con la massima precisione l’esistenza di una Sfera Celeste, o Universo, senza essere a conoscenza della sfericità della Terra??? E come non era possibile conoscere l’eliocentrismo durante queste tante migliaia di anni quando questa stessa Sfera Celeste dall’Uomo arcaico stabilita e misurata ne esprimeva da sola l’esistenza per avere le Stelle a compire sempre esattamente un giro in più, da sempre e per l’eternità, rispetto al Sole in un anno???

E quante migliaia di anni si sono rese necessarie per stabilire un sistema geografico sessagesimale ed ortogonale incernierato all’asse del mondo, con le latitudini e longitudini, per il posizionamento dell’Uomo sulla Terra, a similitudine di quanto già fatto per la Sfera Celeste, o viceversa??? Ed una volta effettuata una tale gigantesca impresa era poi tanto difficile stabilire le dimensioni del pianeta al millimetro??? E le tante testimonianze di tali dimensioni lasciate da questi arcaici creatori e fondatori della Civiltà perchè per la scienza non hanno nessun valore??? Ed è per miracolo dello Spirito Santo che le misure di lunghezza, volume e peso originarie in tale arcaica antichità fossero tutte incernierate sulla Misura Angolare del Tempo, con esse integrate, esprimenti le dimensioni del pianeta con l’Uomo al centro del Cosmo che ne dettava i parametri con la sua Sfera Celeste???

Se non si conoscono i gradi, i primi ed i secondi, di arco e di tempo, e se non si conosce che il Tempo è una Misura Angolare, e cioè se non si conosce quanto sopra citato e sviluppato nei millenni precedenti, non si può costruire uno strumento come il meccanismo di Antikythera.

Tutto questo, all’origine della Civiltà, è stato rinnegato dalla scienza moderna, a similitudine di quanto fatto dal suo acerrimo nemico del passato, la Chiesa Cattolica di Roma, che decretando il paganesimo come peccato, fuori dal dogma, diabolico, pensiero religioso primitivo ed arretrato, ha rinnegato le sue stesse origini della sua stessa esistenza perchè da tanto condannato paganesimo sono stati attinti i concetti di un Dio Unico, dei 10 Comandamenti che sono solo una brutta copia ma proprio brutta della “Confessione Negativa“, del Figlio di Dio fattosi Uomo, della verginità della Madonna, della crocifissione. della nascita ad opera dello Spirito Santo, della Stella di Natale che è Sirio, della Resurrezione, del Giudizio Universale, del peccato, del Paradiso e dell’Inferno, e dell’Anima.

Questi due pachidermi, i Rinnegati del Terzo Millennio del precedente articolo, ora diventati amici scambiantisi di tanto in tanto a vicenda pacche sulle spalle, nel distorcere o cancellare la Verità si sono spartiti o vorrebbero spartirsi l’anima dell’uomo moderno conducendo il suo pensiero verso strade oscure dai dubbi riferimenti. Per quanto la Chiesa abbia già fatto un primo passo nella giusta direzione chiedendo umilmente perdono per tutti gli errori del passato, non così ha fatto la Scienza dalla quale attendiamo la stessa richiesta di perdono per aver propagato il falso e continuare a farlo recidivamente, una rettifica degli errori colossali commessi per ignoranza e, unitamente alla Chiesa, un pubblico riconoscimento delle proprie origini.

E gli ingannati chi sono??? Gli ingannati sono tutti i Cittadini della Terra che rappresentano l’Anima Mundi che è infinitamente più potente dei due pachidermi. I Cittadini della Terra attendono con pazienza ed umiltà.

……

NOTA – Il meccanismo vero e proprio è descritto nel precedente articolo n. 51 – I Rinnegati del Terzo Millennio.

51 – I RINNEGATI DEL TERZO MILLENNIO

Posted in ASTRONOMIA, ATTUALITA', MISURA E GIUSTIZIA, RIFLESSIONI, STORIA, TESTIMONIANZE, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on luglio 3, 2011 by beautiful41

Questo articolo tratta del meccanismo di Antikythera e del suo scopo che era quello della determinazione della longitudine con il metodo delle “Distanze Lunari”.

Dal vocabolario di italiano alla parola rinnegare corrisponde il significato di “Abbandonare una dottrina, o fede, che prima si era professata”, oppure “Non riconoscere più come proprio qualcuno o qualcosa a cui si era legati da un vincolo di sangue o di affetto”. Rinnegare le proprie origini, fisiche o metafisiche, sembra pertanto rientrare nelle dette definizioni.

Rinnegare le proprie origini non è un peccato sancito dai 10 Comandamenti, forse in considerazione del fatto che si può rinnegare involontariamente, senza esserne consapevoli o senza saperlo, e si può rinnegare scientemente, con premeditazione. che è l’argomento di questo articolo, nel qual caso si incorre in un inganno. Anche se l’inganno a sua volta non è menzionato nei 10 Comandamenti, non così è per la “Confessione Negativa”, l’unico e solo riferimento immortale di Civiltà come già esposto in questo blog, “Confessione” che lo menziona esplicitamente per ben due volte. L’inganno è comunque una violenza, è una violenza ai danni della verità, ed è per tale motivo che esso è menzionato dalla “Confessione Negativa” come un peccato contro la Civiltà.

Circa un secolo fa, nel 1901 o 1902, fu rinvenuta, da una antica nave affondata nei pressi di Antikythera, un’isola a Nord della costa occidentale di Creta, assieme ad altre preziosità archeologiche come statue e anfore, uno strano congegno meccanico, di rame e di bronzo, reso quasi irriconoscibile dalle incrostazioni e corrosioni conseguenti dall’essere rimasto per circa 2000 anni sott’acqua. Dopo circa 50 anni rimasto più che altro come una curiosità esposta al Museo Nazionale Archeologico di Atene, questo reperto, dopo aver ricevuto una prima attenzione negli anni 20 da parte di uno studioso greco, negli anni 50 cominciò ad attrarre l’attenzione da parte di grandi studiosi.

Questo congegno, in seguito denominato “il meccanismo di Antikythera” o “il calcolatore di Antikythera”, è ancora in fase di studio ma è ormai certo che si tratta di un molto sofisticato e preciso strumento astronomico somigliante, nella sua meccanica, al più avanzato orologio svizzero del XIX° secolo e unico al mondo tanto da essere ritenuto superiore alla Monna Lisa di Leonardo nella sua perfezione. Era inserito in una scatola di legno dalle dimensioni di circa 30 x 20 x 15 centimetri, quindi molto compatto. E’ composto di 30 ingranaggi accertati ma passibili di esserne molti di più, tutti interconnessi, con 3 quadranti principali, uno sul fronte e due sul retro, alcuni graduati, includenti nella loro ingegneria la meccanica “epicicloidale differenziale” che solo oggi noi abbiamo “inventato” e che usiamo sugli assi delle ruote delle nostre autovetture.

Questo strumento replicava con la massima precisione i movimenti di tutti gli astri del cosmo. Era allo stesso tempo un “planetario” portatile ed uno strumento di previsione dei moti astrali rispetto alla Terra, in un sistema quindi geocentrico, e cioè un Almanacco Astronomico meccanico. Gli studiosi, pur avendo individuato il carattere principale della sua funzione, e cioè il carattere astronomico, come detto, sono in dubbio sulle sue specificità. Era uno strumento ideato per essere usato dagli astronomi??? Dai marinai??? Dalle esibizioni al pubblico??? L’interrogativo rimane ancora aperto.

Le incisioni fatte dal costruttore su questo stumento sono in lingua greca ed includono quelle che sembrano istruzioni operative per il suo uso. Fra queste incisioni sono menzionati Sole, Venere, Marte, 76 anni, 19 anni, eclittica, 223. I quadranti indicano, oltre che Sole, Luna e 365 giorni, anche 235 mesi del ciclo Metonico di 19 anni, 223 mesi del ciclo saros sinodico della Luna di 18 anni e 11 giorni, il triplo di tale ciclo pari a 54 anni, ed il quadruplo del ciclo metonico di 76 anni o ciclo Callippico. Lo strumento mostra anche le principali stelle indicate con una lettera o simbolo greco. Tutto questo a grandi linee per dare un’idea della meraviglia nella quale l’uomo moderno si è imbattuto.

Il congegno di Antikythera risale al II secolo A.C. e si ritiene affondato verso il 100 A.C. Le ultime ricerche su di esso indicano, nonostante le incisioni in greco, l’astronomia babilonese all’origine del suo funzionamento. Il congegno di Antikythera in realtà rappresenta la massima espressione dell’astronomia classica “rotativa” e contemporaneamente, col suo affondamento, la morte definitiva della stessa astronomia “rotativa” Esso rappresentava anche la massima espressione del pensiero scientifico del remoto passato che poneva l’Uomo al centro del Cosmo ed in relazione allo spazio ed al tempo ed alle dimensioni del pianeta.

Pertanto il congegno di Antikythera era il GPS dell’antichità. Compatto e portatile per poter essere trasportato da qualsiasi viaggiatore, marinaio, studioso, cartografo, astronomo, geografo, per terra o per mare, con lo scopo di determinare la posizione geografica del suo possessore. In particolare lo scopo del meccanismo di Antikythera era quello di determinare la longitudine col metodo delle “Distanze Lunari“, visti i tanti precisi riferimenti alla Luna ed ai suoi cicli, rispetto al Sole e rispetto alle stelle e pianeti ed all’eclittica, rilevati sul congegno.

Il calcolo della longitudine è sempre stato un grattacapo ed un problema di difficile soluzione per l’Uomo. Mentre la latitudine è sempre stata facile da calcolare fin dalle più remote antichità a causa dell’inalterabilità e della stabilità dell’asse terrestre, per cui basta prendere con tutta calma di notte l’altezza della Stella Polare, o di chi per essa, sull’orizzonte, in gradi e primi, ed è fatta, è stata “calcolata” la latitudine, oppure con altezze di Sole a mezzogiorno al suo passaggio in meridiano, non così è purtroppo per la longitudine a causa della rotazione continua della Terra che, per rendere l’idea, ci scappa continuamente di sotto. E non possiamo chiedere alla Terra “Fermati un poco, Terra, che devo calcolare la longitudine!!”. La Terra ci risponde “Arrangiati Uomo e spremi le tue meningi!!”.

Ed è stato quello che l’Uomo ha fatto nell’antichità. Il congegno di Antikythera era la messa in pratica di ciò che Ipparco andava predicando e cioè che la longitudine poteva essere calcolata come la differenza fra un tempo assoluto ed il corrispondente tempo locale. Dopo circa 2000 anni le idee di Ipparco furono rese operative fra il 1750 ed il 1850 e molti usarono il metodo delle distanze lunari fino ad oltre il 1900, quindi siamo in grado di valutare appieno la funzione del congegno di Antikythera che in pratica sostituiva l’Almanacco e l’Osservatorio Astronomico dei nostri tempi, ma ripeteva il concetto già descritto all’articolo n. 44, con la differenza che con il congegno di Antikythera il tempo, e quindi la longitudine, era espresso direttamente in gradi e primi, perchè il tempo, fin dalle origini della sua creazione, era ed è, ancora e sempre, una MISURA ANGOLARE, come testimoniato dal congegno stesso.

La costruzione di un tale congegno non si “inventa” dalla sera alla mattina, come si può intuire, Il ciclo Metonico impiega 19 anni, il ciclo Callippico impiega 76 anni, eccetera. Appare ragionevole quindi pensare che questi lunghi cicli siano stati controllati e ricontrollati più e più volte prima di dare il via alla costruzione del nostro congegno. Come si vede si fa presto a raggiungere un periodo di ossertvazioni di 1000 anni, se non di più, Ipparco quindi, come già accennato all’articolo n. 44, similmente ad Aristarco di Samo per l’eliocentrismo, anzichè il primo, fu solo l’ultimo a conoscere l’idea che la longitudine potesse essere calcolata conoscendo i moti della Luna e degli Astri nella fascia zodiacale.

Tutto questo, e molto altro, ci racconta il meccanismo ritrovato di Antikythera.

Ma non avevamo iniziato con i rinnegati??? Chi sono i rinnegati e gli ingannati???

Visto che quest’articolo è già un pò lunghetto e per non annoiare i lettori ne continueremo a parlare nel prossimo articolo.

48 – THE REAWAKENING OF ANIMA MUNDI

Posted in ATTUALITA', ECONOMIA E POLITICA, EVOLUZIONE, MISURA E GIUSTIZIA, RIFLESSIONI, SPIRITUALITA', STORIA, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , , , , , , on giugno 20, 2011 by beautiful41

Translation of article n. 47.

A race without stop through endless disasters and continued for millennia, interrupted only by breaks more or less long between a disaster and the next, always pursuing the illusion of a more just and modern truth. This millennia-old process has repeated itself endless times concluding all its phases with always more bitter delusions. This process has continued up to our days when all illusions have collapsed, revealing suddenly to modern Man the unmistakable reality in front of him.

With the defeat and collapse of the communist totalitarism it seemed that the western capitalist democracies, with limitless freedom operating in a free market, with the many achievements of science, of technology, of human rights, of the many social achievements, of the liberation from religion, had reached the ideal condition for the full and healthy development of modern man, as never before in the known history. So strong was the pride of this Man for belonging to this lucky and blessed part of the human beings that he pretended, and is still pretending in his blindness, to export all over the world his own system which represented the extreme top of civilization!!

But it was only a dream!!! The dream had been believed and passed as reality by trusting the idea that could exist a man without soul, a “civic” man subject only to his material needs without any relation with his soul or spirituality that even today, and for much longer time to come, is and will be mocked or jeered at by so many presumed “intellectuals”. Such a man without soul operating with a limitless freedom in a world without rules has given way to the formation of the unique and greatest monotheism of the history of all times: the belief in God Money and its accumulation with the consequence of the abysmal differences and of excesses of enormous wealth and debts between men and between nations that are shaking frightenigly the foundations of the essence of whole humanity.

Even love, the most noble expression of human soul, has been understood as sex, and one let believe that there must be a right to sex as a basic need of this modern man without soul. The question arizing spontaneously is how could have happened, how could ever have been possible that this western modern man had become in reality a pure and simple beast??

The dream of Lighthouse of Civilization has been transformed in the reality o the Lighthouse of barbarism. This is the condition in which modern man finds himself involved and that he must face if he wants to be saved. This modern man, though, has already understood, before his governors, that he must first of all reorganize the values of the soul, and there are many signs from many various sources indicating that this new consciousness, a true and proper reawakening of the soul, favoured by the use of internet, join all citizens of planet Earth on the immortal values of their humanity that they have always kept unconsciously inside themselves.

The reawakening of Anima Mundi is the great event that we are living. The awareness of the citizens of Earth that they belong to the same family and recognize, all of them, the same values of Civilization. These values are simple and easy to understand for all. They are the restoring of the Measure in all manifestations of human activities, the reduction of excesses letting everybody be able to express his own dignity for being an important part of the creation.. From this reduction of excesses is descendent the respect for oneself and that for one’s fellow man and the respect for the nature around us, without any form of violence. Without respect for oneself cannot descend the other two nor the absence of violence. These values reject the contrapositions and are nurtured by the teachings of Civilization based on inclusion and Measure.

The reawakening of Anima Mundi is also the awareness of taking in our hands our own destiny, according our own conscience, recognizing the eternal values of the humanity that are lying in each single person, as a new Polar Star toward which to direct our own steps on the lost road to Civilization. This new Anima Mundi is not waiting for, nor is depending on the doing or not doing of its own rulers. This new Anima Mundi shows to its own rulers what has to be or not to be done, and when. Our leaders have fully proved to have no ideas. Furthermore they are blocked by a savage contraposition more suitable to the behavior of monkeys than to that of homo sapiens. And they are afraid to “reform”the status quo in order not to lose their many privileges. Therefore the change can only happen with the direct intervention of the Anima Mundi.

While the whole humanity is threatened by the shaking of a looming catastrophe due to the many prejudices, become then paradigmas, mentioned on this blog and proved to be only dreams or illusions, the moment has arrived to act concretely showing all the power of Anima Mundi. As already described on the article n. 31 next 21st of June, tomorrow, it will be held a planetary demonstration in all towns and cities of the world to which will participate all citizens of the Earth of good will who believe in the values of Anima Mundi. It will be a peaceful walk, real or in a metaphorical sense, open to everybody, without distinction of age, sex, social status and religion, where all feel the attraction of sharing a common destiny and all can bring their contribution, little or great that is.

The summer Solstice of 21st of June is particularly suitable to mark the millenary reawakening of Anima Mundi because the Earth begins her part of the orbit which will take her toward the winter solstice of the 22nd of December that is the beginning of the astronomical year 2012 which, may be only for coincidence, so much expectation has inspired in the Anima Mundi. This Anima Mundi then will proceed with peaceful demonstrations from solstice to solstice showing to its own leaders what to do for the following 6 months. The first step of this program has already been described at the article n. 31 and is only a first step on the road of a thousand miles toward the lost Civilization where the belief in the greatest monotheism of the history of man, the belief in the God Money, has no place, being enormously reduced according to the teachings of Civilization.

The restoration of Civilization is in our hands. No one will come to save us from barbarism if we all do not act with our own responsability and moves, becoming our own masters and makers of our destiny.

47 – IL RISVEGLIO DELL’ANIMA MUNDI

Posted in ARMONIA, ASTRONOMIA, ATTUALITA', ECONOMIA E POLITICA, EVOLUZIONE, MISURA E GIUSTIZIA, PREGIUDIZI MILLENARI, PROPOSTE MILLENARIE, SPIRITUALITA', TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on giugno 18, 2011 by beautiful41

Una corsa senza soste attraverso infiniti disastri e durata millenni, intervallata solo da pause più o meno lunghe fra un disastro e l’altro, sempre rincorrendo l’illusione di una più giusta e più moderna verità. Questo processo millenario è andato avanti infinite volte concludendo tutte le sue fasi con delle delusioni sempre più amare. Questo processo è continuato fino ai giorni nostri allorchè tutte le illusioni sono venute a cadere, rivelando improvvisamente all’Uomo contemporaneo l’inconfondibile realtà davanti ai suoi occhi.

Con ia sconfitta ed il crollo del totalitarismo comunista era sembrato che le democrazie capitaliste occidentali, con la libertà infinita operante in un libero mercato, con le tante conquiste della scienza, della tecnologia, dei diritti umani, delle tante conquiste sociali, dell’affrancamento dalla religione, avessero raggiunto la condizione ideale per il pieno e sano sviluppo dell’Uomo moderno, come mai era successo nella storia conosciuta. Tanto forte era l’orgoglio di quest’Uomo per far parte di questa fortunata o benedetta fetta dell’umanità che egli pretendeva, e lo pretende ancora nella sua cecità, di esportare in tutto il mondo questo suo sistema che rappresentava il non plus ultra della Civiltà!!.

Ma era solo un sogno!!! Il sogno era stato fatto credere e passare per realtà confidando che potesse esistere un uomo senza anima, un uomo “civico” soggetto solo alle sue necessità materiali senza alcuna relazione con la sua anima o spiritualità che ancora oggi, e per molto tempo a venire, è e sarà sbeffeggiata e derisa da tanti presunti “intellettuali”. Un tale uomo senza anima operante con una libertà infinita in un mondo senza regole ha dato luogo alla formazione dell’unico e più grande monoteismo della storia di tutti i tempi: il credo nel Dio Denaro ed il suo accumulo con la conseguenza delle abissali differenze e degli eccessi di ricchezze e debiti stratosferici fra uomini e fra nazioni che stanno facendo vacillare paurosamente i fondamenti dell’essenza stessa dell’umanità intera.

Finanche l’Amore, l’espressione più nobile dell’animo umano, si è fatto passare come sesso, e si lascia credere che debba esistere un diritto al sesso come una necessità basilare di questo moderno uomo senza anima. La domanda che sorge spontanea è come sia potuto accadere, come sia stato possibile che questo uomo moderno occidentale sia diventato in realtà una pura e semplice bestia??

Il sogno del faro di Civiltà si è tramutato nella realtà di faro di Inciviltà. Questa è la condizione nella quale l’uomo moderno si trova suo malgrado ad essere coinvolto e che deve in qualche modo fronteggiare se si vorrà salvare. Questo uomo moderno però ha già capito, prima dei suoi dirigenti, che deve prima di tutto ripristinare i valori dell’anima e molti sono i segnali provenienti da tante diverse fonti indicanti che questa nuova presa di coscienza, un vero e proprio risveglio dell’anima, favorita dall’uso di internet, accomuna tutti gli abitanti del pianeta Terra sui valori immortali della loro umanità e che essi hanno sempre conservato allo stato latente inconsciamente dentro sè stessi.

Il risveglio dell’Anima Mundi è il grande avvenimento che stiamo vivendo. La consapevolezza dei cittadini della Terra che essi appartengono alla stessa famiglia e riconoscono tutti gli stessi valori della Civiltà. Questi valori sono semplici e facili da capire per tutti. Essi sono il ripristino della Misura in tutte le manifestazioni delle attività umane, la riduzione degli eccessi in modo che tutti siano liberi di esprimere la propria dignità dell’essere un elemento importante del creato. Da questa riduzione degli eccessi deriva il rispetto per sè stessi e quella per il proprio simile ed il rispetto per la natura circostante, senza alcuna forma di violenza. Senza il rispetto per sè stessi non ci possono essere gli altri due e nè l’assenza di violenza. Questi valori ripudiano le contrapposizioni e vivono degli insegnamenti di Civiltà fondati sulle inclusioni e sulla Misura.

Il risveglio dell’Anima Mundi è anche la consapevolezza di prendere in mano il proprio destino, secondo la propria coscienza, e riconoscere gli eterni valori dell’umanità che è in ogni singola persona, quale nuova Stella Polare verso la quale dirigere i propri passi sulla perduta strada della Civiltà. Questa nuova Anima Mundi non attende e nè dipende dal fare o non fare dei propri governanti. Questa nuova Anima Mundi indica lei stessa ai propri governanti quello che si deve o non si deve fare, e quando. I nostri governanti hanno ampiamente dimostrato di non avere idee. Essi inoltre sono bloccati da una contrapposizione selvaggia adatta più ai comportamenti delle scimmie che a quelle degli uomini sapiens. Ed hanno paura di “riformare” lo status quo per non perdere i loro tanti privilegi. Pertanto il cambiamento potrà avvenire solo con il diretto intervento dell’Anima Mundi.

Mentre l’umanità intera è minacciata dal vacillare di una incombente catastrofe dovuta ai tanti pregiudizi, diventati poi dei paradigmi, menzionati su questo blog e rivelatisi solo dei sogni o illusioni, è arrivato il momento di agire concretamente mostrando tutta la potenza dell’Anima Mundi. Come descritto all’articolo 30 il prossimo 21 Giugno si terrà una manifestazione planetaria in tutte le città e paesi della Terra ed alla quale parteciperanno tutti i cittadini del mondo di buona volontà che credono nei valori dell’Anima Mundi. Sarà una passeggiata pacifica, reale o metaforica, aperta a tutti, senza distinzione di età, sesso, ceto sociale e religione, ove tutti si sentano attratti dal condividere un comune destino e tutti possono portare il loro contributo, piccolo o grande che sia.

Il solstizio d’estate del 21 Giugno è particolarmente adatto a marcare il risveglio millenario dell’Anima Mundi perchè la Terra inizia a percorrere la sua parte di orbita che la porterà verso il solstizio invernale del 22 dicembre che segna l’inizio dell’anno astronomico del 2012 che, forse solo per una ennesima coincidenza, tanta attesa ha ispirato nell’Anima Mundi. Questa Anima Mundi quindi procederà con pacifiche manifestazioni di solstizio in solstizio indicando ai propri governanti il da farsi per i successivi 6 mesi. Il primo passo di questo programma è stato già esposto all’articolo 30 ed è solo un primo passo sul cammino delle mille miglia diretto verso la Civiltà perduta dove il credo nel più grande monoteismo della storia dell’uomo, il credo nel Dio Danaro, non vi ha dimora, essendo enormemente ridimensionato secondo gli insegnamenti della Civiltà.

La restaurazione della Civiltà è nelle nostre mani. Nessuno verrà a sollevarci dalla barbarie dell’Inciviltà se noi tutti non ci rimbocchiamo le maniche e diventiamo i padroni di noi stessi ed i fautori del nostro destino.

44 – LA DETERMINAZIONE DELLA LONGITUDINE CON LA LUNA

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Un tavolo coperto da una tovaglia di lino finissimo, ricamata con tanti disegni di fiori di loto colorati e bellissimi lungo i bordi della tovaglia e formanti un cerchio al centro della stessa tovaglia, e imbandito con belle ed appetitose pietanze. Cibi raffinati. Pane croccante di tante qualità. Formaggi deliziosi. Frutta locale ed esotica invitante. Salse gustose. Dolci squisiti. Vini prelibati. Birra spumeggiante. Acqua purissima. Stoviglie di ceramica finissima e posate di oro e altre d’argento. Bicchieri a calice di cristallo. Vasi di alabastro ripieni di fiori multicolori ancora freschi. Al centro e pendente dall’alto un grande candelabro di giada a forma di 4 triangoli MR dal quale discendevano 4 pergamene con la “Confessione Negativa” per coloro che sapevano leggere. La grande sala era illuminata da grandi finestre addobbate con ampie coppie di tende profumate e ricamate ciascuna con una grossa “ankh” di colore dell’oro da un lato ed una asta per misurare dall’altra, entrambi questi segni circondati da fiori di loto e stelle a 5 punte azzurrine, fluttuanti con leggiadria all’alito della piacevole brezza proveniente dal mare Mediterraneo.

All’improvviso la porta si aprì ed una orda di uomini scarna, magra ed affamata si materializzò nella sala. Questi uomini erano dei semi-selvaggi e non avevano mai visto una tale simile ricchezza per cui, intimiditi da tutto quel ben di Dio, cominciarono lentamente e con rispetto e circospezione a prendere posizione intorno al tavolo e, nonostante la fame, osservavano con reverenza le tante prelibatezze sul tavolo imbandito, iniziando timidamente a saggiarne i sapori mai conosciuti prima. Piano piano essi si acclimatarono e, finalmente liberi e disinvolti, mangiarono e bevvero a sazietà dimenticando chi erano e da dove venivano. I cuochi e gli chefs che avevano creato e preparato queste prelibatezze erano già morti da vari millenni ed i loro discendenti erano spariti, emigrati in tanti paesi in giro per il mondo, per cui l’orda di semi-selvaggi non conobbe mai questi creatori artisti da “cordon bleu” e nè i loro nomi. Anzi, non gli interessava proprio, tanto erano ormai pieni solo di loro stessi.

Il tavolo imbandito era il tavolo imbandito della conoscenza della biblioteca di Alessandria d’Egitto a cui tutti i classici greci si erano nutriti di quelli che erano solo i resti dei relitti della sapienza salvati dalla distruzione del centro universale della conoscenza millenaria di On (Heliopolis). Essendo i cuochi autori originali spariti essi, i classici greci, rubando i “diritti di autore”, come diremmo noi oggi, vi si sostituirono compiendo così uno dei più clamorosi plagi della storia. Alcuni si dichiararono i creatori delle salse, altri delle varie pietanze, altri dei formaggi, altri dei dolci, e così via di seguito per tutta la ricchezza giacente nella sala della sapienza e sul tavolo della conoscenza. Ma non durò molto. Mancando le istituzioni lungimiranti e solide della Civiltà, il tavolo e la sala della sapienza dopo poco fu abbandonato ed il mondo precipitò nella Barbarie per oltre 1500 anni.

Dopo tali circa 1500 anni accadde, per le coincidenze del destino, che una seconda orda di uomini semi-selvaggi, scarna, magra ed affamata, allenata solo a pregare ed a combattere con la spada e senza idea di Civiltà, venisse a conoscenza delle tante ricette di pietanze, cibi e dolci prelibati che i classici greci avevano appreso al tavolo imbandito della sapienza e delle quali si erano dichiarati autori. Questa seconda orda di uomini semi-selvaggi era l’orda dell’uomo europeo medioevale che, grazie agli scritti degli arabi, all’improvviso fu come illuminata da un potente faro nella notte buia, faro che rivelava l’esistenza di cibi, pietanze e dolci prelibati della Civiltà sconosciuta a questa seconda orda che, disperata, si precipitò ad alimentarsene, mangiandone e bevendone a sazietà, dando origine al Rinascimento. Ma, forse per aver troppo bevuto, come per i classici greci, questa seconda orda di europei senza idea di Civiltà, inebriatasi ed insuperbitasi e credendosi “prescelta da Dio”, ripetette il plagio già perpetrato dalla prima orda, proclamandosi, con qualche eccezione, l'”inventore” o l'”inventrice” di tutte le ricette culinarie della sapienza e della moderna Civiltà, ciò che diede origine alla “superiorità” e predominio del pensiero giudaico-cristiano perdurante ai giorni nostri.

Una delle pietanze prelibate fu assaggiata da Ipparco, uno degli uomini semi-selvaggi nutritosi al tavolo imbandito della sapienza ad Alessandria d’Egitto, e riguardava la Luna e la longitudine, l’idea cioè che la longitudine in mare ed in tutta la Terra potesse essere misurata osservando il movimento della Luna attraverso le stelle. Quest’idea, dopo i secoli bui, riuscì ad arrivare in qualche modo all’orizzonte del pensiero dell’uomo post-rinascimentale il quale, spinto dalla necessità dei navigatori oceanici e dei cartografi di essere forniti di un sistema che permettesse loro la determinazione della longitudine, iniziò ad incentivare, spingere e svegliare la curiosità, l’attenzione e l’ambizionee dei migliori cervelli dell’epoca per risolvere questo problema. Pian piano si riuscì a capire che quest’idea proveniente dal tavolo imbandito, fra tante suggerite, era quella giusta ma per realizzarla occorreva l’esistenza di un osservatorio astronomico da dove si potesse rilevare e registrare le posizioni delle stelle e della Luna, e degli astri in genere, a tutte le ore e tutti i giorni dell’anno. Fu per soddisfare questa necessità che fu costruito l’osservatorio astronomico di Greenwich alla fine del seicento.

La Luna gira continuamente intorno alla Terra compiendo un giro reale od assoluto ogni 27,3 giorni ed un giro apparente, perchè noi nel frattempo con la Terra ci muoviamo rispetto al Sole e per ritornare alla stessa fase lunare, ogni 29,5 giorni. Ogni giorno quindi la Luna si muove di (360° / 27,3 =) 13,2 gradi corrispondenti per ciascuna ora a (13,2 / 24 =) 0,5 gradi. Sarebbe però più appropriato considerare il giro apparente di 29,5 giorni facendo 360°/29,5 = 12,2 gradi, e 12,2/24 = 0,5 gradi.  0,5 gradi sono 0° 30′, trenta primi, i quali sono anche il diametro della stessa Luna. Pertanto la Luna ogni ora si sposta nel cielo lungo la fascia zodiacale del suo stesso diametro. La Luna cioè scivola lungo l’eclittica, che è la linea che definisce la fascia zodiacale, allo stesso modo come una lancetta dell’orologio scorre lungo i numeri delle ore dal 1 al 12, con la differenza che la Luna si muove lungo l’eclittica in senso antiorario anzichè in senso orario. Essa si scosta dall’eclittica al massimo di solo 5 gradi e, con le eclissi, che avvengono sempre sull’eclittica, ne è una marcatrice perfetta. La Luna ripete precisamente i suoi cicli in sincronia con gli altri astri ogni 19 anni, periodo chiamato “ciclo Metonico”.

La Luna quindi, come una avanguardia inviata in avanscoperta da un condottiero di un esercito, è molto più veloce del Sole nel suo percorso di rivoluzione sull’eclittica nella fascia zodiacale. Questo suo distanziarsi palpabilmente e visivamente dal Sole, dalle stelle e dai pianeti che raggiunge e sorpassa continuamente nella fascia zodiacale diede origine così al calcolo della longitudine col metodo denominato delle “Distanze Lunari” in pieno uso fra il 1750 ed il 1850 anche se molti lo usarono fino agli inizi del 1900 allorchè, con l’avvento della radiotelegrafia, molte navi e operatori astronomici e geografici poterono acquistare, ad un costo non esorbitante, un cronometro, detto cronometro marino, che, pur se elaborato dall’inglese Harrison verso il 1750, fu solo con l’avvento della radiotelegrafia che poteva così essere giornalmente corretto o risettato attraverso i “segnali orario” che la radiotelegrafia rendeva disponibili in qualsiasi parte del mondo uno si trovasse.

Il metodo delle “Distanze Lunari” è concettualmente semplice e consiste nel comparare l’ora locale con l’ora dell’Osservatorio Astronomico alla quale si è effettuata la stessa osservazione poichè la loro differenza dà il valore della longitudine. L’ora locale la si ottiene in genere col Sole alla sua massima altezza a mezzogiorno, al passaggio in meridiano, portando in tale istante le lancette di un orologio qualsiasi sulle 12.00.

Per il raggiungimento di questo obiettivo pertanto si iniziarono a registrare all’Osservatorio di Greenwich tutti i giorni ed a tutte le ore di visibilità della Luna, le distanze angolari fra la stessa Luna e gli altri astri visibili della fascia zodiacale, o vicino ad essa, con le quali si prepararono delle tabelle di previsione, basate sul “ciclo Metonico”, per gli anni successivi e relative alle stesse osservazioni. Queste tabelle, o Tavole della Luna furono all’origine dell’Almanacco Astronomico o Effemeridi. Oltre al Sole, le stelle maggiormente interessanti per il detto scopo dentro la fascia zodiacale erano e sono Aldebaran, Polluce, Regolo, Spica, Zuben-el-genubi, Antares, Nunki, Schedar, oltre naturalmente ai pianeti Marte, Giove, Saturno, Venere e Mercurio.

Una volta sistemato il nostro orologio sull’ora locale come detto, e per esempio osserviamo con un sestante o misuratore di angoli, alle 20.15 del nostro orologio per il 21 Giugno che la distanza lunare angolare fra la Luna e la stella Spica è di 13° 42′ e dall’Almanacco Astronomico in nostro possesso rileviamo per la stessa data che lo stesso angolo di 13° 42′ fra la Luna e la stella Spica è osservabile all’Osservatorio di Greenwich alle ore 22.45 ciò significa che la nostra longitudine è 22.45 meno 20.15 = 2 ore e 30 minuti ovest che trasformata in gradi risulta 37° 30′ ovest.

Naturalmente il calcolo reale era più complesso perchè bisognava apportare le correzioni per la parallase e la rifrazione ed altre correzioni, e per le necessarie interpolazioni, data la complessità dei parametri del moto lunare. Da tenere presente inoltre che durante tutto il periodo in cui tale sistema fu usato ogni importante nazione aveva il suo meridiano di riferimento al quale bisognava riferirsi se in possesso di un Almanacco Astronomico della stessa Nazione. Ma concettualmente il semplice calcolo era quello mostrato. Per la completezza dell’informazione bisogna anche dire che la Luna, a causa della rotazione giornaliera della Terra, passa dall’essere, fra Sole Luna e stelle, l’elemnto più veloce nel suo moto di rivoluzione all’essere l’elemento più lento per la detta rotazione giornaliera. Le stelle passano in meridiano ogni 23 ore 56 minuti, il Sole ogni 24 ore e la Luna ogni 24 ore e 50 minuti circa.

Questo sistema delle distanze lunari fu usato, oltre che in mare, anche per l’iniziale mappatura degli Stati Uniti d’America fino alla costa occidentale della California, e fu usato per la mappatura iniziale del Canada fino agli estremi confini occidentali. oltre che in altre parti del mondo. Questo sistema però, per quanto semplice, non era molto preciso avendo una approssimazione in mare fra le 8 e le 15 miglia marine (fra 15 e 28 km) nelle migliori condizioni di osservazione e sulla terra ferma intorno alle 5 miglia marine (9 km) o forse meno.
Uno dei migliori, se non il migliore, osservatore ed estimatore di questo sisstema in mare fu Joshua Slocum, il primo circumnavigatore del mondo in barca a vela in solitario, autore di un affascinante libro il cui titolo è “Solo intorno al mondo”. In esso Slocum descrive come il suo miglior risultato col sistema delle distanze lunari sia stato un errore di sole 5 miglia durante la traversata del Pacifico alla fine dell’ottocento. Secondo Slocum questo sistema è “mirabilmente edificante e non c’è niente nel campo della navigazione che possa sollevare di più il cuore verso l’adorazione”.

Nonostante il notevole margine di approssimazione per i nostri standard odierni appare abbastanza chiaramente però che il metodo delle distanze lunari per il calcolo della longitudine, data la sua semplicità e facile messa in pratica, per terra e per mare, da qualsiasi Civiltà degna di questo nome anche se non tecnologicizzata, possa essere stato usato in tempi arcaici dagli stessi Egiziani, Sumeri, Polinesiani ed altri nei loro viaggi intorno al mondo. Ed è pertanto ragionevole pensare che la memoria di queste nozioni sia stata conservata al centro universale della conoscenza di On e di là finito quale relitto salvato sul tavolo imbandito della sapienza al quale Ipparco mangiò e bevve a sazietà.

Dopo il suo oblio ci sono voluti 2000 anni perchè l’iniziale “input” di Ipparco si sia potuto realizzare in tempi quasi recentissimi, come detto, e dopo secoli di lavoro delle meningi dei migliori cervelli del pianeta prima che, dopo tanti affanni e difficoltà, finalmente si riuscisse a trovare una soluzione ragionevolmente pratica ed attuabile. Non sarebbe illogico pertanto ritenere che sia intercorso altrettanto tempo prima di Ipparco dall’epoca dell’abbandono di questo sistema che richiede comunque, oltre ad una profonda conoscenza dell’astronomia, una conoscenza dei “tempi” e della loro importanza per poter essere “inventato”. Tutto sembra indicarci come l’epoca del 3000 A.C. possa essere stata l’inizio della perdita della sapienza o conoscenza.

In questo contesto appare anche giustificata l’importanza che nell’arcaico passato si è data alla Luna, Regina dell’Universo, Regina d’Amore e Regina di Civiltà, Regina di Vita e Regina della Misura, Regina del Cosmo e Regina della Rinascita, tutte qualità rappresentate dalla Dea Iside e dal fior di loto, dalla “Ankh” e dall’asta misuratrice, presenti nella sala imbandita della sapienza, assieme al triangolo MR, alle stelle a 5 punte ed alla “Confessione Negativa“, la vera anima della Civiltà in ogni tempo, ove matematica, geometria, armonia, misura, equilibrio, rispetto per la Vita e rispetto per la natura, cosmologia ed Amore si fondevano in una sola ed unica entità, secondo gli insegnamenti dei Padri della Civiltà. .

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Nota Aggiuntiva del 30.08.2012, per una miglior chiarificazione.

Il calcolo della longitudine è sempre stato un grattacapo ed un problema di difficile soluzione per l’Uomo. Mentre la latitudine è sempre stata facile da calcolare fin dalle più remote antichità a causa dell’inalterabilità e della stabilità dell’asse terrestre con una inclinazione fissa sull’eclittica, per cui basta prendere con tutta calma di notte l’altezza della Stella Polare, o di chi per essa, sull’orizzonte, in gradi e primi, ed è fatta, è stata “calcolata” la latitudine, oppure con altezze di Sole a mezzogiorno al suo passaggio in meridiano, non così è purtroppo per la longitudine a causa della rotazione continua della Terra che, per rendere l’idea, ci scappa continuamente di sotto. E non possiamo chiedere alla Terra: “Fermati un poco, Terra, che devo calcolare la longitudine”!!

40 – LA CONFESSIONE NEGATIVA E SUO SIGNIFICATO

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1 – Io non ho inferto sofferenze

2 – Io non ho rapinato

3 – Io non ho fatto violenza ad alcuna persona

4 – Io non ho rubato

5 – Io non ho ucciso nè uomini e nè donne

6 – Io non ho alleggerito le quantità secondo misure (al mercato)

7 – Io non ho agito con inganno

8 – Io non ho trafugato le cose che appartengono a Dio

9 – Io non ho pronunciato il falso

10 – Io non ho sottratto beni con la forza

11 -Io non ho pronunciato parole vili o cattive

12 – Io non ho sottratto cibo con la forza

13 – Io non ho agito con inganno (forse nel senso di trasgredire)

14 – Io non mi sono adirato

15 – Io non ho invaso i campi altrui

16 – Io non ho ucciso animali sacri

17 – Io non ho maltrattato terreni arati

18 – Io non mi sono intrigato in faccende con imbrogli

19 – Io non ho sparlato contro alcun uomo

20 – Io non mi sono arrabbiato senza una giusta causa

21 – Io non ho fornicato o commesso sodomia

22 – Io non mi sono masturbato

23 – Io non ho fatto l’amore con la moglie altrui

24 – Io non ho impaurito alcun uomo

25 – Io non ho parlato con rabbia bruciante

26 – Io non sono stato sordo alle parole di giustizia e verità

27 – Io non ho fatto piangere alcuna persona

28 – Io non ho pronunciato parole blasfeme

29 – Io non ho agito con violenza

30 – Io non ho precipitato il mio cuore (nel senso di agire senza considerazione)

31 – Io non ho bucato la mia pelle e non mi sono vendicato verso Dio

32 – Io non ho parlato più del necessario

33 – Io non ho commesso frode e non ho guardato verso il diavolo

34 – Io non ho pronunciato maledizioni verso il Sovrano

35 – Io non ho sporcato acqua corrente

36 – Io non ho esaltato le mie parlate o discorsi

37 – Io non ho maledetto Dio

38 – Io non mi sono comportato con insolenza

39 – Io non ho fatto distinzioni o favoritismi

40 – Io non ho accresciuto la mia ricchezza ad eccezione dei miei propri possedimenti

41 – Io non ho maledetto le cose (natura) che appartengono a Dio e che sono con me

42 – Io non mi sono vergognato del patrono della mia città

……

La CONFESSIONE NEGATIVA, elencata per intero nelle sue 42 enunciazioni anche all’articolo n. 35 e di cui abbiamo già sinteticamente parlato nel precedente articolo, è forse un gioiello prezioso che merita una più attenta riflessione ed una messa a fuoco che ingrandisca i suoi contenuti che sembrano suggerire l’esistenza di un immenso tesoro nascosto e ritrovato. Essa è antichissima e risale al primo pensiero della civiltà egiziana di cui si abbia conoscenza, del 3000 A.C. circa.

Questa “Confessione Negativa” è stata classificata, dopo la sua decifrazione, come una delle tante “formule magiche funerarie” che il deceduto pronunciava per facilitare il suo viaggio nell’al di là. Se escludiamo che gli antichi egiziani passassero il tempo a inventare e recitare “formule magiche funerarie” forse i loro scritti si potrebbero inquadrare in una diversa più logica e realistica prospettiva.

Avvicinandoci con la nostra lente di ingrandimento a questa “Confessione” appare la sua semplicità estrema: cioè tutti gli esseri umani possono capire il significato delle parole esposte. Avvicinandoci ancora appare una totale assenza di violenza e la preoccupazione di non arrecare alcuna forma di violenza a chicchessia e alla natura, rispettando entrambi. Avvicinandoci ancora comincia ad apparire la parte più importante e cioè che non si tratta di una imposizione di regole e principi a cui l’uomo deve soggiacere, ma è l’uomo che parla, attraverso la sua anima, al centro dell’Universo infinito, descrivendo, per mezzo di quello che non ha fatto, le sue deduzioni e convincimenti su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato fare o praticare nella sua concezione di Civiltà, ove per Civiltà si intende progresso pacifico senza guerre.

Il centro dell’attenzione generale è pertanto l’Uomo e la sua anima, e, per quanto egli si rivolga alle divinità presenti nella stanza del Giudizio o del “Maat“, queste divinità vi hanno una prominenza più che altro solo simbolica e figurativa, cioè da testimoni. L’unico vero attore della “Confessione Negativa” è l’Uomo e il suo pensiero che appare tale da essere valutato e “pesato” da una divinità che però non si pronuncia perchè essa è lo spirito divino cosmico ed evolutivo che si manifesta continuamente ed eternamente attraverso gli opposti ed i contrari rappresentati dalla grande bilancia al centro della sala. Pertanto l’anima di quest’Uomo non sarà giudicata dalla più o meno benevola condiscendeza di questa o quella divinità, ma sarà giudicata dai suoi stessi atti e comportamenti che sapranno o non sapranno determinare l’equilibrio perfetto della bilancia.

Nella “Confessione Negativa” ci troviamo quindi di fronte ad un Uomo pienamente responsabile delle sue azionii, signore del suo mondo, padrone di sè stesso, che determina da solo il suo destino secondo la sua ragione ed i suoi sentimenti e spiritualità. Si direbbe che ci troviamo cioè di fronte a degli arcaici uomini dall’intelligenza, coscienza e pragmaticità di un livello senza dubbio superiore e ciò potrebbe essere una ulteriore conferma o prova, qualora ce ne fosse bisogno, della presenza di intelletti razionali di tutto rispetto, fondatori di tante colossali opere, fisiche e mentali, che conosciamo dal mondo arcaico.

Assieme a ciò traspare dalla “Confessione Negativa” una grande umanità ed una grande umiltà che, unitamente all’assenza di un Dio antropomorfo ed imperioso a cui rispondere, ne fanno una concezione di carattere universale, un mezzo adatto ad unire tutti gli uomini del pianeta, a qualsiasi religione, credo, o non credo, essi appartengano, perchè essa, più che una condizione religiosa, riflette una condizione e delle regole di Civiltà valevoli ovunque ed in qualunque tempo. Questa “Confessione Negativa“, essendo quindi di carattere “neutrale”, potrebbe essere fatta propria e divulgata da tutte le religioni del mondo, in particolare dalle tre religioni monoteiste “cugine” dell’ebraismo, del cristianesimo e dell’islamismo.

Appare altresì, alla luce di quanto è stato detto, che l’impostazione e l’ideazione della “Confessione Negativa” sia stato un atto ponderato e ben studiato da una o più menti razionali e rivolto, oltre che a facilitare il viaggio delle anime dei defunti, principalmente al mondo delle anime viventi affinchè, operando nell’equilibrio, nell’assenza di eccessi, nella non-violenza, nel rispetto per uomini e cose, nella inclusione, nella condivisione, nella misura e nell’armonia, l’uomo possa progredire pacificamente secondo le regole della Civiltà.

La “Confessione Negativa” ci dà anche la misura di quanto l’uomo si allontani dalla Civiltà. Ai giorni nostri questa misura è rappresentata dal numero delle bombe e missili che giornalmente piovono per uccidere esseri umani innocenti e dalle tante armi che l’uomo moderno usa in tutto il mondo quotidianamente. E l’idea di Civiltà è talmente ignorata e dimenticata che mentre succede tutto questo disastro importanti Capi di Stato fanno meetings, ridono, sorridono, brindano con “Champagne” d’annata e si fanno fotografare felici e contenti di essere gli araldi della loro “superiore” Civiltà!!! Ma non sanno che essi invece sono gli araldi della Barbarie!!!

In conclusione la “Confessione Negativa” è l’antitesi, l’opposto, dei 10 Comandamenti del pensiero Giudaico-Cristiano poichè mentre in questi abbiamo un Dio imperioso che detta all’Uomo, passivo, delle regole da seguire, nella “Confessione Negativa” abbiamo l’Uomo, umile e razionale, che elenca i suoi comportamenti derivanti dalla sua coscienza e conoscenza del significato di Civiltà. Essa ci indica, ieri come oggi ed in ogni tempo, la strada dove dovremmo dirigerci per ritornare alla Civiltà ed ai suoi punti di riferimento immortali.

In parole ancora più semplici la “Confessione Negativa” dimostra che originariamente i suoi concetti erano concetti di Civiltà Universale, e che solo millenni dopo questi concetti universali furono fatti propri dall’uomo che, a causa della sua pochezza di sapienza e conoscenza, si “inventò” tutte le attuali religioni planetarie, basate su un Dio antropomorfo inesistente, che tanti disastri hanno provocato e continuano a provocare, anche perchè il proprio Dio è sempre migliore di quello degli altri.

38 – MARCHIONNE E I TEMPLARI DEL SECOLO XXI°

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Marchionne mi ricorda i Templari. Alto, sembra, e massiccio sugli schermi televisivi, l’occhio sveglio, dà l’idea di un grande conquistatore, un conquistatore di economia moderna, così come i Templari erano, o volevano essere, dei grandi conquistatori di anime, patrimoni, tesori, segreti e terre sante. Una croce da Templare sul suo maglioncino medioevale gli starebbe proprio bene. Ma Marchionne mi colpisce, oltre che per il suo aspetto fisico somigliante a quello dei Templari, per il suo bagaglio mentale e culturale, perchè tipico di quello di un Templare.

Il contesto mentale e culturale di un Templare era basato per lo più o solo sulla Bibbia, l’unico o uno dei pochi libri in circolazione ed esistenti durante il medioevo. Durante quei tempi gli anni si iniziarono a contare dall’anno zero della nascita di Cristo. Questo nuovo sistema di conta degli anni, dall’anno zero di Cristo, andava inconsciamente a rafforzare enormemente l’idea che la civiltà fosse nata con Cristo o, al massimo, nel mondo classico ellenico antecedente a Cristo di qualche secolo. Ciò perchè nello stesso periodo dell’esistenza dei Templari in Europa vi erano gli arabi portatori degli scritti dei classici greci che si era iniziato a tradurre in latino, portandoli a conoscenza forse anche di qualche Templare.

In questo contesto culturale medioevale le millenarie civiltà dell’antichità, dell’Egitto, della Mesopotamia e della valle dell’Indu semplicemente non esistevano, i loro monumenti e le Piramidi stavano sotto la sabbia ed il tutto era nascosto alla mente dell’Uomo per il quale la Civiltà era nata con Cristo nell’anno zero con Roma e con la quasi coesistente Grecia Classica.

Con questi pregiudizi dentro la propria testa  tutti gli abitanti della Terra non Cristiani erano considerati pertanto dei pagani e dei primitivi per cui quando iniziarono i viaggi dei Grandi Navigatori questi pagani primitivi dovevano necessariamente essere assoggettati o con la spada o con la conversione perchè ciò era la conseguenza naturale dell’essere all’apice della Civiltà e quindi i Templari si sentivano investiti di una responsabilità storica e divina per portare la civiltà dovunque andassero, con la spada nella mano destra e con la croce di Cristo nella mano sinistra. Questi pregiudizi e questo spirito medioevale, rappresentati e testimoniati dalle croci dei Templari dipinte o cucite sulle vele delle loro navi, erano gli stessi che pervadevano le menti dei Grandi Navigatori che, sulla scia dei Templari, procedettero alle imprese storiche che conosciamo, con la spada nella mano destra e con la croce di Cristo nella mano sinistra.

Ma fu proprio a partire da questi viaggi che si mossero le acque e l’uomo europeo iniziò a viaggiare, oltre che per mare, anche per via di terra. Sorprendentemente, sommerse o semisommerse dalle sabbie, quest’Uomo iniziò a scoprire tante testimonianze di remote antichissime civiltà fuori dalla sua conoscenza!!! Il passaparola diffuse gradualmente queste informazioni che alimentarono sempre più la curiosità dell’Uomo europeo finchè, con la spedizione di Napoleone in Egitto, iniziarono ufficialmente le tante campagne archeologiche che continuano ancora oggi.

Due secoli di campagne archeologiche hanno portato alla luce tante realtà sconvolgenti, tanto sconvolgenti nell’attestazione dell’esistenza di vere grandi civiltà millenarie antecedenti i classici greci che gli stessi archeologi che sovrintendevano alle campagne archeologiche non credevano ai loro occhi e rifiutavano di riconoscere la realtà che stava davanti a loro. Tanto era forte il pregiudizio del mondo medioevale dei Templari che la civiltà fosse nata con Cristo e con il classicismo greco che moltissimi archeologi rifiutavano finanche di prendere in considerazione che i tanti “numeri” che comparivano su tanti reperti che venivano fuori dagli scavi potessero significare l’esistenza di un pensiero “razionale” posseduto dai loro antichi autori.

Questo pregiudizio continua ai giorni nostri perchè finanche nelle università più prestigiose al mondo si insegna agli studenti che i “numeri” dell’antichità “non contano“, come è stato ampiamente descritto all’articolo n. 8 – I numeri “non contano” – , perchè il riconoscere che quei numeri “contano” equivale a riconoscere che la civiltà non è nata nella Grecia Classica e con Cristo, ma molto, molto prima. Non riconoscendo la realtà di quei “numeri”, e non riconoscendo la realtà in genere, si è stati costretti ad interpretare il significato dei reperti e monumenti di quelle grandi civiltà come il prodotto dei pensieri di uomini sognatori occupati all’adempimento di “riti di fertilità”, ad esprimere “formule magiche funerarie” ed alla “adorazione degli dei”!!! Evviva!!!

Una intera storiografia con queste interpretazioni del pensiero antico è stata inculcata all’Uomo europeo moderno. E si cerca di nascondere e di non rendere pubblico tutto ciò che potrebbe invalidare questa idea, l’idea cioè che il progresso è una conquista del mondo culturale giudaico-cristiano. Popolari divulgatori e “conduttori” televisivi, petto in fuori, annunciano quotidianamente, attraverso l’etere, che “la civiltà è nata nella Grecia Classica”!!! Che vergogna!!! Fortunatamente non tutti gli archeologi e ricercatori sono caduti in questo pregiudizio e finanche nelle scuole assistiamo ad un timido accenno di valorosi e coraggiosi professori che, ragionando con la propria testa, iniziano a far trapelare ai giovani la verità.

Ma è ancora  troppo presto. Sull’onda di questo potente pregiudizio millenario una intera classe dirigente, in tutti i campi della cultura e delle attività umane, è stata con esso pasciuta ed allevata e bisogna ora attendere che questa dirigenza vada in pensione allo scadere del suo mandato. Due secoli di scavi sono stati in pratica pressocchè resi nulli perchè andavano ad intaccare i privilegi culturali e la supremazia del mondo giudaico-cristiano. Il sogno nascosto della dirigenza “fondamentalista” o “ideologicizzata” del mondo giudaico-cristiano è che questi monumenti e reperti della citata antichità pre-classica possano scomparire o possano essere ridotti in cenere!!

Il Rinascimento aveva iniziato a svegliare l’uomo europeo dal suo torpore con le idee di Marsilio Ficino, rifacentesi a Proclo ed altri, ma poi, gradualmente, nei secoli seguenti, queste idee furono abbandonate per mantenere il predominio e la “superiorità” del mondo giudaico-cristiano dei Templari. Il pregiudizio dei Templari continua quindi ai giorni nostri ed ha prodotto la distorsione del pensiero europeo moderno regalandoci quei gioielli prodigiosi dell’umano intelletto quali contrapposizione, marxismo e capitalismo, crescita infinita, libertà infinita, rapina degli uomini e della natura, guerre e disastri immani, ed eccessi stratosferici irregolati!!!

In questo contesto culturale si inquadra Marchionne, assieme ai tanti Marchionne occidentali, dagli emolumenti semplicemente irrazionali, odierni. Questi Templari del XXI° secolo che hanno sostituito la croce e la spada con la competitività e una crescita infinita in un libero mercato predatorio senza regole, che essi considerano la più alta concezione moderna dell’umano progresso, non si rendono conto di essere alla guida di un sistema diretto verso il baratro. Ciò perchè la Civiltà è nata in un altro mondo, venuto alla luce dalle sabbie dell’oblio durante le campagne archeologiche, sconosciuto ai Templari del XIII° e del XXI° secolo, dove i loro condottieri, spesso qui chiamati i Padri della Civiltà, avevano in una mano una asta per misurare e nell’altra mano il simbolo della vita, ed il loro pensiero razionale era strutturato sulla condivisione, sull’equilibrio, sulla inclusione, sull’assenza di eccessi e sul perdono o massimo rispetto per tutto e tutti, concetti cioè che sono esattamente l’opposto dei concetti dei Templari di ieri e di oggi, basati su contrapposizione, squilibri, esclusione, eccessi sfrenati, guerre. Il mondo dei Padri della Civiltà  era sintetizzato dalla “Confessione Negativa” e dalla storia di Giuseppe e i suoi fratelli, nella Misura e nell’Equilibrio. Senza Misura e senza Equilibrio si va inesorabilmente verso l’opposto della Civiltà e cioè si va verso la barbarie, la guerra e la distruzione.

Il compito dei CITTADINI DELLA TERRA che anelano ad un mondo diverso e migliore è pertanto di ripristinare la MISURA perduta secondo quanto esposto all’articolo n. 30 – CHIAMATA PER IL 21 GIUGNO!! – per un progresso nella pace, nella condivisione e nell’equilibrio, come indicato dai Padri della Civiltà!!

ACCORRETE ALLA MANIFESTAZIONE PLANETARIA DEL RUBICONE IL 21 GIUGNO IN TUTTE LE CITTA’ DEL MONDO!!!

La manifestazione è spontanea e non ha capi o leaders nè partiti politici. E’ una semplice passeggiata pacifica, nella direzione del Sole da est verso ovest, per manifestare una nuova presa di coscienza dell’animo umano.

35 – GIUSEPPE E I SUOI FRATELLI – LA CIVILTA’ E LA BARBARIE

Posted in ARMONIA, ATTUALITA', ECONOMIA E POLITICA, MISURA E GIUSTIZIA, PROPOSTE MILLENARIE, RELIGIONE, RIFLESSIONI, SPIRITUALITA', STORIA, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on marzo 25, 2011 by beautiful41

1 – Io non ho inferto sofferenze

2 – Io non ho rubato con violenza

3 – Io non ho fatto violenza ad alcuna persona

4  Io non ho rubato

5 – Io non ho ucciso nè uomini e nè donne

6 – Io non ho alleggerito le quantità secondo misure (al mercato)

7 – Io non ho agito con inganno

8 – Io non ho trafugato le cose che appartengono a Dio

9 – Io non ho pronunciato il falso

10 – Io non ho sottratto beni con la forza

11 – Io non ho pronunciato parole vili o cattive

12 – Io non ho sottratto cibo con la forza

13 – Io non ho agito con inganno (forse nel senso di trasgressione)

14 – Io non mi sono adirato

15 – Io non ho invaso i campi altrui

16 – Io non ho ucciso animali sacri

17 – Io non ho maltrattato terreni arati

18 – Io non mi sono intrigato in faccende con imbrogli

19 – Io non ho sparlato contro alcun uomo

20 – Io non mi sono arrabbiato senza una giusta causa

21 – Io non ho fornicato o commesso sodomia

22 – Io non mi sono masturbato

23 – Io non ho fatto l’amore con la moglie altrui

24 – Io non ho impaurito alcun uomo

25 – Io non ho parlato con rabbia bruciante

26 – Io non sono stato sordo alle parole di giustizia e verità

27 – Io non ho fatto piangere alcuna persona

28 – Io non ho pronunciato parole blasfeme

29 – Io non ho agito con violenza

30 – Io non ho precipitato il mio cuore (nel senso di agire senza considerazione)

31 – Io non ho bucato la mia pelle e non mi sono vendicato verso Dio

32 – Io non ho parlato più del necessario

33 – Io non ho commeso frode e non ho guardato verso il diavolo

34 – Io non ho mai pronunciato maledizioni verso il Sovrano

35 – Io non ho sporcato acqua corrente

36 – Io non ho esaltato le mie parlate o discorsi

37 – Io non ho maledetto Dio

38 – Io non mi sono comportato con insolenza

39 – Io non ho fatto distinzioni o favoritismi

40 – Io non ho accresciuto la mia ricchezza ad eccezione dei miei propri possedimenti

41 – Io non ho maledetto le cose che appartengono a Dio e che sono con me

42 – Io non mi sono vergognato del patrono della città

Questa è la “Confessione Negativa” o “Dichiarazione di Innocenza” che le anime degli antichi egiziani deceduti pronunciavano davanti a 42 divinità nella  Sala del Giudizio, o “Maat”, presieduta da Osiride, Iside e Nephtys, con la presenza di Ra-Harmachis, Temu, Shu, Tefnut, Seb, Nut, Horus, Hathor, Hu, Sa, Anubis e Thoth, durante l’importante operazione e cerimonia della “Pesatura del Cuore” del deceduto su una grande bilancia posizionata al centro della Sala ove su un piatto della bilancia veniva messo il cuore del deceduto e sull’altro piatto vi era la piuma rappresentante il concetto ed i precetti di equilibrio del “Maat”.  L’anima del deceduto veniva diretta nei campi elisi, in compagnia delle grandi divinità, se alla fine della cerimonia la bilancia rimaneva in equilibrio perfetto. Se invece la bilancia si inclinava da una parte o dall’altra l’anima veniva diretta all’inferno, come diremmo noi oggi, nel fuoco, e con infiniti tormenti e maltrattamenti.

Vi sono diversi papiri con diverse “confessioni” come pure diversi sono i traduttori che hanno prodotto diverse interpretazioni. Questa presentata è derivante dal papiro di Ani ed è la traduzione fatta da uno dei più grandi Egittologi di tutti i tempi, curatore del British Museum: il fu Sir Wallis Budge, che ha scritto molti interessantissimi libri sull’argomento. Tutte le versioni e traduzioni convergono però nel trasmettere e mettere in risalto i sentimenti di alta spiritualità e le concezioni di vita estremamente rispettose delle persone e delle forme del creato che non ci aspetteremmo da popoli vissuti migliaia di anni orsono, convinti come siamo di essere noi all’apice della civiltà. Inoltre queste “confessioni” si possono considerare un codice di condotta morale indicativo della mentalità e saggezza di questi nostri arcaici antenati. La storia di Giuseppe e i suoi fratelli si sposa alla perfezione con lo spirito della “Confessione Negativa”. Entrambe, la storia e la confessione, risalgono alla notte dei tempi.

La storia di Giuseppe e i suoi fratelli fu riscoperta in forma geroglifica come un racconto fiabesco narrato già ai tempi delle antichissime dinastie della storia egiziana. Ciò conferma la sua estrema antichità. Questa storia è complessa ed articolata e la sua importanza doveva essere ritenuta grande fin dalle origini, perchè finanche i compilatori del Vecchio Testamento della Bibbia, millenni dopo, le hanno riservato un gran numero di pagine. In breve Giuseppe, figlio prediletto di Giacobbe, per invidia dei suoi 11 fratelli, fu minacciato di morte varie volte dagli stessi fratelli i quali alla fine lo vendettero come schiavo ad una carovana di passaggio. All’articolo n. 10 abbiamo visto il dipanarsi ed abbiamo interpretato la parte più appariscente di questa parte della storia, mentre Giuseppe era in Egitto. Dopo essere asceso alla carica di Vicerè d’Egitto e durante la carestia, Giuseppe incontrò i suoi fratelli, che lo avevano in pratica condannato a morte, mentre cercavano di sfuggire alla morte per fame.

Per quanto la “Confessione Negativa” non menzioni esplicitamente la parola “perdono”, esso, il perdono, è più che implicito fra i precetti del suo codice morale. Quando ci dice di non aver inferto sofferenze, di non aver fatto violenza ad alcuna persona, di non avere ingannato, di non avere impaurito, di non avere sparlato, di non aver fatto piangere alcuna persona, di non essere stato sordo alla giustizia ed alla verità, di non aver agito con violenza, eccetera, ci dice con altre parole di aver usato il perdono. Il perdono, contrariamente a quello che noialtri, da barbari ingenui, pensiamo, è un’arma potentissima infinitamente più potente della più potente bomba atomica, e finanche più potente della prossima bomba che gli “scienziati” cercano di costruire, quella dell’antimateria. Il perdono è un’arma della Civiltà. La vendetta, la guerra e la bomba atomica è un’arma della barbarie. Questo è il messaggio che ci viene dalla storia bellissima dell’incontro di Giuseppe coi suoi fratelli.

Giuseppe, divenuto potentissimo, quando riconobbe fra i profughi affamati coloro che avevano decretato la sua morte, avrebbe potuto facilmente vendicarsi e senza neanche esporsi in prima persona, visto che lui aveva riconosciuto i suoi fratelli ma essi non avevano riconosciuto Giuseppe. Giuseppe usò invece l’arma della Civiltà: il perdono.

Giuseppe non facendo violenza a nessuno era e fu pertanto la personificazione o l’umanizzazione, nella vita reale di tutti i giorni, dei precetti della “Confessione Negativa”. Giuseppe morì da uomo potente e la potenza del suo messaggio entrò nell’eternità come un punto di riferimento essenziale per chiunque voglia leggere e vedere la realtà con gli occhi della mente e del cuore. Il suo messaggio, come quello delle “Confessioni” è un messaggio di Amore Cosmico dei Padri della Civiltà, nostri antenati, i quali hanno lasciato le loro inconfondibili impronte per i loro messaggi immortali. Queste impronte erano e sono i numeri sessagesimali. La numerazione sessagesimale faceva parte del loro linguaggio ed i numeri sessagesimali erano un pò la chiave per accedere alla loro mentalità, erano i loro passaporti o carte di identità. Così fu per Giuseppe e i suoi fratelli, 12 figli di Giacobbe, con il 12 il fattore più indicativo della provenienza di tali preziosi insegnamenti di civiltà. Quando ci imbattiamo in tali numeri dovrebbe sempre suonare un campanello di allarme nelle nostre menti per avvisarci: attenzione!!, questo potrebbe essere un messaggio, o un reperto, o una opera, dei Padri della Civiltà.

Le tante lezioni della storia di Giuseppe e delle “Confessioni” mettono inoltre in risalto l’importanza dell’evitare gli eccessi, del vivere in equilibrio, equilibrio espresso molto bene dalla bilancia della sala del giudizio del “Maat”. Questo problema degli eccessi, pur dovendo essere qualcosa facile da capire, nella nostra odierna “modernità” è semplicemente ignorato. In particolare gli eccessi della “Parola” sono molto evidenziati nelle “Confessioni” quando dice io non ho pronunciato il falso, non ho detto parole vili o cattive, non mi sono adirato, non mi sono immischiato in inbrogli, non ho sparlato contro alcuno, non ho parlato con rabbia bruciante, non ho pronunciato parole blasfeme, non ho parlato più del necessario, non ho pronunciato maledizioni verso il sovrano, non ho esaltato le mie parlate o discorsi, non ho fatto distinzioni, non ho maledetto Dio, non ho maledetto le cose della natura. Cioè ben 13 accenni solo a questi eccessi distruttivi della parola.

L’Italia, fra i paesi occidentali, anche in questo eccelle. Negli anni 80 avevamo, noi, piccolo Paese al mondo, il 25%, un quarto, di tutte le trasmissioni televisive della Terra. Dopodichè si è perso il conto. Oggi questa percentuale sarà sicuramente aumentata. Non solo. E’ stata estesa a coprire tutte le 24 ore e, via satelliti, inviata a tutto il mondo, alimentando vorticosamente le illusioni, i fraintesi, le allusioni, le distorsioni, le false realtà, la bramosia, l’avidità, sogni spezzati, oltre alla voluta disinformazione o all’informazione di parte, tutte cose che contribuiscono ad aumentare gli squilibri del pianeta e gli odi che ne conseguono. Perchè gli eccessi conducono alla barbarie, ecco perchè è importante vivere in equilibrio. Ma quale governante avrà mai il coraggio di ridurre questo tanto parlare a livelli più accettabili e più rispettosi delle tante altrui sensibilità, culture e percezioni??? Nessuno. Nessuno perchè crediamo nella libertà infinita. Ma gli eccessi della libertà infinita ci potrebbero riservare amare sorprese.

I messaggi della storia di Giuseppe e i suoi fratelli e delle “Confessioni” sono, in conclusione, messaggi eterni di inclusione o conciliazione, sobrietà e carità contro i loro concetti opposti di contrapposizione, esclusione, eccessi e avarizia o indipendenza. Quando riconobbe i suoi fratelli Giuseppe, col perdono, si riconobbe parte includente della sua famiglia che ricompattò ed onorò. Parimenti quando venne la carestia salvò, in cambio di niente, tutti i profughi venuti a sfamarsi, facendo in pratica la carità dettata dal principio di inclusione in un momento in cui si erano verificati degli squilibri, o eccessi, tra chi aveva tanto e chi aveva niente.

Tante migliaia di anni dopo, ai nostri giorni, l’umanità si trova a rivivere quelle esperienze drammatiche delle abissali differenze fra gli esseri umani e fra le nazioni del pianeta. L’eccesso di ricchezza è un peccato, come evidenziato dalle “Confessioni” e va regolato al pari di tutti gli altri eccessi, secondo gli insegnamenti concettuali di Giuseppe e dei padri della Civiltà, come già mostrato negli articoli precedenti di questo blog da dove viene messa in luce l’idea che l’unica risposta possibile alle sfide che questa umanità si trova a fronteggiare è un solo governo per una sola Nazione, la Nazione Terra, con le stesse regole e con l’economia, in tutte le sue forme, governata e regolata dal governo anzichè essere lasciata “libera” nelle mani dei tanti turlupinatori ai quali del destino dell’umanità non glie ne frega niente. L’alternativa potrà solo essere una guerra fratricida della barbarie.

Vedi l’articolo n. 10 – GIUSEPPE IN EGITTO – per i dettagli e spiegazioni più importanti di questa affascinante storia di civiltà.

…….

P.S. del 15 Dicembre 2012 – A conferma ed a parziale correzione di quanto sopra descritto bisogna aggiungere che la storia di Giuseppe non è una fiaba ma, secondo le ultime decifrazioni dei relativi geroglifici, è la storia vera appartenuta al leggendario IMHOTEP, vicerè d’Egitto e del faraone Zoser della terza dinastia. IMHOTEP fu definito da alcuni studiosi come il Leonardo da Vinci egizio ed i suoi meriti furono tanti che dopo la morte fu deificato. La sua storia fu copiata dagli ebrei della Bibbia e dandogli il nome di Giuseppe.

31 – CITIZENS OF THE EARTH!!! – CALL FOR 21ST OF JUNE!!

Posted in ARMONIA, ATTUALITA', ECONOMIA E POLITICA, EVOLUZIONE, MISURA E GIUSTIZIA, SPIRITUALITA', TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on febbraio 22, 2011 by beautiful41

The horses, veterans of countless campaigns carried out up to the borders of the known world, beautiful with the muscles flickering at the clear morning light, were pawing at the winter sun, nervous, along the edge of Rubicon river, showing their nervousness with frequent neighes, as often they used to do at the beginning of the great battles, when they were seeing the fluctuation of the red mantle of the enquiring and thoughtful Caesar in front of them and of the roman legions waiting for the orders of their general. They were sensing, with the tipical instinct of the animals, that their crossing of the small river would have determined the course of history for next thousands of years. They were sensing that they were born and grown up for that destiny. They were sensing that the so many victorious and bloody conquests had only been a preparation fot this last enterprise, the greatest of their brave lives, They were sensing, entering a special tuning with the thoughts that were in the air on the crowd of humans and animals waiting on that edge of river, that they could not anymore escape their unavoidable fate. After a wait that seemed an eternity at last arrived the echo of Caesar’s decision. Ahead!!!! “Alea iacta est”.

After about two thousand years the Man, like Caesar’s legions, is facing the challenge of a new millenary destiny arrived at a new historical terminus, on a new edge of an other metaphorical Rubicon. To cross it or not, this is the dilemma of modern Man. While the horses are pawing, this Man feels that he himself too cannot avoid his glorious fate. The air that he breathes, the so many echos, whispers and sounds from the world around are telling him that he has arrived at the RUBICON OF THIRD MILLENNIUM. This Man is driven by a desire of change, an irresistible force never known before. Standing still means to accept the status quo and to be fearful, to cross the Rubicon means to decide our own destiny and to be our own masters and the lords of our own world, savouring the elixir of a sense of confidence, self-esteem, courage, optimism of a better world and of respect for ourselves that this crossing implies.

The ideas and prejudices that have come to accumulate for more than two thousand years have exhausted their propelling force and have fully shown their inadequacy to supply Man’s Civilization the solid and more just reference points that could lead him in a peaceful development and with the right faith in his future. Some important ideas and prejudices that have by now already passed their time have been listed and explained from the beginning on this blog and it appears clear that these ideas and prejudices, left on their own, continuing an escalation of disasters begun in the past and increasing always more their destructive intensity, will lead human kind shortly at its extintion or at its total ruin.

Many of those ideas and prejudices are derived from the world of Classical Greece because one was thinking that its thought was at the origin of civilization. We know today that things were in a different way and that the greatest  intellectual men of classical world were only the last bearers of a profound, thorough, deep and inclusive conception of true civilization existed on this planet thousands of years before them that they understood partially and with difficulty. The famous democracy of that classicism, at the root of our so much praised modern institutions, has revealed itself, for instance, a great falsehood because it is based on the principle of contraposition or contrast of the oppositions, when we have seen that the spirit of contraposition is destructive and makes the truth or reality disappearing. Italy of our days is the classical example of it.

That same classical world, with this idea of contraposition, has not gone very far, remaining always divided within its territory and condamning to death great and valorous historical figures. The idea of balancing contrapositions was so misunderstood giving way to the principle of the excluding oppositions set against and destructive instead of inclusive oppositions shared and conciliatory which in the past were allowing to look at the truth and to be pragmatic, as we say today. There is therefore nothing to be proud of. It was then only a big flop or, if you like, a great misunderstanding.

The so many contrapositions, left and right, conservative and progressive, monarchical and republican, creationist and evolutionist, faith and atheism, and so on, built on the dead bodies of the madnesses of recent past like marxism and capitalism, comunism and fascism, dictatorship and democracy, poverty and robbery in an infinite growth, and so on, established in civil life, have already partially been described on this blog and have led by now to an unbearable establishment of the opposed excesses. Therefore the time to cross the Rubicon has arrived, proceeding toward a New World Order built of peaceful progress sharing it with all citizen of the Earth. The first step will be to add in our Constitution or in our Constitutions the principle that the rules of economy must be submitted to the approval of the government or of the governments of the Nation or of the Nations, and that the remunerations, in the public and private sector, must in no case surpass the ratio of one to five, that is the most high remuneration may be at the best five times that of the less paid. The idea that the economy has to be untouchable and free to operate its own cheating designs at the origin of so many unjust abysmal inequalities and of so many criminal acts, physical, of cartel, and of corruption, is a myth that has to be cancelled and forever. Too much is too much.

For this reason, on the principle that the people are the masters of their own destiny and not the privileged governors, passive and without visions, often colluded and corrupted with the independent economic powers, for next 21st of JUNE, at summer solstice of northern emisphere and winter solstice for southern emisphere, is called a global demonstration, the DEMONSTRATION OF RUBICON OF THIRD MILLENNIUM, in all capitals and in ALL TOWNS OF ALL NATIONS OF THE EARTH. A demonstration peaceful, powerful and cheerful, where all persons, women and men, of all age, class and origin, eager to change this world badly sick, are invited to participate, everyone with his/her own contribution of knowledge and faith in the hope of a better future moulded by the citizen of one Nation, the Nation EARTH.

Do not be afraid. These words, perhaps prophetic, were pronounced by a great charismatic leader, peaceful and in the same time revolutionary, Pope John Paul II, who already during his life perhaps foresaw that humanity was approaching the Rubicon. A few days ago similar words have been pronounced, with the same spirit, at Tunis, from where they have bounced to Egypt  and from Egypt all over the world: “Do not burn yourself, burn the fear that is inside yourself”. Words joining the whole humanity, independently of religion. And they, these words, are valid also for western man, for many reasons enslaved by consumism, consumism that has destroyed his spirituality and his humanity. Only if we will not be afraid of sharing our Earth with our fellow man we will be able to catch the faith and the force to set on this new road after crossing the Rubicon.

Obama has shown that the governments will not change the road of Man’s destiny. The change can only come from below with a clear demonstration of all persons of good will who see the unbearable injustices of the planet. We will start therefore next 21st of June showing signs of the first two changes that all inhabitants of Earth demand: Economy written in Constitution to be under control of governments; and remunerations with ratio one to five. We will give to our governments six months time to start each program that the people of the planet require, and we will proceed then from solstice to solstice. We will wait then until the winter solstice of northern emisphere of the 22nd December for a new planetary demonstration and, in case the first two requests will not be satisfied, we will demand in such case the immediate change of all members of governements.

Next 21st June, the day of SOLSTICE, is a particular day most suitable for crossing the RUBICON. It is the day and the point from where the EARTH begins her voyage toward the solstice that will determine the beginning of the new year 2012. There is much talking about this 2012, of the prophecies linked to it, of the maya calendar, and so on. Though following these news and informations as simple observers, it is impossible not to catch the coincidence, more than the crossing of our MILLENARY RUBICON, with the concordance of 5000 years elapsed from the beginning of the decadence of Man. Even if true that Man did some technological progress worth of mention in the last years, it is also true that on the social, moral and spiritual side, and of the Reason, with the so many disasters described in this blog, he could not fall more down.

There is a new sense of community, brotherhood, tuning or common view, desire of true democracy and of a new freedom with the respect of the dignity, freedom and privacy of the person, particularly of the woman, which is coming not only from Tunisia, Egypt, Algeria, Maroc, Libya and other arab countries, but also from “rich” America and from “rich” Europe and from “rich” China and other countries of the Orient, not to mention about Africa, because the differences of whom has so much and whom has nearly nothing are abysmal and anymore bearable, because in these abysmal differences the spirituality, the dignity and the respect of everyone are suffocated. Furthermore in order to avoid massive destructive exodus we have urgent need to level the societies of all planet on a common same economic standard.

CITIZENS OF THE EARTH!!, you are invited to participate next 21st of JUNE at the GREATEST DEMONSTRATION OF MAN’S HISTORY. Let us show to our governors our face and our intentions making them to understand that they are there to defend our interests and not only that of the rich ones. Therefore CITIZENS OF THE EARTH, from Rome to Milan, from Naples to Paris, from London to Berlin, from Madrid to Athen, from Copenhagen to Cape Town, from Brussel to Pekin, from Amsterdam to New York, from Stockholm to Buenos Aires, from Oslo to Cairo, from Warsaw to New Delhi, from Moscow to Punta Arenas, from San Francisco to Sydney, from Ulan Bator to Singapore, from Samoa to Los Angeles, from Santiago to New Orleans, from Kinshasa to Mumbay, from Macao to Tahiti, from Rio de Janeiro to Dar Es Salam, from Teheran to Tanger, from Lisboa to Antananarivo, from Johannesburg to Alger, from Budapest to Caracas, from Bangkok to Tokyo, from Osaka to Mexico City, from Manila to Vancouver, from Giakarta to Istanbul, from Auckland to Shangai, and all citizens of all other towns of the Earth, prepare yourselves for the greatest demonstration of Man’s history next 21st of June in all towns of the world.

For this first step the slogans will be: Economy in Constitution – Economy with Rules – Economy Governed – No to Unlimited Freedom – Stop Plundering Nature – More Balanced Civilization –  Stop to Thieves – Stop to Speculation – Stop to Libertinism – Stop to Slyness – Prices According Governmental Brackets – Governmental Rates for Professions – Rates Shown At City Halls – Remunerations 1 to 5 – Salaries 1 to 5 – Wages 1 to 5.

Communicate to all the world, in all languages known by You, this new Millenary Program whose purpose is a new conception of life of peaceful progress, more balanced and without excesses, on one planet belonging to only one Nation, the Nation of the Citizens of the Earth.

The voyage of one thousand miles starts with one single step. This is our first step and the Governments will be appointed to govern according to the aspirations of the People of the Earth, as it is expected by a true democracy.

Appointment on the 21st of June along the streets of ALL TOWNS OF THE EARTH, for the start of a new Hope of a new prosperous Future!!!

IF YOU WANT TO PARTICIPATE, PARTICIPATE PASSING THE WORD TO ANYONE YOU LIKE.

The demonstration is a spontaneous one and has no leaders and no political parties. It’s a simple peaceful walk, in the direction of the Sun from east to west, in order to show a new consciousness of human soul.

25 – IL GRANDE PAN E’ MORTO!!!

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Una storia illuminante e sempre attuale.

Circa un paio di millenni orsono una antica nave attraversava il Mediterraneo proveniente dall’Oriente e  dalla Grecia, diretta a Roma, allora governata dall’imperatore Tiberio. La nave, oltre alle merci, ospitava molti passeggeri. Il capitano si chiamava Thamus ed era un egiziano, ma il suo nome, oltre l’equipaggio, non lo sapeva nessuno a bordo. A quei tempi il Mediterraneo orientale era come l’autostrada del Sole Milano-Napoli per noi oggi. Roma viveva sulle spalle delle sue province fra cui l’Egitto che forniva il grano, ed il commercio di vino, olio e prodotti grezzi e manufatti di qualsiasi genere vi era fiorentissimo.

Giunta all’altezza delle isole Curzolari (Echinades) verso l’imbrunire il vento calmò e la nave derivò pigramente lungo l’isola Paxi da dove si sentì una potente voce chiamare Thamus. Due volte la voce chiamò senza avere risposta perchè il capitano non si spiegava tanta notorietà. Alla terza forte chiamata il capitano rispose e la potente voce disse: “”QUANDO SARAI ALL’ALTEZZA DI PALODES ANNUNCIA CHE IL GRANDE PAN E’ MORTO””!!. Tutti a bordo cominciarono a chiedersi chi fosse questo Pan ed i passeggeri suggerirono che forse conveniva non curarsi dell’ordine ricevuto tirando dritto per la propria strada. Alla fine Thamus decise che se ci fosse stata calma di vento e di mare quando sarebbero passati vicino alla detta località avrebbe assecondato la richiesta.

A Palodes vi fu calma piatta per cui Thamus, a gran voce, dalla poppa della nave e rivolto verso la terra, annunciò: “IL GRANDE PAN E’MORTO”!! Non finì di completare la frase che tutti a bordo della nave sentirono provenire da terra un lamentoso pianto non di una ma di molte persone, misto ad esclamazioni di stupore. All’arrivo a Roma i molti passeggeri comunicarono l’avvenimento ai romani per cui anche l’imperatore Tiberio ne venne a conoscenza. Tiberio, dopo aver ascoltato Thamus, convocò i sapienti e gli esperti di Roma per sapere chi fosse questo Pan ed i sapienti dissero che Pan era il figlio di Penelope e di Hermes (Mercurio).

Questo racconto ci fu trasmesso e fatto conoscere da Plutarco nel suo trattato sulla fine degli oracoli ma dopo due millenni stiamo ancora a domandarci chi mai fosse questo Grande Pan. Plutarco e gli antichi romani, oltre a quanto riportato, non forniscono ulteriori spiegazioni su questa storia che appare, anche a distanza di millenni, piuttosto singolare. Plutarco è reputato dagli studiosi uno scrittore ed uno storico della massima serietà. I suoi scritti riflettono uno spirito di pacatezza, sobrietà ed imparzialità derivatigli dall’avere avuto una vita gradevole in una confortevole e serena famiglia. L’aver riportato questa storia, descritta abbastanza minuziosamente, ma senza grandi spiegazioni, a testimonianza forse che neanche lui aveva la benchè minima idea sul suo significato, ha acceso però la curiosità degli studiosi dei tempi moderni.

Le moderne interpretazioni si possono considerare come rappresentate da due filoni di pensiero principali e contrastanti. Il primo filone di pensiero ritiene che Pan sia Tammuz, legato al culto di Adonis, ove entrambi contribuirono alla formazione del mito della morte e della rinascita della natura in un mondo legato ancora solo all’agricoltura ed alla pastorizia. In questa visione la morte di Pan rappresentava la fine del paganesimo, un mondo che si incentrava sui riti di fertilità della natura agricola, e l’inizio di un mondo nuovo basato sulle conquiste intellettuali e spirituali. Il secondo filone di pensiero ha interpretato questa storia come la morte di Cristo, il figlio di Dio che era tutto, dall’Alfa all’Omega, identificato pertanto da “Pan” che ha il significato di “Tutto” nella lingra greca.

A queste spiegazioni ed interpretazioni in tempi recenti se ne è aggiunta una terza di carattere astronomico. Questa terza interpretazione e spiegazione è forse la più interessante in quanto legata più strettamente alle parole di questa storia di Plutarco. Thamus è un nome egiziano e ricorda un re, o faraone, citato da Platone, che osò criticare i vantaggi dell’invenzione della scrittura di Thot (o Mercurio). Ma, più indiscutibilmente, Thamus è il capitano di una nave che lancia il suo messaggio dalla poppa della nave. Questo capitano ricorda molto il capitano della nave Argo la cui esistenza è rappresentata in cielo dalla costellazione Argo, oggi divisa in tre costellazioni denominate Vela, Carina e Puppis, e il capitano di questa nave del cielo è la grossa stella Canopo, situata sulla poppa di questa nave del cielo, di fronte alla stella Sirio. La conclusione degli studiosi che hanno avanzato questa interpretazione è che il Grande Pan della storia di Plutarco sia la stella Sirio, la stella di riferimento astronomico per i cicli del tempo e della natura della plurimillenaria civiltà egiziana. La sua caduta, precessionale o metaforica, avrebbe rappresentato la morte del Grande Pan di Plutarco.

Questi ultimi grandi studiosi apripista avrebbero però, con un pò più di riflessione, potuto raggiungere una spiegazione ancora più soddisfacente. Stabilito che il mito era di origine egiziana, la morte del Grande Pan doveva essere qualcosa di più della semplice caduta di una stella, per quanto importante e grande che sia il suo riferimento astronomico. La morte del Grande Pan era la morte di una concezione di vita, di evoluzione e di progresso ed anche la morte di una civiltà nel suo significato più intimo e spirituale. Thamus era il capitano di una nave, un vettore in movimento, e lanciava il suo messaggio ad un punto sulla terra ferma. Non solo. Lo stesso messaggio fu anche ricevuto dalla terra ferma.

Era il messaggio di un sovvertimento planetario. Una nave sul mare prende i suoi riferimenti di navigazione rispetto a punti “fissi” e stabili sulla terra ferma, oltrechè nel cielo. Quando questi punti fissi vengono scardinati da sconvolgimenti sociali o della natura, la nave sul mare perde i suoi giusti riferimenti rischiando la catastrofe ed anzi infilandovisi dentro. L’umanità intera è come l’umanità imbarcata sulla nave di Thamus. L’umanità intera è sempre in movimento per effetto della vita e dell’evoluzione ma, proprio a causa di questo perenne divenire, ha bisogno di punti di riferimento certi ed immortali per non perdersi.

La morte del Grande Pan era la morte dell’umana concezione degli insegnamenti di civiltà immortali che erano stati creati ed impartiti dal primo grande Pan di cui l’Uomo abbia avuto conoscenza, il Pan citato da Erodoto nelle sue storie e vissuto oltre 15000 anni prima di Amasis. Questo Pan fu l’inventore del concetto del “Maat”, il pilastro fondante della parola civiltà e del suo significato di Giustizia, Verità, Equilibrio e Centralità dell’Uomo nel suo mondo, concetto rappresentato dalla Misura, con l’asta misuratrice come suo simbolo e portata da Iside, rappresentata dalla stella Sirio, durante la plurimillenaria civiltà egiziana.

Sirio non fu scelta a caso. Sirio fu scelta a rappresentare Iside con la sua asta misuratrice perchè era un punto fermo nel cosmo, una stella con assenza o quasi di movimenti precessionali e quindi era particolarmente adatta a rappresentare ed essere un punto “fisso” di riferimento sicuro per il divenire dell’umanità nella sua evoluzione nella civiltà, ove civiltà significa progresso nella pace e nei valori eterni del “Maat”. Ma l’Uomo, resosi sempre più superbo ed intollerante, cullandosi sempre più nell’oblio del glorioso passato, già da prima dei tempi di Akhenaten, iniziò gradualmente a far tramontare la luce di questi insegnamenti immortali del Grande Pan fino a decretarne la morte dentro di sè.

Morendo la conoscenza dei concetti profondi degli insegnamenti di civiltà di Pan, il Grande Pan, rappresentati dal “Maat” e dal noto detto “Tutto è Uno”, moriva anche la conoscenza dei punti di riferimento tangibili di queste concezioni come Sirio ed Iside con la sua asta misuratrice, e Thamus, dalla poppa della sua nave del cielo, la informava di questo catastrofico avvenimento, come pure avvisava tutta l’umanità della nuova situazione venutasi a creare. La conoscenza di queste nozioni era ormai svanita e non esisteva più. Il “Tutto è Uno” era stato massacrato e frantumato a tutto vantaggio di un mondo senza più riferimenti precisi, ma solo riferimenti mutevoli, fittizi ed irreali. E lo abbiamo visto nel precedente articolo come per 2000 anni siamo stati incapaci di riconoscere la vera stella di Natale, sostituendola con una non precisata esplosione di una stella nova, o forse una cometa, o forse una meteora, o forse questo o forse quello, insomma l’abbiamo sostituita con quel tanto temuto abracadabra della scienza, per non parlare della religione.

Da quei tempi, la nostra storia conosciuta, coi suoi infiniti disastri, è un pò la prova della veridicità di quest’ultima interpretazione. Ed è chiaro che secondo questa interpretazione noi ora siamo nella parte più buia della notte degli insegnamenti di civiltà del Grande Pan. Ma, per quanto egli oggi sia un lontano defunto, il fatto che il suo ricordo sia ancora esistente è la grande speranza dell’umanità intera che sogna di poter ritornare a veleggiare un giorno con Thamus e con i perduti fissi punti di riferimento immortali della civiltà.

La morte del Grande Pan è corroborata dall’evoluzione della Misura come esposto all’articolo n. 23 sull’origine della Misura.

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POST SCRIPTUM del 12.09.2012 – Nel penultimo paragrafo, dopo “Sirio ed Iside con la sua asta misuratrice” converrebbe leggere: e Thamus, sulla poppa della sua nave del cielo, veniva informato di questo catastrofico avvenimento, come pure avvisava tutta l’umanità della nuova situazione venutasi a creare. 

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23 – L’ORIGINE DELLA MISURA E L’ORIGINE DEL “MAAT” – GIUSTIZIA E ORDINE COSMICO – ANCORA AKHENATEN

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Questa è la storia della misura lineare, del tempo ed angolare, derivate dall’Uomo e dalla Terra al centro del Cosmo, tutte interconnesse. E’ la storia del cubito e del piede originario da cui discesero tutte le altre misure.

Spinto dalla curiosità, diventata poi passione, per gli avvenimenti dell’antico passato, sono sempre rimasto affascinato dalla genialità e superiorità del pensiero arcaico. Oltre alle tante leggende e miti narranti le epopee di questo perduto pensiero, molti suoi tangibili elementi sono arrivati pressocchè intatti fino a noi attraverso le costruzioni e le dimensioni dei tanti monumenti sopravvissuti alle traversie del tempo e degli uomini, oltre ad una vastità di reperti ritrovati durante le campagne archeologiche, mentre alcuni di questi importantissimi elementi li usiamo tutti i giorni, ma ne abbiamo perso il significato presi come siamo dalla rapace e turbolenta “modernità”.

Il concetto del “Maat”, di cui abbiamo parlato nell’articolo su Akhenaten, un concetto basato su un pensiero filosofico altamente sofisticato e di grande valore morale, spirituale ed intuitivo concernente il vivere nella verità, nell’equilibrio, nella giustizia, nell’onestà e nell’armonia, nell’ordine e nel rispetto, nell’integrità di propositi e sentimenti, in una centralità equidistante dagli opposti eccessi, secondo una estrema saggezza, comporta che una grande importanza e rilevanza venga attribuita alla Misura. Senza Misura non ci sarebbe nè Giustizia, nè Verità, nè Equilibrio, nè Armonia e nè Centralità. Insomma senza la Misura non sarebbe esistito il “Maat”. Il “Maat” rappresentava anche il supremo ordine cosmico di perfezione ed equilibrio.

La felicità sulla Terra poteva essere vissuta solo seguendo il “Maat”, senza eccessi e nella giusta Misura. E questo “Maat” non era un qualcosa di irragiungibile, ma era possibile realizzarlo nella vita di tutti i giorni sulla Terra, tanto è vero che all’origine del significato della parola “Maat” vi era proprio una asta per misurare. Questa asta per misurare è raffigurata infinite volte nelle immagini pittoriche egiziane principalmente di Iside e Nephtys aventi in una mano l’asta misuratrice del “Maat” e nell’altra mano il simbolo della vita, la “ankh”. Il “Maat” era anche un concetto di religione poichè quando si moriva si veniva giudicati nella hall, o salone, o stanza, del “Maat”, presieduta da Osiride, affiancato da Iside e dalla sorella Nephtys, oltre ad altre 42 divinità. Il “Maat” quindi era un concetto immortale, realizzabile e valevole sia nella vita quotidiana di tutti i giorni e sia nell’eternità dopo la morte. Ed oggi è forse ancora attualissimo perchè solo se riusciremo ad eliminare i tanti eccessi che ci dividono, realizzando la giusta misura, potremo riuscire a vivere pacificamente, nell’Amore, nella Pace e nella Giustizia  anzichè nella guerra e nelle contrapposizioni ideologiche devastanti.

La nascita di questo concetto risale alla notte dei tempi perchè finanche Akhenaten, vissuto verso il 1350 A.C., ha ripetuto tante volte sulle sue famose stele di confine che lui anelava riferirsi o rifarsi al “Maat” dei suoi padri. Dal che si deduce che la nostra storia conosciuta non è altro che la storia di un progressivo allontanamento dell’Uomo da questo eterno valore del “Maat”. Ciò spiega anche l’apparente stranezza e contraddizione, conosciuta e rilevata dai grandi studiosi di metrologia antica, del fatto che più si va indietro nel tempo antico e più si nota una maggiore precisione delle costruzioni, mentali o di monumenti, razionali. Più era forte, vivo e sentito il sentimento del “Maat” e più precisa era la Misura e l’Unità di Misura. Perchè la Misura era il fondamento della Civiltà stessa, civiltà che voleva essere, come vorrebbe esserlo tuttora, una semplice espressione del “Maat”. Se vi è “Maat” vi è civiltà, ma se non vi è “Maat” c’è solo la barbarie.  Come per dire, civiltà è amore mentre la barbarie è odio e guerre.

L’origine del “Maat” pertanto é anche l’origine della Misura perchè nessuno dei due poteva fare a meno dell’altro. Derivando il “Maat” da un concetto profondo di perfezione e di equilibrio cosmico ed avendo gli arcaici uomini creatori dato a questo concetto di “Maat” tanta importanza per tante migliaia di anni ne consegue pertanto che sia ragionevole pensare che la più grande importanza ed il massimo delle loro capacità creative e di sapienza sia stato impiegato nello stabilire un sistema di misure, rappresentative della MISURA, semplice e valido per l’eternità, come eterno è il concetto di “Maat”.

Come il “Maat” esprimeva un concetto di centralità dell’Uomo nel suo mondo, fisico, morale e metafisico e nel cosmo intero, così la Misura esprimeva un sofisticato concetto di centralità dell’Uomo al centro del suo Universo, con i suoi tre principali parametri di MISURE TEMPORALI, MISURE ANGOLARI e MISURE LINEARI, tutti scaturenti ed incernierati sull’Uomo e tutti, opera chiaramente di un pensiero sublime e geniale, interconnessi fra di loro, assieme alle dimensioni della Terra e quelle del Cosmo, mettendo in relazione lo spazio con il tempo e con il movimento della Terra e del Cosmo, con l’Uomo al suo centro ed a sua percezione. Un capolavoro di architettura perfetto secondo il noto arcaico postulato “Tutto é Uno”.

Pur conoscendo, gli arcaici fondatori della civiltà umana, il sistema di numerazione decimale, come attestato dalle ricerche sui sumeri, nel disegno di questa opera architettonica perfetta essi scelsero fin dall’inizio l’uso del sistema di numerazione sessagesimale a causa degli insuperabili vantaggi di questo sistema quali facilità ad usare sempre e solo numeri interi, massima divisibilità con e per ottenere numeri interi usando la base 60 divisibile per 1-2-3-4-5-6-10-12-15-20-30-60 cioè ben 12 numeri, massima precisione con numeri interi nelle micromisurazioni perchè il primo numero della numerazione sessagesimale è scomposto in 60 “primi” mentre il primo numero di quest’ultima numerazione di base 60 a sua volta è scomposto in altri 60 “secondi”. Tale sistema permette inoltre di ottenere ancora dei numeri interi per tutti i loro decimi, dei numeri sessagesimali, di 0,1 – 0,2 – 0,3 – …. – 0,9  come 6 – 12 – 18 – 24 – 30 – 36 – 42 – 48 – 54. Oltre all’enorme vantaggio della massima facilità di memorizzazione in tempi in cui penna e carta non erano alla portata di tutti.

LA MISURA TEMPORALE. Iniziando dalla parte più importante dell’Uomo, il cuore, l’elargitore della vita, se ne contarono i battiti. Il cuore di una persona normale, in buona forma fisica, allora come oggi, produce 86400 battiti in un giorno, uno al secondo, se riferito al movimento del Sole.  Che in termini sessagesimali fanno 24 ore dove una ora è composta di 60 minuti “primi” ed un minuto primo è composto di 60 “secondi”. Questa fu l’unità di MISURA TEMPORALE. Con un pò di attitudine speculativa non saremmo tanto lontano dal vero se dicessimo che l’attenzione di Akhenaten per il Sole e per il “Maat” era proprio che il Sole, oltre che essere all’origine della vita, col suo calore, era anche all’origine del “Maat” e della corrispondente Misura.

La MISURA ANGOLARE di 360 gradi fu decisa perchè in un sistema sessagesimale integrato dalle cifre  6 – 60 – 360  il Sole, riferimento fondamentale di tutto il sistema, vi si confaceva alla perfezione dato che in una circonferenza cosmica o della sfera celeste ci sono 720 dischi solari. Questa estensione di 360 gradi si confaceva inoltre ai vincoli di percettività dell’occhio umano  nel senso che ad occhi nudi si doveva essere in grado di percepire la più piccola parte di un angolo appartenente alla più grande circonferenza in natura, appunto quella del Cosmo o Sfera Celeste. Il disco solare ha un diametro apparente variabile fra 31′ 28″ e 32′ 30″ secondo le stagioni, ma, apportandovi la correzione per l’irradiazione, ha un diametro reale vicinissimo a 30′ 00″ che è quello che si considera normalmente e a ragione. L’estensione della misura angolare di 360° si conformava quindi in modo perfetto col sistema sessagesimale e per quanto riguardava la percettività dell’occhio.

L’occhio umano e la percezione visiva, studiati dalla scienza medica, dalla neurologia e dalla scienza dell’ottica e della chimica e fisica, è di una complessità veramente incredibile e gli stessi studiosi ammettono che, nonostante i progressi finora conseguiti, stabilire con certezza i limiti di percettività dell’occhio umano per ora non è possibile. Si ritiene però che allo stato attuale delle cose il limite angolare minimo percepibile. con un buon contrasto, sia di circa 30″ (trenta secondi di arco). Sugli allineamenti la percezione dell’occhio nudo scende a circa 4″ (quattro secondi di arco). Con telescopio a 400 di potenza il minimo angolo discernibile fra due stelle binarie è di 1″ o  2″ (uno o due secondi di arco). Appare pertanto che gli ideatori di questa estensione per la misura angolare di 360 gradi siano stati più che all’altezza del loro non facile compito.

MISURA LINEARE. Stabilito quindi che una rotazione del Cosmo riferito al Sole, pari ad una rotazione della Terra sempre con riferimento del Sole, è di 360 gradi e che il periodo di un giorno è numericamente di 24 ore o di 86400 secondi, la terza MISURA LINEARE ne è una semplice conseguenza, considerando la Terra sferica e perfetta ad imitazione del Cosmo. Fu pertanto stabilito che la circonferenza, sia essa meridiana o equatoriale o qualsiasi altra circonferenza massima, della Terra sferica e perfetta, fosse composta di 86.400.000 unità, cioè mille volte i battiti del cuore in un giorno riferito al Sole. Queste unità furono chiamate “CUBITI” non perchè rappresentassero la dimensione del braccio di questo o quel personaggio, ma perchè esse più si avvicinavano alla percezione misurativa con elementi del corpo umano, come per il cuore e come per l’occhio.

Un grado, pertanto, sulla superficie terrestre, era di 240.000 unità (86.400.000 diviso 360), ed un primo di arco sulla stessa superficie era di 4000 unità (240.000 diviso 60). Al fine di uniformare la numerazione sessagesimale di 1 – 6 – 60 – 360 e 3600, per i vantaggi già enumerati, oltre che per i gradi e per il tempo. anche per la misura lineare, si istituì il “PIEDE”, stabilito come essere sempre in rapporto di 1,5 con l’unità del cubito. Cioè un cubito era sempre uguale a 1,5 piedi. Il rapporto di 1,5  derivava dal rapporto di 15 fra la misura in gradi di 360 e la misura temporale di 24 ore (360 : 24 = 15). Di conseguenza un grado sulla superficie terrestre era anche di 360.000 piedi (240.000 x 1,5) ed un primo di arco sulla superficie terrestre era anche 6000 piedi (4000 x 1,5), mentre un secondo di arco era di 100 piedi. Diventava quindi un gioco da ragazzi muoversi con la massima facilità fra queste misure. Un secondo di tempo era così 1000 cubiti, un minuto era 60.000 cubiti, una ora era 3.600.000 cubiti. Parimenti un secondo di arco era 100 piedi, un primo di arco era 6000 piedi, un grado era 360.000 piedi.

Una volta stabilita l’impalcatura della Misura, forse anche contemporaneamente, gli arcaici procedettero alla determinazione della lunghezza del cubito relativo alle varie latitudini sfruttando l’ombra del Sole lungo l’arco meridiano fra l’equatore ed il polo. A causa della deformità della Terra queste misurazioni variano col variare della latitudine per cui, volendo ottenere la massima precisione, bisogna riferirsi alla latitudine media della zona dove si opera o si vive. Essendo gli arcaici creatori di questo sistema egiziani, essi si riferirono alla latitudine media di 27° 45′ Nord dello stesso Egitto dove un primo di arco di meridiano sulla superficie terrestre è 1846,76 metri e di conseguenza un cubito era 0,46169 metri (1846,76 diviso 4000).

Da tali misurazioni risultò che il primo di arco di meridiano sulla superficie terrestre alla latitudine di 45° era 1852 metri di oggi pari a 4000 cubiti ciascuno di 0,463 metri. Pur se questo cubito di 0,463 metri era di un grande valore teorico, perchè relativo alla media di tutta la Terra, considerata così sferica e perfetta, essi, gli arcaici, ai fini pratici di operatività nell’area geografica dove vivevano, si riferirono al cubito, detto “geografico”, già menzionato di 0,46169 metri relativo alla latitudine media dell’Egitto di 27° 45′.

Questo cubito “geografico” di 0,46169 metri, da cui deriva il piede di 0,3077957 metri (0,46169 diviso 1,5) è della MASSIMA IMPORTANZA perchè da questa misura, derivata come abbiamo visto dal cosmo e dalla rotazione della Terra rispetto al Sole e riferita alla latitudine media dell’Egitto antico, ove fu poi costruita da Akhenaten la nuova capitale di Akhet-Aten, la Tell El Amarna di oggi,  nacquero TUTTE LE MISURE, LINEARI, di VOLUME e di PESO, dell’ANTICHITA’, a cominciare dalla misura che ha attraversato molti millenni e denominata ARTABA.  L’unità di volume veniva trasformata in unità di peso considerando il volume pieno di acqua dolce. Cubando il piede di 0,3077957 metri si ottiene, in tal modo , il peso di (0,3077957 x 0,3077957 x 0,3077957 =) una ARTABA di 29.160 grammi. Questa ARTABA era una unità di misura fondamentale ed era usata in tutto il mondo arcaico fino alla Cina. Essa era la razione standard mensile di grano (e di riso in Cina) per ogni maschio adulto. Trattandosi di una unità di misura di un sistema sessagesimale un sessantesimo di essa (29.160 : 60 =) fu la “PINTA” di 486 grammi.

La “PINTA” la si trova descritta fra i caratteri cuneiformi dei sumeri, “SILA” in sumero, come un sessantesimo di una artaba, assieme al suo sottomultiplo, uno “SHEQEL”, che era un sessantesimo di una pinta, e cioè 486 grammi diviso 60 = 8,10 grammi, comunemente usata per pesare oro e argento. Uno dei più importanti multipli del sistema lineare fu lo STADIA di 400 cubiti (0,46169 x 400) o 600 piedi (0,3077957 x 600) pari a 184,68 metri che era un decimo di un primo di arco terrestre. Il primo stadio di Atene o uno dei primi aveva questa lunghezza che poi col tempo diede origine al nome “STADIO” non più come unità di misura bensì come luogo per avvenimenti sportivi. Questo cubito e questo piede vennero usati per le grandi distanze e pertanto furono chiamati, per distinguerli dagli altri, “geografici”.

Questo STADIA era considerato anche l’unità per 2 minuti di marcia ciò che implica che un uomo copriva un passo di 5 di tali piedi al secondo (5 x 120 = 600). Un uomo in marcia cioè copriva 30 STADIA all’ora (5540 metri). Questa velocità e questa distanza nell’antichità era considerata la stessa per una nave mossa da remi. Poichè si considerava che un uomo, in normali condizioni, potesse marciare o remare per 10 ore al giorno, la distanza coperta in entrambi i casi era ritenuta di 300 STADIA.  Ci sono molti testi egiziani e del mondo antico che non si sono capiti perchè menzionano 1 – 2 – 3 – 4 ……giorni di marcia quando vogliono significare invece 30′ – 1° – 1° 30′ – 2° …..di distanza geografica. La velocità di una nave a vela era considerata 5/4 di una nave a remi , cioè  37,5 STADIA in un’ora e quindi 900 STADIA in 24 ore.

Questo sistema di misure esposto, per quanto semplice e geniale, integrato, come diremmo noi oggi, è vincolato però dall’impossibilità di allontanarsi dalla numerazione sessagesimale senza perdere la convertibilità fra una misura e l’altra. Per esempio un primo di arco terrestre di 4000 cubiti o 6000 piedi nel momento in cui diventa 3994 o 5991, rispettivamente, perde tutti i vantaggi della numerazione sessagesimale e diventerebbe estremamente laborioso e complicato ottenere gli stessi risultati di facile integrazione. Tutto ciò perchè la Terra non è perfettamente sferica, come accennato nell’altro articolo su Akhenaten.

Noi oggi, col metro, diciamo che un primo di arco di meridiano alla latitudine 0 o equatoriale è di 1842,9 metri e diciamo che lo stesso primo di arco alla latitudine di 45 gradi è di 1852 metri. Assegnamo cioè due numeri diversi allo stesso primo di arco a causa della deformità della Terra. Ciò col sistema sessagesimale geniale e integrato degli arcaici non era possibile perchè un primo di arco non poteva discostarsi dal numero di 4000 cubiti o 6000 piedi per quanto sopra detto. Essi, gli arcaici, pertanto, non potendo variare il numero, variavano la lunghezza dell’unità di misura quando necessitavano una precisione riferita alla località. Ecco perchè proliferarono tanti cubiti diversi con il passare del tempo.

Le misure menzionate finora erano tutte incentrate sul sistema sessagesimale ed interconnesse e rappresentavano un pensiero arcaico che si può sintetizzare con “Tutto è Uno”. Ma le cose cambiano, e cambiarono, a volte anche per subentrate visioni e necessità diverse. In questa fase assistiamo alla graduale agonia del pensiero arcaico e l’inizio del pensiero post arcaico, già migliaia di anni prima del classicismo greco.

Si cominciò col dividere l’ARTABA in 64 parti anzichè 60, perchè la cubatura iniziò a prevalere sullo spirito sessagesimale, ottenendo una “PINTA” STANDARD egiziana di (29.160 : 64 =) 455,6 cc o grammi. Tale pinta  diviso 50 dava un “QEDET” di 9,1125 grammi, impiegato per pesare oro e argento. Dalla radice cubica di 5 volte una artaba (29.160 x 5) derivò il CUBITO REALE egiziano di 0,5263 metri il cui cubo conteneva pertanto 16.000 “qedet” ciascuno di 9,1125 grammi. Per motivi pratici e di matematica questo “qedet” fu moltiplicato per 10.000, ed estraendone la sua radice cubica si ottenne il CUBITO ORDINARIO egiziano di 0,450 metri ed il suo corrispondente PIEDE ORDINARIO di 0,300 metri. La misura settenaria di questo cubito diede origine ad un secondo CUBITO REALE di 0,525 metri (450 + 1/6 = 525). Un terzo CUBITO REALE si ottenne considerando 16.000 “qedet” di 9 grammi, anzichè 9,1125, ciascuno che formavano quindi un cubo la cui radice è di 0,5241483 metri. Comunemente indicato come 0,524. Per distinguerlo, quest’ultimo cubito reale, vi aggiungo io l’aggettivo di “geografico”, perchè questo cubito reale fu impiegato in prevalenza nelle grandi distanza e nella costruzione dei più importanti monumenti egiziani fra cui la Grande Piramide.

Dalla radice cubica di una unità di 3 ARTABA (29.160 x 3) derivò il CUBITO ROMANO di 0,4439 metri da cui derivò il PIEDE ROMANO di 0,2959 metri.

Dalla cubatura del piede ordinario egiziano di 0,300 metri  nacque la popolare misura del “TALENTO” di 27.000 cc o grammi.

L’istituzione del sistema settenario, come descritto, del cubito reale egiziano, basato su sette palmi anzichè sei, contribuì a scardinare l’antico sistema così sublime. La babele di cubiti e piedi che ne derivò fece esclamare un grande studioso; “La metrologia antica è un incubo!”. Ed in effetti volendo risalire nel tempo nello studio di queste misure è un incubo. E’ più facile partire dall’origine, come fatto in quest’articolo, e dalle misure che usiamo noi ancora oggi, oltrechè appoggiarsi alle dimensioni indubbie dei tanti monumenti ed alle preziose testimonianze lasciate, fra cui quelle di Akhenaten. Fu così che assieme all’astronomia ed al “Maat”, l’uomo gradualmente dimenticò l’origine della Misura e la centralità dell’uomo e della sua Terra nel Cosmo. La spiritualità e la bellezza di queste anime e queste menti nostri antichi antenati e maestri che con tre semplici unità di misura, ciascuna in relazione con l’altra, con la massima economicità di spiegazioni, sintetizzavano l’Uomo e la sua Terra roteante nel Cosmo, è svanita per sempre.

Il “Maat” e la Misura erano e sono paramount per evitare la distorsione del pensiero dell’Uomo. Il “Maat” è l’unione fra spiritualità e scienza. Perso il “Maat” non possiamo più capire i messaggi di Giustizia, Amore, importanza del Sole e della Misura di Akhenaten.  Ma senza il “Maat” non comprendiamo e nè comprenderemo la realtà che ci circonda, come ha dimostrato una intera storiografia di assurde fantasie dette su Akhenaten.

Vedi anche l’articolo n. 15 su Akhenaten.

E vedi anche l’articolo n. 96 – Omphalos – L’unione fra Cielo e Terra

….

NOTA CHIARIFICATRICE DEL 22 AGOSTO (MESE D’ORA IN POI DENOMINATO CLEOPATRA) 2011 DIREI DOVEROSA.

L’illustrazione della Misura originaria ed integrata sopra riportata è, che mi risulti, la prima e unica al mondo, vista dall’origine e poi seguendone gli sviluppi principali con il passare dei millenni.

Lo studio della metrologia antica, a partire dal Rinascimento o dopo di esso, verso il 1600, ha sempre seguito per necessità la direzione opposta di risalire nel tempo alla ricerca della misura originaria comune a tutte le misure.

Anche se quest’idea è sempre stata sospettata dai grandi studiosi di metrologia antica e che nel Cosmo si potesse trovare la risposta definitiva, essa non è mai stata concretizzata appieno.

Lo sviluppo di questa ricerca ha coinvolto in modo affascinante i migliori cervelli del pianeta degli ultimi secoli.

L’impresa di risalire nel tempo in questo studio è stata una impresa titanica per le enormi immaginabili difficoltà e l’ultimo grande studioso che è arrivato ad un passo dalla vetta è stato Livio Catullo STECCHINI, professore di storia delle scienze in America, che mi ha fornito i numeri che leggete su questo blog.

Stecchini, risalendo nel tempo, arrivò alla misura di lunghezza fondamentale del cubito di 0,46169 metri ed il corrispondente piede di 0,3077957 metri ma non mi risulta che riuscisse a valutare appieno la grandezza del disegno architettonico perfetto a cui i suoi studi lo avevano portato.

E’ come se gli mancasse un acino di sale.

E, come si sa e si dice, a volte per un acino di sale si perde la minestra.

Lo scrivente ha avuto la fortuna ed il privilegio di fornire, dopo e con un quindicennio di riflessione, questo piccolo acino di sale.

Per la completezza dell’informazione bisogna anche dire che, principalmente durante lo scorso secolo, le cose sono cambiate drammaticamente perchè, forse per predominio culturale della “modernità”, forse per la crescente difficoltà a soffermarsi sui numeri, forse perchè il cielo è scomparso dalle nostre esistenze, forse per la crescente incapacità a riflettere, molto fango è stato gettato sugli studi che riguardavano l’antichità. E Stecchini, e altri, ne ha fatto le spese. Ma quest’aberrazione è una cosa relativamente recente ed ha tutta l’apparenza di gettare la scienza nel pregiudizio più totale.

Questo articolo pertanto è dedicato alla memoria di Livio Catullo STECCHINI.

22 – IL CAPOLINEA MILLENARIO E LA FINE DEL MONDO CONOSCIUTO – LA FINE DELL’OCCIDENTE – INIZIO DI UN NUOVO UOMO E DI UN NUOVO MONDO SU UN NUOVO CAMMINO.

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E così siamo arrivati al Capolinea. I nostri politici e vari importanti uomini di Stato e personalità del mondo della scienza e della cultura da alcuni giorni o qualche mese finalmente si sono accorti che in questa crisi che stiamo vivendo c’è qualcosa di più di una semplice crisi di transitoria contingenza. Meglio tardi che mai!!! Per dare l’idea che si tratta di una cosa seria e non più di una crisi passeggiera, lor signori ora la chiamano “crisi strutturale” per curare la quale non si può fare pressocchè niente, che è la conclusione raggiunta in un recente vertice dei capi di Stato europei.

Il nostro tanto discusso premier Sivio Berlusconi in una recente intervista, nella sua tipica ingenuità, ha ammesso che questa crisi “strutturale” è dovuta al fatto che l’occidente si deve misurare, per esempio, con il costo del lavoro indiano che è un euro all’ora. Ma Berlusconi, come tanti altri “papaveri” come lui, dopo aver detto questo, si è fermato lì senza averne tratto le conseguenze e nè indicato cosa ciò comporta, dopo aver però detto, più che altro con l’istinto del manager, che “dobbiamo svegliarci”. Il nocciolo di questa crisi “strutturale” sta proprio quì, in questo “dobbiamo svegliarci”. Ma come??? Certamente non con la tanto strombazzata filastrocca di una ridicola maggiore inventiva. Quì ci vuole ben altro!!

Ciò comporta che in una economia globalizzata l’occidente dovrebbe ridurre il suo standard di vita allo stesso livello dei paesi simili all’India se vuole competere su una base di parità. Solo in quel momento l’economia potrà ricominciare a crescere. E questo significa che il primo ministro Berlusconi dovrebbe prendere gli stessi soldi del primo ministro indiano, e similmente giù giù per tutti gli altri gradi della pubblica amministrazione- Parimenti nel settore privato i costi del lavoro dovrebbero scendere al livello di un euro per ora.

Scendendo i costi dovrebbero in parallelo e gradualmente scendere anche i prezzi. La signorina del supermercato che per decenni con una macchinetta etichettetrice aumentava pressocchè ininterrottamente i prezzi dei vari prodotti, adesso la stessa signorina dovrebbe applicarsi alla stessa operazione ma al contrario, facendo diminuire continuamente i prezzi. E questo naturalmente vale per tutti i prezzi di beni e servizi al pubblico. Diminuendo le paghe, cioè i costi, parallelamente e proporzionalmente ai prezzi, potremmo così abbassarci, gradualmente e nell’arco, diciamo, di dieci anni, al livello dell’India con la quale dobbiamo competere.

Nel secolo passato queste grandi crisi economiche venivano risolte con il protezionismo e con le catastrofiche guerre che conosciamo perchè si pensava che la guerra, assieme alla distruzione portava principalmente anche una nuova spinta fortissima verso la crescita economica e la ricostruzione, era cioè un pò come risettare tutto un sistema ripartendo da zero. Ciò era possibile, anche se moralmente condannabile, perchè si trattava ancora di guerre di forze armate contro altre forze armate, cioè di militari contro altri militari, fatte le debite eccezioni per i vari olocausti da un lato e l’uso delle sole prime due bombe atomiche dall’altro. Oggi risolvere questa crisi “strutturale” allo stesso modo è impensabile perchè l’uso delle tante bombe atomiche esistenti porterebbe all’estinzione del genere umano e della sua civiltà. Ecco perchè al vertice europeo si è convenuto che non si può fare niente. Bisogna quindi trovare soluzioni alternative ma nessuno ha il coraggio di cimentarsi nell’avanzare proposte concrete. E bisogna trovarla una soluzione perchè il tempo che passa ci stringe sempre di più il cappio intorno al collo.

In teoria quindi, come accennato, con la riduzione di costi e prezzi, se l’uomo fosse un essere razionale e se i governi sapessero veramente govermare, la soluzione per abbassarsi allo stesso livello dei paesi come l’India ci sarebbe. E rimarrebbe solo un grande ed irrisolvibile rebus e cioè di come pagare l’enorme debito pubblico che il Paese ha accumulato. Questo debito diventerebbe impagabile a causa del ridursi del livello economico su standards inferiori.

Nonostante ciò però il rebus potrebbe ancora a sua volta essere risolto se esso, il debito pubblico, venisse fatto proprio dai Paesi “neo ricchi” e dai grandi capitalisti che hanno beneficiato dalla globalizzazione, radunandoli e facendogli il seguente discorso:

“””””Cari amici, come vi sarete resi conto, i nostri predecessori alla dirigenza dei paesi occidentali intorno agli anni 80 e 90 dello scorso secolo avevano quasi tutti perso la testa a causa di una illusoria superiorità del loro pensiero distorto. Ciò ne faceva in pratica dei folli, dei pazzi, che in tempi più ragionevoli sarebbero stati rinchiusi in manicomio. Costoro, apparentemente senza rendersene conto, vi hanno regalato, con il via libera alla delocalizzazione dei centri produttivi e con la globalizzazione del libero commercio in un unico libero mercato planetario, tutta la ricchezza del pianeta, a voi, ai capitalisti delocalizzatori ed ai paradisi fiscali, riducendo al lumicino ed in povertà e senza più un futuro quasi tutti i paesi occidentali che si reggevano sul lavoro manufatturiero ed a cui essi, i grandi capitalisti, appartenevano.

Ora cerchiamo di essere seri. Prima noi mangiavamo antipasto, primo e secondo piatto mentre voi mangiavate solo un pò di pane ma ora la situazione si è capovolta, o si sta avviando rapidamente verso il suo opposto, dove voi mangiate antipasto, primo e secondo piatto mentre noi mangiamo solo un pò di pane ed anche questo a volte sembra andare a scomparire. E’ chiaro che noi in questa nuova situazione non possiamo restare a guardare e dobbiamo fare qualcosa per evitare di morire di fame. Quello che dovremmo fare e potremmo fare naturalmente è di attuare il protezionismo, cioè istituire dazi doganali o tassazioni su tutte le merci importate in modo da proteggere la nostra produzione ed il lavoro nel nostro o nei nostri paesi. Ci rendiamo conto però che il protezionismo, nell’attuale mondo globalizzato, interconnesso ed interdipendente. potrebbe essere causa di irrigidimenti nazionalistici, egoismi e contrapposizioni poco auspicabili.

Noi quindi non vogliamo alcuna guerra, nè militare e nè commerciale. Vi abbiamo chiamato perchè è nostra intenzione di collaborare e stringere un patto con voi, al fine di progredire nella pace e nella giustizia, noi e voi. Siamo convinti che una crescita pacifica sia nell’interesse di tutti. Siamo anche convinti che una crescita pacifica si può realizzare solo all’insegna della giustizia e della solidarietà. Siamo convinti cioè che una crescita pacifica si possa realizzare solo alla condizione che noi e voi riusciamo a stabilire delle comuni basi di partenza nei vostri e nostri paesi. Siamo convinti che una comune base di partenza sia il presupposto per una crescita competitiva e pacifica. Pertanto noi vi proponiamo il seguente patto:

1 – Noi abbassiamo costi e prezzi agli stessi o simili livelli di costi e prezzi dei vostri paesi.

2 – Voi, che avete le tasche strapiene di soldi di cui non sapete che farvene oltre al comprare il mondo intero, vi farete carico di pagare i nostri debiti ad oggi che noi non potremmo più pagare se questo patto viene accettato.

3 – Una volta raggiunta la stessa base comune di partenza per tutti i cittadini dei vostri e dei nostri paesi, istituiremo un Giudice di Gara sovranazionale trasformando la attuale organizzazione delle Nazioni Unite, o ONU, inutile ed attualmente adibita tutt’al più come uno “speaker’s corner” dei parchi londinesi, in Organizzazione per il Controllo dei Costi e dei Prezzi dei vostri e dei nostri paesi, mettendo così la parola fine all’arbitrario “libero” aumento degli stessi in modo così sfacciatamente turlupinoso e rapace.

4 – Istituiremo, per i vostri ed i nostri paesi, una costituzione unica, ispirata a pochi e semplici valori umanitari fondamentali quali l’uguaglianza alla nascita, democrazia, pari opportunità e libertà di espressione e di religione dove per libertà si intende libertà nella giustizia e non libertà di fare quello che ciascuno vuole, e dove giustizia significhi misura e giusta misura. Quale segno di distinzione e quale vessillo di speranza in un nuovo futuro rilasceremo ai vostri ed ai nostri cittadini un passaporto unico intestato alla Comunità del Pianeta Terra o “Earth Community” ed abbatteremo tutte le frontiere fra i vostri ed i nostri paesi ove tutti i cittadini vi potranno liberamente circolare.

5 – Aboliremo e disconosceremo i paradisi fiscali ed i grandi capitalisti che non vorranno aderire a questo patto saranno proibiti dall’ingresso nei nostri e vostri paesi, assieme ai loro prodotti e merci.

6 – Riformeremo gli accordi sulle comunicazioni, telecomunicazioni, televisioni e stampa all’insegna non più della libertà incondizionata, ma di una libertà giusta e vigilata e rispettosa dei diritti sacrosanti di “privacy” di qualsiasi persona ed all’insegna di una più razionale e sobria distribuzione.

7 – Una volta raggiunto il traguardo di un livello economico comune ed uniforme istituiremo una nuova moneta unica globale che chiameremo ECU (per EARTH CURRENCY UNIT) dove 1 ECU sarà composto di 1000, mille, MONEY tutti di carta tranne i primi 10 MONEY che potranno essere di monete metalliche e dove 1 ECU sarà  il corrispondente di circa un euro di oggi, assieme ad un governo unico globale e confederato valevole per tutti i paesi che vorranno aderire a questo patto.”””””

Quanto sopra a prima vista potrebbe sembrare un sogno, brutto per qualcuno e bello per qualche altro, o potrebbe sembrare il vaneggiare di un idealista senza arte nè parte. Ma pensandoci bene, forse, potrebbe essere una strada quasi obbligata se vogliamo evitare le due altre possibili alternative, il protezionismo e una guerra planetaria da una parte ed il caos attuale senza regole dall’altra parte. Più passa il tempo e più la medicina, qualsiasi essa sia, sarà dura. Il patto proposto sembra l’unico che si possa realizzare pacificamente. Quanto sopra è comunque solo una indicazione di un nuovo cammino sul quale l’uomo moderno sente la necessità di dirigersi avendo egli perso tutti i riferimenti ed i valori immortali della sua stessa umanità.

L’occidente scompare per la cieca fede nei falsi paradugmi del passato fra cui il cieco credo nell’autonomo incontrollato aumento dei prezzi e dei costi, paradigma che si è venuto a schiantare contro la realtà del libero mercato globale che in poco tempo lo annienterà se non si ha il coraggio di prendere provvedimenti coraggiosi. E la follia di questo credo è tanto più pervicace quando si pensa che ancora oggi non si è capito questo problema, o si fa finta di non capire, e si lasciano tranquillamente continuare a far salire prezzi e costi autonomamente, facendo aumentare la distanza dall’India anzichè diminuirla, perchè, anche se qualcuno se ne è accorto, è tabù o non politicamente corretto il solo accennarne.

I lavaggi del cervello, i fondamentalismi, le ideologie e gli estremismi culturali provenienti dal passato, descritti in parte su questo blog, i tanti bombardamenti culturali su materialismo, consumismo, rapina della natura e crescita infinita in una perenne giovinezza, le ingiuste ed abissali differenze, hanno reso l’uomo moderno consapevole di essere arrivato ad un Capolinea, Il Capolinea “strutturale” del Millennio dal quale egli intravede che la risposta ai suoi dubbi e necessità della speranza nel futuro può venire solo da una rinnovata Spiritualità e da un saggio uso della Giustizia e della Misura, nel rispetto dei propri simili, in un mondo senza eccessi ove egli possa governare armonicamente gli opposti ed i contrari ritornando ad essere il padrone di sè stesso ed il signore del suo mondo. Se ne avrà il coraggio ed il tempo.

Questo articolo vuole contribuire a “farci svegliare”.

20 – STORIE DI COMUNISMO

Posted in ARMONIA, ECONOMIA E POLITICA, FOLLIE, MISURA E GIUSTIZIA, RIFLESSIONI, STORIA, TESTIMONIANZE, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , on dicembre 20, 2010 by beautiful41

1968. Strada per Lvov, o Leopoli. Ingresso nell’Unione Sovietica. Prima sbarra abbassata. Stop per una prima ispezione visiva da lontano. Esame superato, la sbarra si alza e procedo con l’auto attraverso la mitica cortina di ferro verso un secondo stop cento metri più avanti ad una seconda sbarra abbassata. Esame visivo ravvicinato ed indagatore da parte di soldati armati. Qualche minuto di attesa prima che anche la seconda sbarra si alzi. Procedo con l’auto al centro di un piazzale ove troneggia un ufficiale dell’armata rossa, alto, vestito impeccabilmente con pantaloni, giacca e camicia freschi lavati e stirati, stivali neri lucidissimi e tirati a specchio, il quale, con fare altero, serio, cortese e deciso, saluta ordinando di procedere con l’auto su un ponte in muratura costruito appositamente al centro del piazzale.

Mentre l’auto sul ponte veniva passata al setaccio con un fil di ferro in tutti i buchi e anfratti, io venivo passato al setaccio nel “bureau” con i controlli dei miei dati personali, controlli abbastanza normali perchè loro già sapevano tutto di me dato che a quei tempi l’ingresso nell’Unione Sovietica era subordinato ad una richiesta di visto rilasciato da una agenzia di viaggio di Roma denominata “Intourist” i cui impiegati e impiegate, queste ultime belle e super, erano il fiore dell'”Intellighenzia” cerebrale del KGB. Era uno spettacolo il solo vederli operare. Erano allenati a leggere nei pensieri dell’interlocutore e ad inquadrare rapidamente  la personalità dell’interessato, cosa che poi fu copiata dagli agenti della CIA in America e su cui è stato girato un film dove, solo per dare un’idea dato che la realtà era molto più potente ed affascinante, si vede l’apertura per 30 secondi di un frigorifero pieno, dopodichè il frigorifero viene chiuso e l’aspirante agente deve dire tutto il contenuto senza errori.

Dopo aver smontato tutti i sedili, anteriori e posteriori, dell’auto, una fiammante Fiat 124, e non aver riscontrato nulla di anormale, fui finalmente autorizzato alla prosecuzione del mio viaggio non senza prima però avermi sequestrato, perchè potevano dare adito a “propaganda capitalista”, tutte le copie di giornali e riviste italiani di quei tempo, quali Corriere della Sera – Epoca – Europeo – e altri, che erano sul cruscotto posteriore. Destinazione Mosca, leggendaria capitale e sogno mai concretizzato di tanti conquistatori, via Lvov, Kiev, Poltava e Kursk.

Le strade erano percorse pressocchè solo da camion, tanti camion, per lo più trasportanti truppe dell’esercito, oltre a saltuari autobus passeggeri di linea, impolverati e gremiti di folla. Occasionalmente passava una motocicletta della polizia stradale. I turisti potevano viaggiare solo di giorno e non potevano superare 500 chilometri al giorno. Dopo i Carpazi si apriva l’immensa pianura sovietica a volte solo leggermente ondulata per cui le strade erano sempre dritte, senza curve,  Questo faceva sì che l’avvicinamento di un’autovettura poteva essere notato a molti chilometri di distanza.

Mi capitava così spesso di notare in lontananza una o più figure di persone con entrambe le braccia alzate che mi facevano segno di fermarmi. Erano forse contadini, in tre o in quattro, che cercavano un passaggio da una località ad un’altra, forniti sempre di ortaggi e frutta principalmente composta di mele, tante mele. Naturalmente prendevo sempre tutti e ciò, pur senza conoscere la lingua, costituiva un diversivo di un viaggio altrimenti monotono. E mi è sempre piaciuta l’idea di incontrare gente diversa e lontana, parlante una lingua sconosciuta, per scoprire l’umanità che ci accomuna tutti. Ma non conoscevo a quei tempi che in tutti i paesi comunisti vigeva una legge fondamentale che vietava a tutti i cittadini ogni rapporto con gli stranieri, rapporti che potevano essere intrattenuti solo da personale specializzato, in pratica polizia o agenti del KGB.

Succedeva così che tutte le volta che venivamo notati dalla polizia stradale l’autovettura veniva fermata ed i passeggeri fatti scendere immediatamente con fare più che imperioso nella totale palese sottomissione dei poveri malcapitati che però sempre dimostravano la loro grande umanità lasciandomi tante mele come ricompensa per il disturbo. Finchè a furia di dare passaggi il portabagali quasi si riempì di mele. Belle mele.

A Mosca mi capitarono un paio di piccoli avvenimenti significativi. Il primo avvenimento accadde in un piccolo ufficio postale dove mi recai per comprare dei francobolli per cartoline. C’era una lunga fila che si prolungava per la strada, che era la normalità per tutti i negozi e pubblici esercizi adibiti a comuni cittadini. Pertanto mi accodai in attesa del mio turno quando si materializzò la presenza di un ufficiale dell’armata rossa. Era sempre uno spettacolo vedere questi ufficiali. Sembravano i figli degli dei. Camicia, giacca e pantalone lavati e stirati di fresco ed alla perfezione. Stivali neri lucidissimi e tirati a specchio più del solito. Cappello a visiera con gradi dallo slancio cosmico. Consapevole della sua importanza e superiorità costui, con noncurante naturalezza e con incedere altero e cadenzato, guardando tutti dall’alto verso il basso, saltò tutta la fila andando direttamente al banco ove fu immediatamente sbrigato prima di andarsene.

Mormorai qualche parola di critica con i miei vicini di fila al che essi, accortisi che ero straniero, subito passarono la voce per tutta la fila fino all’impiegata del banco che mi fece cenno, a mia volta, di saltare la coda, e con l’approvazione di tutta la fila. Si consolidava in me l’impressione della grande umanità di questo magnifico popolo ma cominciavo a capire che avevo a che fare con due tipi diversi di popolazione, e cioè una minoranza privilegiata ed al comando su una maggioranza sacrificata al loro servizio.

Il secondo avvenimento accadde in un grande ufficio cambio-valute ove, all’avvicinarmi al banco, fui malamente apostrofato con tono di dispregio e viso sprezzante dall’impuegata con un “Siete ungherese???”. L’impiegata era convinta che io fossi ungherese ma quando io, sorpreso da tale atteggiamento, risposi in modo risentito e altrettanto sprezzante “No, sono italiano” all’improvviso il tono e l’atteggiamento cambiarono dalla notte al giorno diventardo cortesi, gentili ed ammirevoli. Capii che dovevano essere tempi duri per i cittadini dei paesi cosiddetti satelliti. E d’altronde proprio in quel periodo era in corso l’invasione della Cecoslovacchia.

Sappiamo come è finita. Quando una minoranza del 10 o 20 per cento della popolazione detiene tutte le ricchezze ed i privilegi mentre il rimanente 90 o 80 per cento della popolazione detiene le briciole, ciò, assieme all’assenza di spiritualità ed assieme alla schiavitù dovuta ad assenza di libertà, fa sì che qualsiasi sistema sociale alla lunga non può tenere e collassa o si schianta da solo.

L’occidente, uscito “vittorioso” dalla guerra fredda con il comunismo, vivendo nell’illusione di superiorità dovuta ad un distorto pensiero culturale come cercato di illustrare fin dall’inizio di questo blog, non si è accorto forse che i parametri che hanno portato al collasso del comunismo sono gli stessi che ora rischiano di far crollare il sistema democratico occidentale. Oltre alla enorme differenza fra i pochi ricchi e privilegiati ed i tantissimi ridotti alle briciole, anche in occidente è maturata l’assenza della spiritualità ed anche in occidente è maturata la schiavitù.  Perchè la schiavitù, diceva qualcuno che se ne intendeva, non è dovuta solo ad assenza di libertà ma è anche il frutto della troppa libertà.

La salvezza quindi stà nella giustizia, amore e spiritualità, armonia, misura e libertà. Cose estremamente difficili da realizzare ma sono le sole condizioni per evitare il collasso e per uno sviluppo duraturo, assieme all’abbandono dei tanti pregiudizi contemporanei e provenienti dal passato, come cercato di esporre in questo blog.

18 – AKHENATEN E I SEGRETI DELL’ANTICHITA’ – MESSAGGIO IN BOTTIGLIA

Posted in ASTROLOGIA, ASTRONOMIA, EVOLUZIONE, LEGGENDE, MISURA E GIUSTIZIA, RIFLESSIONI, SPIRITUALITA', STORIA, TUTTE LE CATEGORIE, VERITA' RISCOPERTA with tags , , on dicembre 6, 2010 by beautiful41

Questo è un messaggio in bottiglia che getto fra le onde dell’oceano della comunicazione di internet con la speranza della possibilità che un giorno questa bottiglia possa approdare sul lido o sull’orizzonte di anime che desiderano vedere con gli occhi della mente e capire con i loro cuori i segreti dell’anticghità.

Questa bottiglia la getto perchè vedo che le poche persone che avevano intravisto giusto in questi segreti dell’antichità sono purtroppo andate tutte all’altro mondo ed io prima o poi dovrò raggiungerle per porgergli i miei omaggi ed i miei sentimenti di ammirazione, e gli abracadabra dei moderni pensieri e pregiudizi hanno ormai preso il sopravvento e le sta ricacciando rapidamente nel mondo dell’oblio. Queste persone geniali erano:
– LIVIO CATULLO STECCHINI
– GIORGIO DE SANTILLANA
– HERTHA VON DECHEND.

Essi hanno capito che l’antichità si poteva interpretare solo se si prende in considerazione che questi remoti nostri antenati erano principalmente dei profondi conoscitori della GEOGRAFIA e dell’ASTRONOMIA. Per avere una conoscenza così perfetta sembra che fossero dei grandi navigatori. I tanti reperti e monumenti lasciati in eredità trovano una facile interpretazione e spiegazione solo se si considera questa più che perfetta conoscenza che iniziò a svanire già circa 5000 anni orsono e che includeva la conoscenza delle dimensioni del pianeta letteralmente al centimetro. Senza ciò considerare diventa tutto più difficile, inspiegabile e, per l’appunto, un abracadabra.

Come ciò sia stato possibile non è da me poter rispondere e resterà un interrogativo per forse ancora parecchio tempo. Ma le tante opere rimaste parlano da sole e testimoniano senza ombra di dubbio la veridicità di quanto affermato.

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ATTENZIONE!! – Il vero articolo su Akhenaten è il n. 15 – Akhenate, il Maat e l’Ordine Cosmico.

Questo è un articolo mal riuscito e chiedo scusa ai lettori.

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POST SCRIPTUM DEL 3 DICEMBRE 2014.

Da quando fu scritto questo articolo, molta acqua è passata sotto i ponti. I tre menzionati grandi studiosi, erano uomini del loro tempo, fermamente radicati nelle convinzioni scientifiche di base dei loro tempi. Pur avendo avuto il grande merito di essere stati i primi a sospettare che nell’antichità prima dei greci ci potesse essere un corpo di nozioni scientifiche talmente lontano che veniva ormai tramandato solo attraverso i miti e le testimonianze sparse di scrittura e di pittura che arricchiscono i musei del mondo, essi non potevano immaginare che le loro idee potessero essere concretizzate a livelli impensabili per i loro tempi ed anche per i tempi di oggi, con le scoperte fatte e descritte durante la stesura di questo blog in questi ultimi quattro anni.

Da una nuova concezione della Terra al centro dell’universo, a una nuova teoria della precessione degli equinozi, all’enunciazione dei sistemi di misura dell’antichità, alla scoperta che gli omphalos raffiguravano la corretta forma della Terra, all’errata concezione del ciclo sotiaco, a tanto altro descritto negli articoli di questo blog, si è dato inizio ad un cambiamento totale della storia dell’uomo e delle sue conquiste scientifiche che i lettori auspicabilmente potranno accettare dopo averle condivise ed assimilate.

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16 – I PARADIGMI DELLA FOLLIA

Posted in ARMONIA, ATTUALITA', ECONOMIA E POLITICA, FOLLIE, MISURA E GIUSTIZIA, RIFLESSIONI, STORIA, TESTIMONIANZE, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , on dicembre 4, 2010 by beautiful41

In un’intervista concessa al Times di Londra dopo il cataclisma del recente collasso finanziario principalmente dei paesi occidentali, Alan Greenspan, capo della banca centrale americana per circa 20 anni e fino a poco prima della crisi, ammise con riluttanza, a proposito della validità del potere auto-correttivo del libero mercato, che il loro errore è stato quello di  credere nella “razionalità” dell’uomo. Alan Greenspan fu nominato a capo della Federal Reserve americana, l’equivalente della nostra Banca d’Italia o, con l’euro, della Banca Centrale Europea, dal presidente Reagan, convinto assertore della “deregulation”, cioè di un mondo senza regole, in base ai principi di un capitalismo “puro” agente in una libera economia, senza intervento da parte delle istituzioni statali.

E quali sono questi principi del capitalismo “puro” alla base del “libero mercato” che ha causato questo pò pò di pandemonio??? Essi sono:
1) – Le istituzioni degli Stati e delle Nazioni si devono fare i fatti loro e non devono intervenire nelle faccende economiche dei cittadini. In pratica devono occuparsi solo dell’anagrafe, cioè redigere gli atti di nascita e di morte, magari aggiungendovi quelli di matrimonio, ma niente altro o quasi.
2) – Il progresso agisce secondo una linea retta ascendente, per cui domani sarà sempre meglio dell’oggi. Ciò giustifica di “finanziare” una qualsiasi impresa o attività con il 100%, o più, di debiti. Che è la crescita infinita.
3) – Il mercato, “libero” così da qualsiasi restrizione, è di per sè “razionale”, significando che esso autonomamente regola costi e prezzi sulla base della libera competizione.
4) – L’Uomo è sempre un essere “razionale” il quale, agendo in un sistema già di per sè “razionale”, rende l’intero sistema a prova di bomba, infallibile ed eterno.

Chiaramente Alan Greenspan ed i tantissimi come lui non hanno letto la storia di Giuseppe in Egitto o, se l’hanno letta, non hanno potuto discernerne i significati reconditi perchè resi ciechi dal pregiudizio moderno che vede nell’antichità solo dei trogloditi sognatori. Ed è una tristezza pensare che questi signori sono laureati in università prestigiose americane e che molti o alcuni di essi sono finanche stati insigniti di Premi Nobel. I quattro punti menzionati, la spina dorsale ed i pilastri sui quali è fondata l’economia attuale e moderna, sono dei falsi e semplicemente irrazionali anche per un bambino perchè il primo punto non tiene conto che le Nazioni hanno una costituzione dove si parla di cittadinanza, di lavoro, di diritti e di tanto altro di cui non si può non tenere conto.

Il secondo punto è pura follia perchè si scommette sulla certezza del futuro. Come dire che domani, o fra una settimana, o fra un mese, siamo sicuri che pioverà o che non pioverà, cosa notoriamente impossibile da prevedere nonostante gli sforzi dei meteorologi che a stento si raccapezzano per un giorno solo. E la follia è tanto più impervia e tracotante nel ritenere tale certezza del futuro come un continuo miglioramento.

Il terzo punto dell’autogestione di costi e prezzi in modo razionale in un libero mercato è, se non vogliamo usare la parola follia, semplicemente ridicolo. Basti pensare all’istantaneo cambio di mille lire per un euro deciso da tante persone di propria iniziativa in palese spregio di qualsiasi forma di “razionalità”, senza contare i tantissimi ingiustificati aumenti di tanti prodotti e servizi avulsi da qualsiasi idea di mercato.

Il quarto punto, che l’uomo sia sempre un essere razionale, è solo un sogno, sempre per non chiamarlo follia. Basti pensare all’esistenza dei tanti terroristi, per non parlare dei tanti ladri, ladroni, ladrini, corrotti, eccetera. Il fatto che la follia di tale punto sia stata confermata da Alan Greenspan ci conforta molto poichè esso, da solo, invalida l’intera impalcatura della giustezza e “razionalità” del libero mercato.

L’uomo occidentale moderno ha chiaramente perso il contatto con la realtà. Preso nelle sue teorie e montaggi cerebrali irrazionali di modernità ormai non stà più, come si dice, coi piedi per terra.  Ciò mi rammenta che molto tempo fa ebbi la fortuna di conoscere alcuni uomini, fra coloro che erano stati i fondatori del benessere, ora svanente, dell’Italia di oggi. Molti di essi avevano solo la quinta elementare ma conoscevano l’importanza dei numeri e della spiritualità. Ciò ne faceva degli uomini coi piedi per terra, attenti alla realtà, i padroni di loro stessi ed i signori del loro mondo. Essi inconsapevolmente erano dei “creatori”, nel senso rinascimentale del termine e nel senso dei remoti e antichi fondatori della civiltà umana. col “Maat” come loro Stella Polare. Ricordo uno di essi che portava nel taschino della giacca un’agendina sulla quale annotava i numeri economici della giornata. L’agendina era il suo segretario. il suo ragioniere e il suo computer, e con la sua quinta elementare aveva le idee chiare, idee che Alan Greenspan non immagina neanche, nonostante la sua laurea americana e le tante onoreficenze ricevute.

Visti pertanto gli incommensurabili danni prodotti a centinaia di milioni di persone ed a tante nazioni intere potremmo ritenere a ragione che se al posto di Alan Greenspan, e al posto di tanti come lui, l’Uomo avesse nominato delle persone di buona reputazione e con la quinta elementare, magari un contadino che conosce il valore del lavoro e della terra, o un marinaio di quelli che sulle navi da pesca di altura stanno mesi all’intemperia prima di rientrare, avremmo avuto un risultato senz’altro migliore, risparmiando finanche sui costi di istruzione. Al punto in cui siamo arrivati appare pertanto necessario una presa di coscienza generale ed una sterzata coraggiosa verso un mondo più equilibrato fatto di Giustizia, Amore, Misura e Libertà, una nuova concezione dell’umana convivenza che rinneghi tutti gli estremismi, i pregiudizi ed i folli paradigmi del passato e  dove l’Uomo, liberato dalle sue odierne schiavitù, possa ritornare ad essere il padrone di sè stesso ed il signore del suo mondo, e, eliminando tutti gli eccessi, il governatore degli opposti e dei contrari.

15 – AKHENATEN, IL “MAAT” E L’ORDINE COSMICO.

Posted in ARMONIA, ASTRONOMIA, EVOLUZIONE, MISURA E GIUSTIZIA, PREGIUDIZI MILLENARI, RELIGIONE, STORIA, TESTIMONIANZE, TUTTE LE CATEGORIE, VERITA' RISCOPERTA with tags , , , , , , , , , , , , , on novembre 29, 2010 by beautiful41

Ogni tanto un pò di numeri che “non contano”. Allacciatevi le cinture e tenetevi forti. Sembra che, dopo Cleopatra, il regnante dell’antico Egitto di cui si è parlato di più sia stato Akhenaten (detto anche Akhenaton), faraone  della XVIII^ dinastia. vissuto come tale verso il 1350 A.C. Le statue rappresentanti la sua figura mostrano fisicamente un uomo quasi deforme, con un viso eccesivamente oblungo e dei fianchi e cosce dai rigonfiamenti femminili. Ciò ha fatto sorgere il sospetto che fosse malato nella mente e nel fisico e molti archeologi si sono soffermati sulle sue presunte patologie, mettendole in relazione con le riforme rivoluzionarie da lui avviate nel paese. Akhenaten era il marito della bellissima Nefertiti, il cui busto facciale è conservato in un museo di Berlino.

Di Akhenaten si è detto di tutto e di più. Oltre alle sue vere o presunte patologie di impotenza e di sessualità distorta o di degenerazione totale, si è detto che la sua più importante riforma sia stata quella di aver avviato o iniziato il monoteismo, il credo in un Dio unico, in opposizione al politeismo normalmente praticato ai suoi tempi. Si è detto che questo monoteismo venisse rappresentato dall’adorazione del Dio Sole o del Sole. Al di là di una sterminata critica storiografica, e di numerose teorie originate dalla sua persona e dal suo operato, cerchiamo invece di raccontare i semplici e soli fatti relativi a quest’uomo.

Akhenaten prima di diventare faraone si chiamava Amenofi IV.  Cambiò il suo nome in Akhenaten in omaggio alla parola Aten (o Aton) che già dall’antichità a lui anteriore di migliaia di anni significava il Sole ed era rappresentato da Ra, il dio Sole. Contro la volontà dei notabili e dei “sacerdoti” dei suoi tempi, Akhenaten, una volta asceso alla carica suprema, in sostituzione della capitale d’Egitto che era Tebe, avviò la costruzione di una nuoca capitale, Akhet-Aten, “orizzonte di Aten” o “orizzonte del Sole”, esattamente al centro dell’Egitto, in una località che oggi si chiama El Amarna o Tel El Amarna. Migliaia di anni prima di Akhenaten, un pò come l’antichità greca, o più, è rispetto a noi, la configurazione dell’Egitto fu scelta e decisa perchè l’Egitto doveva essere una rappresentazione del cielo, o del Cosmo, sulla Terra, in base al noto principio “come sopra così sotto”.

Quando furono definiti i confini dell’Egitto l’inclinazione dell’asse terrestre sull’eclittica era di 24° 00′. Oggi tale inclinazione è di 23° 27′. Pertanto il confine meridionale dell’Egitto fu stabilito a rappresentare questa inclinazione alla latitudine di 24° 00′ Nord che corrispondeva al bordo superiore della prima cataratta del Nilo. Il confine settentrionale fu scelto alla latitudine di 31° 30′ Nord, sede della capitale predinastica dell’Egitto, cioè Behdet (oggi forse sotto le sabbie della costa o sott’acqua).  L’estensione dell’Egitto quindi era di 7° 30′ cioè 1/12mo dell’angolo meridiano fra l’equatore ed il polo (90°/12 = 7,5), includendo anche la larghezza della fascia zodiacale della calotta celeste settentrionale, per l’appunto di 7°00′, aumentata di 00° 30′ che è il diametro del Sole. In pratica il confine meridionale dell’Egitto corrispondeva alla latitudine del Tropico del Cancro ove il Sole raggiungeva lo Zenith una volta all’anno, al solstizio d’estate. La fascia zodiacale che era considerata la zona viva ed abitata del cielo ove si svolgevano le “corse” dei pianeti , Luna e Sole, oltre la quale c’era l’eremo espanso cosmico, era quindi rappresentata dall’Egitto oltre il quale (24 + 7 = 31) iniziava  corrispondentemente l’espanso vuoto del Mare Mediterraneo.

La nuova capitale di Akhet-Aten  fu costruita alla latitudine di 27° 45′ Nord, esattamente a metà strada fra il confine settentrionale di Behdet a 31° 30′ Nord ed il confine meridionale a 24° 00′ Nord perchè Akhenaten, richiamandosi ad un concetto di giustizia, verità, centralità, armonia (io aggiungerei amore nel senso di saggezza cosmica) della vita e dello stesso Egitto secondo l’ordine cosmico, il “Maat” o “Maet”, concetto che è un pò stato il cuore della concezione della vita durante tutta la plurimillenaria civiltà egiziana, e che lo stesso Akhenaten ha lasciato per iscritto su tanti geroglifici per tutti da leggere, riteneva giusto materializzare visivamente questo concetto di centralità, giustizia e verità con la costruzione della capitale “al centro” dello stesso Egitto.

Non contento di ciò, Akhenaten fece erigere alla periferia della nuova capitale tante stele gigantesche con delle grandi iscrizioni. Queste iscrizioni, ripetute, oltre che sulle stesse stele, anche su rocce di collina in periferia, compongono un testo sostanzialmente identico e trovato su 14 di tali stele finora rinvenute. Queste iscrizioni proclamano al mondo intero quella che era l’idea portante e conduttrice di tutto l’operato di Akhenaten, sopra descritto, enfatizzando inoltre il posizionamento di due pilastri di confine, uno a nord della capitale ed uno a sud di essa ad una distanza di “””6 ATUR, 3/4 KHE, 4 CUBITI””” l’uno dall’altro. Questa menzione di numeri così precisi e dettagliati in riferimento ad una grande distanza, e ripetuti tante volte, avrebbe dovuto essere causa di studio ed investigazione, o semplice curiosità, da parte degli archeologi. Ma nessuno di essi si è mai curato di discernerne il significato dato che, come abbiamo visto nei precedenti articoli, i numeri dell’antichità “non contano”.

L’estensione dell’Egitto, fra 24° 00′ Nord e 31° 30′ Nord, 7,5 gradi pari a (7,5 x 60) 450 primi di arco terrestri, era per tradizione composta di 1.800.000  CUBITI GEOGRAFICI oppure di 106 ATUR. Costruendo la capitale esattamente al centro dell’Egito al fine di conformarsi alla concezione del “Maat”, o ordine cosmico, perchè l’Egitto doveva duplicare o rappresentare o essere una copia di questo ordine cosmico ed universale, Akhenaten lasciò 50 ATUR tra il pilastro di confine a nord della nuova capitale ed il confine settentrionale dell’ìEgitto a Behdet a 31° 30′ Nord. E lasciò 50 ATUR tra il pilastro di confine a sud della nuova capitale ed il confine meridionale del Tropico del Cancro a 24°  00′ Nord. Un ATUR era considerato 17.000 cubiti geografici cioè 7848,73 metri.

I rimanenti 6 ATUR,  per arrivare all’estensione totale di 106 ATUR dell’Egitto, rimasero a marcare la lunghezza del distretto di Akhet-Aten, compreso fra i due pilastri, distretto che però fu aumentato di “”3/4 di KHE e 4 CUBITI”” per conformarsi all’ordine cosmico. Il KHE era la misura di uno stadio di 184,68 metri o 400 cubiti geografici, mentre un CUBITO GEOGRAFICO corrispondeva a 0,46169 metri. L’incremento di Akhenaten quindi fu di 3/4 di Khe, cioè 300 cubiti geografici, più 4 altri cubiti, il tutto quindi uguale a 304 cubiti geografici pari a (304 x 0,46169) 140,4 metri. Una aggiunta quindi di circa 140 metri su una distanza di 47.092,4 metri rappresentati dai 6 Atur e che porta il totale di questo distretto a 47.232,8 metri fra i due pilastri di confine. Perchè tutto questo????

Il Cosmo è bello, ci affascina, e guardandolo e misurandolo da tanto lontano ci sembra ed è perfetto. I suoi movimenti sono perfetti. La sua anima e le sue armonie sono perfette. Le sue cosmometrie sono perfette. Insomma il Cosmo è la perfezione tangibile e l’aspirazione dell’umana esistenza. Con questo sentimento di ammirazione per questa perfezione quando rivolgiamo gli occhi alla Terra e cerchiamo di replicarne o duplicarne la perfezione secondo il concetto “Come sopra così sotto” cominciamo ad andare in difficoltà. Vediamo la bruttezza invece della bellezza. Gli uomini, per me che sono maschio, sono tutti brutti, i loro pensieri e le loro facce da cretini quasi sempre sono rivoltanti. Ci salva solo di tanto in tanto l’apparizione di una Monna Lisa che ci dà una boccata di ossigeno per farci respirare prima di essere rigettati di nuovo sott’acqua.

Con la Terra è la stessa cosa. Vista da lontano sembra bella e sferica e rotonda, ma non è così. Come un pallone sgonfio e deforme dai calci subiti, la Terra è lontana dall’essere sferica. Ha varie protuberanze. E’ schiacciata ai poli ma non è neanche un ellissoide per cui oggi lo si chiama geoide, ma un geoide senza nessuna forma geometrica precisa. La circonferenza equatoriale è 40.076.000 metri mentre la circonferenza polare o meridiana è 40.009.000 metri con una differenza quindi di circa 70 chilometri.

Le unità di misura ricavate dalle dimensioni della Terra perciò si sono sempre riferite all’arco meridiano fra l’equatore ed il polo, nell’antichità prendendo in considerazione la misura angolare di quest’arco, gradi, primi e secondi, sulla superficie terrestre, mentre in tempi moderni, col sistema metrico decimale, prendendo in considerazione solo la lunghezza dello stesso arco. Ciò perchè un primo di latitudine all’equatore è 1842,9 metri. A 30° di latitudine è 1847,5 metri. A 45° è 1852,2 metri. A 60° è 1856,9 metri. Al polo è 1861,5 metri. Per aggirare questo ostacolo noi oggi adottiamo il primo di arco medio, relativo a 45° di latitudine, di 1852 metri valevole per tutta la Terra, anche se sappiamo che ciò comporta un errore quando siamo in latitudini diverse.

Per una maggiore aderenza alla realtà gli antichi, quando delinearono il piano dell’Egitto, scelsero di riferirsi alla latitudine media dell’Egitto stesso, cioè 27° 45′, la latitudine di Akhet-Aten, dove un primo di latittudine era ed è 1846,76 metri o 4000 cubiti geografici. Questa fu l’origine della lunghezza del CUBITO GEOGRAFICO (1846,76 diviso 4000 = 0,46169 metri = 1 cubito).  L’estensione dell’Egitto era 7° 30′ pari a 450 primi per cui la lunghezza di questa estensione era 450 x 4000 di questi cubiti = 1.800.000 CUBITI GEOGRAFICI pari a 831.042 metri (1.800.000 x 0,46169). Poichè l’estensione del distretto di Akhet-Aten era 6 ATUR senza l’aggiunta, essa era in misura angolare di 0° 25′ 30″ (102.000 cubiti Diviso 4000, oppure 47.092,4 diviso 1846,76 metri). Con l’aggiunta dei 3/4 di KHE e 4 CUBTI la stessa estensione di 25′ 30″ o 25′,5 di  Akhet-Aten fu incrementata a 102.304 cubiti o 47.232,8 metri portando la lunghezza di un primo “cosmico”, valevole di media per tutta la Terra, a 1852,2 metri (47.232,8 diviso 25,5).

Il primo di latitudine di 1852,2 metri alla latitudine di 45°, che solo i moderni satelliti oggi ci hanno confermato, e che viene usato come primo di arco di media generale sulla superficie terrestre composta in realtà di tanti primi di lunghezza diversa a causa della sua deformità, è in pratica il primo di circonferenza unico per tutta la Terra e a tutte le latitudini, una Terra sollevata quindi dalla sua deformità per essere considerata sferica e perfetta  in rispondenza alla concezione del “Maat” ed all’ordine cosmico di duplicare la perfezione del Cosmo sulla Terra ed in Egitto, una concezione che era conosciuta agli antichi di Akhenaten ed ai quali egli voleva ispirarsi con il cubito,  relativo ad una perfetta sfera terrestre, di 0,463 metri (1852 diviso 4000)..

La costruzione della nuova capitale Akhet-Aten era pertanto doppiamente rappresentativa del “Maat” del quale il Faraone era sempre stato per tradizione il supremo difensore ed il più importante suo rappresentante. Era al centro dell’Egitto e dell’Egitto cosmico e nel punto geodetico ove era basata la lunghezza del cubito geografico locale e centrato alla latitudine di 27° 45′ Nord. Questo cubito geografico era per Akhenaten, ed anche per noi oggi, della massima importanza perchè da questo cubito discesero tutte le misure dell’antichità, come descritto al n. 23. E la nuova estensione del distretto di Akhet-Aten ricordava a tutto il mondo che esisteva un altro cubito, di 0,463 metri, un poco più grande del cubito geografico, ancora più importante e riferito a tutta la Terra, resa sferica e perfetta secondo la concezione del “Maat” e del “Come sopra così sotto”, perchè la Misura e la giusta Misura era fondamentale per realizzare i profondi concetti di Giustizia, Verità, Amore, Armonia del “Maat”.

Non si costruisce una nuova capitale per semplice vanagloria o stupidaggini come l’adorazione del Sole, o l’adorazione degli dei, o per il monoteismo, attribuiti ad Akhenaten. C’erano tante buone ragioni di grande importanza, come abbiamo visto, ieri e ancora oggi. Senza Akhenaten e la sua nuova capitale avremmo perso, a distanza di tanti millenni, una valida testimonianza sull’origine della misura e della Civiltà che, alla latitudine di 27° 45′ di Akhet-Aten, col cubito di 0,46169 metri all’origine di tutte le misure dell’antichità, collegava la Terra con il Cosmo.

Ma l’Egitto già da lungo tempo, con il cubito reale, basato su un sistema di misure settenario,  si era già avviato, con  questo sistema settenario invece che sessagesimale, verso la “modernità”, allontanandosì così dalla concezione del “Maat”, ed ormai non si poteva più tornare indietro. Il sistema settenario poi gradualmente porterà alla degenerazione delle misure ed alla babele dei piedi e cubiti fino a che il sistema metrico decimale inaugurò una nuova concezione della misura. Fu così che Akhenaten fu costretto ad abdicare ed a scappare e di lui non abbiamo saputo più niente, oltre alle tante leggende e teorie sulla sua esistenza.

Per concludere questo articolo, lungo più del solito, mi sembra però doveroso rigettare l’idea propagata, non solo con Akhenaten, che la religione egiziana fosse politeista. Se lo era, lo era alla stessa stregua con cui il mondo cristiano cattolico oggi venera la sterminata schiera di santi. Perchè fin dalle sue origini questa antica e nobile civiltà credeva in un Dio unico, immortale, omnisciente, onnipotente, invisibile, autogenerato, autoesistente, inscrutabile, origine del tutto ed Akhenaten anche in questo voleva solo ripristinare ciò che si stava dimenticando. Da Akhenaten ci sarebbero altri insegnamenti da ricavare ma li rimandiamo ad un’altra occasione.

Per una maggiore comprensione vedi il n. 23 sull’origine della misura e l’origine delle mitiche misure oltre PIEDI e CUBTI come ARTABA, STADIA, PINTA, SHEQEL, QEDET, CUBITO REALE, PIEDE E CUBITO ROMANO, TALENTO.

Vedi anche n, 33 “I fiori, i confini dell’Egitto e l’Intelligenza Divina” per i confini orientale e occidentale dell’Egitto.

13 – FREE TRADE

Posted in ECONOMIA E POLITICA, FOLLIE, MISURA E GIUSTIZIA, RIFLESSIONI, STORIA, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , , on novembre 24, 2010 by beautiful41

Libero commercio. Come per il mercato, anche il commercio è antico quanto l’uomo. Nell’antichità e nel passato si è sempre commerciato da luoghi anche lontanissimi per procacciarsi prodotti introvabili nelle proprie aree di residenza. Basti pensare al commercio dell’avorio, dell’oro, delle spezie, della seta, della lana, del carbone, del sale, del grano, del cotone, e tanto altro. Ma si è trattato sempre e solo di commercio. Si trattava cioè di prodotti di paesi anche lontani che accedevano ad un qualsiasi mercato per essere venduti dopo aver pagato i “dazi” o diritti doganali previsti da quel paese per il suo mercato.

Una volta acquisito il “free”, “libero”, come aggettivo, seguendo quanto occorso e descritto per il “libero mercato”, il commercio divenne “libero commercio” e si sentì autorizzato a fare quello che non era mai stato fatto nella storia e cioè la movimentazione di grandi capitali per lo spostamento dei centri produttivi manufatturieri dalle nazioni occidentali originali ai paesi a costo zero o quasi zero. La ricchezza storica dell’occidente, la capacità imprenditoriale ed il lavoro manufatturiero di trasformazione delle materie prime in prodotti industriali finiti, abbandonò il suolo natio e prese la strada dell’oriente.

Una insperata manna fatta di capitali ed esperienza piovve sui paesi orientali che in pochi anni decuplicarono o centuplicarono questa ricchezza con la produzione e la vendita in tutto il mondo di una vasta gamma di prodotti manufatti industriali dai prezzi imbattibili. Assieme a questi paesi, i detentori del capitale occidentale investito in queste imprese moltiplicarono a dismisura i loro utili molti dei quali andarono ad incrementare l’arricchimento di un terzo elemento di questa enorme crescita, e cioè i paradisi fiscali.

Ed i paesi occidentali??? I paesi occidentali rimasero a guardare senza ricavarne un centesimo di euro. Anzi rimettendoci con l’impoverimento produttivo dovuto alla progressiva chiusura delle fabbriche manufatturiere rimaste perchè tagliate fuori da una impossibile “competizione”. Tale impoverimento, che continua ai giorni nostri e nessuno sa come finirà, producendo sempre minor ricchezza produce anche sempre minori entrate fiscali andando pertanto a destabilizzare i singoli Stati o Nazioni vincolati a tante spese a cui naturalmente non possono più far fronte. Questi danni sono stati poi ingigantiti dalla crisi finanziaria dovuta a pura follia perchè dovuta a tre falsi “paradigmi”: la crescita infinita, la razionalità dell’uomo e la razionalità del libero mercaIo, i quali, essendo per l’appunto dei falsi, hanno decretato il collasso della finanza.

Ricapitolando, da quest’avventura del libero commercio globale abbiamo tre grandi vincitori, detentori di quasi tutta la ricchezza monetaria globale più quello che i paesi indebitati gli dovranno dare, potentissimi e con i quali bisogna misurarsi, e cioè 1) i nuovi paesi manufatturieri orientali, 2) I detentori occidentali del capitale che ha diretto questa giostra, 3) i paradisi fiscali. Ed abbiamo un grande perdente che è il complesso dei paesi liberi e democratici occidentali che tutti, tranne qualcuno come la Germania sempre perfetta e restia a fare debiti, nella loro cecità e rilassatezza, con tanto di sorrisi assurdi sulle facce dei loro rappresentanti, si sono lasciati infinocchiare grazie ad un loro distorto pensiero culturale come descritto dall’inizio di questo blog.

I fautori del libero commercio e libero mercato globale e planetario dicono che in un tale sistema quelli che perdono il lavoro si devono industriare o “riciclare” per adattarsi a nuovi orizzonti ed a nuovi tipi di lavoro magari da inventare. Ma questa è solo follia di chi parla senza cognizione di Ragione. Per imparare un mestiere ci vuole una vita e la vita è solo una.  Ed in quest’avventura la cosa che più colpisce non è tanto l’enorme danno materiale e tangibile in cui si è trovato coinvolto l’uomo occidentale, danno che, come quando c’è un terremoto, si  può sempre affrontare e risolvere, quanto l’impossibilità di cambiare il cervello di quest’uomo dall’oggi al domani quando per secoli la sua strada è stata oscurata da tanti falsi “paradigmi”.

Ma cambiare si può e si deve. Ed il cammino di mille miglia comincia con un passo.

12 – FREE MARKET

Posted in ECONOMIA E POLITICA, FOLLIE, MISURA E GIUSTIZIA, RIFLESSIONI, STORIA, TUTTE LE CATEGORIE with tags , , , , , on novembre 23, 2010 by beautiful41

Il mercato esiste da sempre, fin da quando l’Uomo ha cercato di approvvigionarsi di tutto ciò di cui aveva bisogno per cibarsi e per vivere secondo le sue necessità. Il mercato però ha sempre avuto un carattere locale. Il più comune e noto è il mercato dei prodotti agricoli che si svolge giornalmente o settimanalmente un pò dappertutto. Fra i più belli e caratteristici ancora oggi forse è il mercato dei tanti paesi dell’Africa ove si radunano, provenienti dai terreni circostanti, lontani anche chilometri, come delle figure stilizzate da grandi pittori del Rinascimento, coi vari prodotti trasportati in appositi cesti sulle loro teste, periodicamente le donne africane coi loro lunghi abiti dai colori sgargianti e coi loro pargoletti lattanti legati in un foulard sulla schiena , e dove si vendono, o si barattano con altri, tali prodotti che sono tanti e vanno dalle banane alle arance, dalla verdura alle patate, dal cotone ai tessuti, dal sapone ai sandali, eccetera.

L’idea del mercato è stata originariamente quindi quella di creare un luogo dove trovare dei prodotti non reperibili sul proprio terreno di residenza e dove la “competizione” vi giocava un ruolo più che marginale dato che i mercati erano all’interno delle singole nazioni ciascuna con il suo livello standard di vita. Nel tempo si è perciò sempre parlato di solo e semplice mercato. Tant’è che nel 1957 i paesi fondatoru dell’Europa Unita, visto il loro più o meno simile livello di sviluppo, decisero di unirsi in un solo paese mercato dando origine al Mercato Comune Europeo. In questo nuovo tipo di mercato a carattere internazionale  le merci quindi potevano essere prodotte, trasportate e vendute senza restrizioni come se si fosse trattato di un singolo paese e di un singolo mercato.

Quando fu fondato il mercato comune europeo il “free” market, o “libero” mercato non esisteva, non era mai esistito nella storia e nè nessuno sapeva che cosa fosse. Fu solo in conseguenza della “guerra fredda” contro il comunismo dell’Unione Sovietica che i paesi capitalisti e democratici occidentali, per distanziarsi dall’ideologia marxista e per aggiudicarsi una superiorità sul sistema sovietico, aggiunsero alla parola millenaria di mercato il”free” o “libero”. Ed allorchè nel 1989 il sistema comunista ed il marxismo e l’Unione Sovietica crollarono, l’idea di “free market” o “libero mercato” si consolidò, fu considerata l’idea uscita vittoriosa dal confronto con “il regno del male” sovietico e si venne a concretizzare in tutto il mondo con la globalizzazione.

Come successo con la visione del cosmo quando l’eliocentrismo gettò nelle ortiche il geocentrismo, così l’Uomo moderno occidentale, prendendo fischi per fiaschi, come quando uno vince centinaia di milioni al superenalotto perdendo il senno dalla contentezza, si è abbandonato e dato ciecamente a praticare il “free market” o “libero mercato” gettando alle ortiche l’idea di mercato. La tanto maturata e giusta idea del mercato comune europeo saltò letteralmente in aria decretando forse l’inizio della fine per l’unione politica europea. Tutte le frontiere dei paesi del mondo si abbatterono e, in omaggio a questa parola di “free” e “libertà” si permise la libera circolazione delle merci e degli uomini in un unico mercato globale e planetario.

Abbattendo le frontiere e permettendo la libera circolazione delle merci senza prima unificare tutti i paesi del mondo in una sola nazione, o federazione di nazioni, planetaria, con un solo governo, una sola moneta, una sola legislazione, una sola cultura, una sola lingua, una sola religione, una sola giustizia, una sola costituzione ed un solo sistema politico o visione della vita, l’Uomo occidentale moderno in pratica ha decretato (inconsapevolmente???) il suo suicidio. La domanda che quì si pone e che sorge spontanea è come è possibile, come è possibile che quest’uomo moderno occidentale, istruitosi presso le università più prestigiose al mondo, sia capace di fare errori così macroscopici???

C’è una sola risposta. Il cattivo insegnamento. Un insegnamento dalla Ragione distorta venutasi a sviluppare nei secoli come descritto dall’inizio di questo blog di pensieri. Grazie a questa nuova libertà di circolazione delle merci su un pianeta però rimasto diviso in 194 diverse nazioni, un gran numero di centri di produzione ed intelligenze occudentali si è trasferito in molti paesi dai costi vicini allo zero dai quali poi esporta in tutto il mondo prodotti dai prezzi cosiddetti “competitivi” ma in realtà imbattibili e fuori da ogni idea di competizione. Così prestigiose università e prestigiosi centri di ricerca, sovvenzionati per lo più con soldi pubblici, cioè di cittadini che pagano le tasse, producono intelligenze che poi vanno a mettere in pratica il loro sapere nei paesi a costo zero per poi ridurre sul lastrico i cittadini ed il paese o paesi per mezzo dei quali essi si sono formati.

Insomma il “free”, o “libero”, aggiunto alla parola mercato ha prodotto effetti contrari a quelli che forse si prefiggeva.